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A ventisette anni dalla strage di via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, Palermo e l’Italia ricordano Paolo Borsellino e la sua scorta. Uccisi dalla mafia in uno dei periodi più cupi della storia del nostro Paese. Dopo le registrazioni pubblicate nei giorni scorsi, in cui Borsellino lanciava l’allarme sulla sua scorta, si è tornati a parlare della strage che, per la prima volta, verrà ricordata senza la sorella del giudice, Rita Borsellino, scomparsa lo scorso agosto.

Borsellino, l’agente sopravvissuto: «Io, vittima dimenticata. Quel giorno sono stato all’inferno»

Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, ha aspettato davanti alla questura di Palermo l’inizio della cerimonia in ricordo delle vittime della strage di via D’Amelio, ma subito dopo l’arrivo del cantante neomelodico napoletano Gigi D’Alessio, invitato all’incontro-dibattito, come ospite assieme ad altri, se ne è andata via: «Non m’interessa», ha spiegato.

D’Alessio è invitato insieme ad altri al dibattito “I modelli da offrire ai giovani”. Presenti anche il comico Sasà Salvaggio, il sociologo Gioacchino Lavanco, fra Mauro Bolletta e Gero Riggio. L’incontro è stato aperto con il video del giovane neomelodico catanese di 19 anni, Leonardo Zappalà, che durante la trasmissione Reality su RaiDue, considerò fisiologica la morte di Falcone e Borsellino scatenato per il lavoro che facevano. Parole che scatenarono polemiche e l’apertura di una inchiesta.

Sorgente: Via D’Amelio: Palermo ricorda Borsellino. La prima volta senza Rita. E la figlia Fiammetta se ne va

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