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Borse europee deboli per la percezione che il conflitto commerciale tra Cina e Usa non avrà una soluzione rapida. Gli economisti scontano una riduzione dei tassi Usa di 25 punti base al 2/2,25% ma si domandano se si tratterà di una misura one-off. Oggi pil e inflazione Eurozona, barometro per la Bce. Poste, Leonardo e Salini premiati dopo i conti, ko Ferragamo | Borse Ue, nel giorno della Fed partenza vista cauta

di Francesca Gerosa

Borse europee deboli in apertura in scia a Tokyo dove l’indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,86% per la percezione che il conflitto commerciale tra Cina e Usa non avrà una soluzione rapida, anche alla luce delle ultime dichiarazioni non distensive rilasciate dal presidente statunitense, Donald Trump. Preoccupa anche la notizia del lancio di due missili a corto raggio da parte della Corea del Nord in un mercato in cui domina la cautela in vista della decisione della Fed sui tassi questa sera.

Il mercato sconta una riduzione del tasso chiave di riferimento di 25 punti base al 2/2,25% ma si domanda se si tratterà di una misura one-off o del primo di un ciclo di tagli. Lo si capirà dalle dichiarazioni del numero uno della Fed, Jerome Powell, in conferenza stampa alle 20:30. In attesa, il cambio euro/dollaro viaggia a 1,1154 (+0,02%) e il dollaro/yen a 108,508 (-0,06%).

Dal fronte macro le vendite al dettaglio in Germania, in termini reali, sono aumentate del 3,5% a livello mensile mentre sono calate dell’1,6% su base annuale a giugno. In termini nominali, invece, sono cresciute del 3,6% mese su mese e scese dello 0,9% anno su anno. Mentre l’inflazione armonizzata francese, nella lettura preliminare di luglio, è scesa dello 0,2% a livello mensile ed è cresciuta dell’1,1% su base annuale. Il dato congiunturale è superiore alle attese degli economisti che si aspettavano un calo dello 0,3% e inferiore a livello tendenziale (+1,2% il consenso). A giugno il dato ero salita dell’1,4% anno su anno.

Quanto al prodotto interno lordo spagnolo, nella lettura preliminare del secondo trimestre, è cresciuto dello 0,5% a livello trimestrale e del 2,3% su base annuale. Il dato è in leggera contrazione rispetto all’incremento dello 0,7% trimestre su trimestre e del 2,4% del primo trimestre dell’anno. In agenda anche la disoccupazione tedesca, la stima flash sui prezzi al consumo e il pil dell’area euro che daranno il polso della situazione in vista delle prossime mosse della Bce sui tassi che potrebbero seguire quanto farà la Fed oggi.

Per quel che riguarda l’Italia, Istat pubblicherà la stima preliminare del pil nel secondo trimestre, con attese, segnala Reuters, di un rallentamento a -0,1% congiunturale e -0,2% tendenziale. Attesi anche i dati sulla disoccupazione a giugno con stime in marginale salita al 10% dal 9,9% di maggio (minimo da febbraio 2012) e il preliminare dell’inflazione a luglio con gli economisti che si aspettano un ulteriore raffreddamento dei prezzi (Nic visto a 0,1% mese su mese, 0,5% anno su anno; Ipca a -1,7% mese su mese, 0,5% anno su anno).

Lo spread Btp/Bund è poco mosso a quota 197 punti e l’indice Ftse Mib si limita a un progresso dello 0,08% a 21.294 punti in una giornata ricca di semestrali a partire da quella di Poste Italiane  (+2% a 9,53 euro), pubblicata prima dell’apertura del mercato. Attese anche quelle di Intesa Sanpaolo  (+0,33% a 1,97 euro), Mediobanca  (-0,42% a 9,05 euro) e Fca  (+0,67% a 11,77 euro). Ieri hanno rilasciati i conti Salini Impregilo  (+5,89% a 1,75 euro), Ferragamo (-4,64% a 19,62 euro), Leonardo  (+2,26% a 11,32 euro).

In particolare, per quanto riguarda Ferragamo i ricavi del secondo trimestre sono cresciuti del 4,5% a cambi costanti (+4,9% a cambi correnti) con le vendite retail su base omogenea (like-for-like) in accelerazione a +2,6% rispetto al +2,2% registrato nel primo trimestre dell’anno. Mentre nel semestre i ricavi sono migliorati del 4,4% a 705 milioni. L’ebitda adjusted nei sei mesi a giugno si è attestato a 119 milioni (+2,1%), pari al 16,9% del fatturato da 17,3% dello stesso periodo del 2018.

L’utile netto, a 58 milioni, è salito dell’1,1%. Gli analisti si aspettavano per il semestre un fatturato di 701 milioni e un ebitda di 122 milioni. L’outlook è cauto: per la restante parte dell’anno, il gruppo fiorentino ha previsto risultati in linea con il primo semestre in un contesto macro e di mercato che si conferma complesso. Bene i bancari con Ubi che recupera lo 0,51% a 2,34 euro, Bper  lo 0,41% a 3,40 euro, Banco Bpm lo 0,45% a 1,68 euro e Unicredit  lo 0,47% a 10,63. (riproduzione riservata)

Sorgente: Milano poco mossa, raffica di dati macro e semestrali – MilanoFinanza.it

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