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Salvini si sta prendendo il Paese omettendo di dire l’unica cosa che gli impedirebbe di farlo e cioè che il disegno finale suo e della Lega di governo è portare l’Italia fuori dall’Euro. Eppure, nella totale indifferenza della maggior parte degli italiani, i vertici del principale partito italiani si stanno muovendo proprio in questa direzione.

I teorici della sovranità monetaria, Borghi, Bagnai e Rinaldi dicono molto chiaramente che la Lega ha sempre avuto in mente questo scenario e, senza alcune remora o pudore, dichiarano che non esiste alcuna ragione per cui avrebbe dovuto cambiare idea. Ma visto che non è pensabile, secondo i tre dottor Stranamore dell’uscita unilaterale, far decidere gli italiani con un referendum altrimenti i mercati ci condannerebbero, bisogna farlo pezzo pezzo, costruendo una rete che possa essere attivata al momento giusto. La segretezza è fondamentale altrimenti ci sarebbe una fuga di capitali all’estero e l’attacco della speculazione. Se evochiamo il golpe o l’eversione, descrivendo questi scenari, nessuno potrebbe biasimarci. Del resto, è lo stesso Alberto Bagnai che nel suo saggio intitolato “Il tramonto dell’euro” parla di questo avvenimento come un evento traumatico, affermando che: “per chi sarà al governo al momento dell’uscita, gli elettori non avranno pietà”. Per questo, “bisognerà attaccare all’alba”, cogliendo i cittadini alla sprovvista e impedendo che possano depositare i propri euro all’estero. Nel frattempo, siccome sui mercati nessuno comprerebbe più il nostro debito, l’amministrazione non avrebbe risorse per pagare pensioni, stipendi, fornitori, bisogna approvare per tempo degli strumenti che consentano di affrontare l’emergenza.

Ed ecco che arriviamo a quello che sta accadendo in questi giorni. Salvini che vuole approvare i minibot che, nelle intenzioni di Borghi, dovrebbero essere la moneta parallela per la fase di transizione se l’Italia si trovasse tagliata fuori dalla liquidità della Bce e l’attacco all’indipendenza di Bankitalia che dovrebbe, in caso di uscita, stampare moneta e essere alla mercé dei desiderata del governo. E mentre si realizza questo scenario da incubo il Tesoro potrà ordinare alla Banca di comprare i titoli di Stato con cui finanziare la spesa in deficit, senza venderli sul mercato. Tanto basta stampare moneta, no?

È inutile spiegare le ragioni per cui un’uscita dall’euro sarebbe tragica e ci consegnerebbe mani e piedi alla mercé di qualche potenza straniera che si comprerebbe quello che resta del Paese. Aumenterebbero le disuguaglianze, la povertà, la disoccupazione.

Mentre gli pseudo economisti della Lega fanno il lavoro sporco, Salvini si occupa di creare il casus belli, chiedendo soldi in deficit, che sa di non poter avere, per misure elettorali che non contribuiranno in alcun modo alla crescita del Paese. Sta cercando di creare le condizioni per una tempesta perfetta di cui incolpare l’Europa. Perché quando si tratterà di spiegare gli esiti di una scelta politica nefasta, la cosa più facile sarà trovare un capro espiatorio. Ci hanno fatto fuori dirà, invocando l’orgoglio nazionale e sovranista contro i nemici della patria. Nel frattempo, stiamo camminando sull’orlo del baratro senza che nessuno abbia il coraggio di dire agli italiani quali sono i rischi che corriamo. Ecco, credo che -se riusciremo ad evitare grazie a Mattarella e pochi altri responsabili una crisi finanziaria, dovremo impostare la prossima campagna elettorale, smascherando questa menzogna. Sono pochi gli italiani che seguirebbero Salvini in questa corsa a folle velocità. Gli italiani sono vittime di un raggiro drammatico che nessuno potrà risarcire. I 9 milioni di elettori che alle ultime elezioni hanno votato la Lega sanno cosa li aspetta? E per gli altri 51 si potrà davvero affidare una scelta che cambierà la storia del Paese a Borghi, Bagnai e Rinaldi?

Sorgente: La verità, vi prego, sull’Italexit | L’HuffPost

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