0 5 minuti 5 anni

Il colpo di scena a Palazzo Grazioli grazie all’intervento del Cavaliere. Il governatore rinunciare alla navigazione solitaria verso Salvini e Meloni

CARLO BERTINI, MARIO DE FAZIO
ROMA

Il colpo di scena si consuma a pranzo a Palazzo Grazioli, quando Silvio Berlusconi convince Giovanni Toti a rinunciare alla navigazione in solitaria verso Matteo Salvini e Giorgia Meloni, e a tornare all’ovile. Ma con una bisaccia bella gonfia: stare a capo del partito insieme ad un’altra figura di primo piano come Mara Carfagna, in un ticket che di fatto prenderà le redini azzurre fino al congresso. Fa niente che nel board per rivedere lo statuto e le regole siederanno anche le due capigruppo, Gelmini e Bernini, nonché il vicepresidente del partito, Antonio Tajani. La scissione è evitata e molti tirano il fiato.

La diarchia dei due rivali

Il meglio delle opinioni e dei commenti, ogni mattina nella tua casella di posta

A guidare le danze saranno Toti e Carfagna in ticket ed è questa la vera novità. Il Cavaliere la comunica ai gruppi parlamentari dopo un lungo discorso che qualcuno dei presenti definisce con un filo di commozione il suo «testamento politico».«Abbiamo un problema di comunicazione, delle tante ottime proposte che facciamo non passa quasi nulla su TV e giornali», esordisce Berlusconi strigliando i gruppi per prepararli al colpo. Che arriva alla fine: «Ho incontrato Toti, Vogliamo offrire un reale contributo al paese. Delego alla onorevole Carfagna e a Toti la responsabilità di coordinare l’organizzazione del partito», annuncia il Cavaliere, che si spinge pure a usare il termine «consultazioni popolari» per evocare le primarie.

La rivoluzione delle primarie

La seconda vera rivoluzione è proprio questa: il congresso di FI si consumerà entro fine anno in autunno e le primarie sarebbero un’altra conquista del governatore ligure, richiesta mai esaudita finora.

In una partita a scacchi che da giorni vede impegnati diversi pontieri (come Niccolò Ghedini) a fare da ufficiali di collegamento tra Toti e il Cavaliere, spicca il ruolo avuto da Pier Silvio Berlusconi: sceso in pressing sul padre – secondo i ben informati – insieme alla famiglia, per convincerlo a ricucire con Toti, considerato affidabile perché figura vicina al gruppo da anni e a cui dunque non si può rinunciare.

Salvini e Toti alleati

È poi evidente l’orizzonte politico di questo accordo: così facendo Salvini avrà gioco più facile ad allearsi alle urne con una forza che non sarà più guidata da Berlusconi. Cui Toti riconosce l’onore delle armi: «Berlusconi ha compreso l’esigenza di uno choc. Io non scalzerò mai Berlusconi. Credo resterà presidente a vita del partito che ha fondato, ma ciò non vuol dire che non si possano scegliere i dirigenti con consultazioni popolari». Insomma, un sì condizionato, tenendo alta la guardia, senza deporre le armi della sua nuova creatura. Il governatore ligure è infatti determinato a tenere lo stesso il 6 luglio al Brancaccio di Roma la Convention di “Italia in crescita” con amministratori e sindaci azzurri; e la trasformerà nel battesimo della sua piattaforma congressuale, dove inviterà la Carfagna, che quasi certamente sarà la sua rivale alle primarie. «Se sarò candidato al congresso, proporrò di cambiare nome anche al partito, spero che tutto questo consentirà a molti sindaci di poter tornare in un contenitore, possibilmente cambiandolo».

E per far capire che non accetterà commissariamenti nè meline, mette in chiaro: «Il board non so cosa sia – taglia corto – perché si fa una rivoluzione partendo dei contenuti e dai tempi precisi: entro fine anno si farà un congresso, va stabilita una linea, dei valori e delle parole». Anche la Carfagna a fine giornata è trionfante della svolta, dovuta a suo dire anche ad una presa di coscienza rispetto al voto delle europee; nel suo caso lei ha beneficiato del risultato al sud dove rispetto all’8% nazionale Forza Italia ha strappato il 13%. «È una svolta, di nuovo la lungimiranza di Berlusconi darà un futuro a questo partito», commenta Osvaldo Napoli.

Sorgente: Toti ci ripensa, niente addio. Un ticket con Carfagna benedetto da Pier Silvio – La Stampa

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20