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l 9 giugno si svolge il secondo turno delle elezioni amministrative.

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I ballottaggi vedono, prevalentemente, la contrapposizione fra candidati di liste legate al PD e candidati di liste legate alla Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Si tratta di una finta contrapposizione fra partiti e coalizioni che sono diretta espressione delle Larghe Intese che concorrono per la spartizione di posti di rilievo negli enti locali e per l’attuazione del programma comune della classe dominante: devastazione del territorio e dell’ambiente, privatizzazione e smantellamento dei servizi, e in particolare il concorso allo smantellamento della sanità pubblica, speculazioni e cementificazione, svendita del territorio ai palazzinari, promozione della guerra fra poveri, del controllo sociale e della repressione.

Fra i due contendenti non c’è un peggio e un meno peggio: che vinca la coalizione del PD o quella Lega/Forza Italia/Fratelli d’Italia il programma è lo stesso e la prospettiva per gli operai e per le masse popolari è la medesima: organizzarsi, mobilitarsi e assumere il ruolo di nuova autorità pubblica che affronta i problemi e le contraddizioni provocati dalla crisi e impone misure di emergenza per affermare i propri interessi.

Ai lavoratori, ai compagni, agli uomini e alle donne che sono immersi nella martellante e onnipresente propaganda di regime del “moderno fascismo che avanza” e sono spinti a votare il PD per arginarla (il meno peggio che abbiamo visto all’opera!!!), noi indichiamo di aprire gli occhi e prendere il coraggio nelle loro mani: fra il PD e coloro che il PD accusa di fascismo non c’è alcuna differenza! Lo dimostrano le vicende nazionali: il Decreto Minniti ha aperto la strada al decreto Salvini, i governo di Centro Sinistra hanno istituito CPT e CIE e la politica dei rimpatri e degli omicidi di immigrati in mare, il governo PD ha cancellato l’articolo 18, ha sdoganato “i ragazzi di Salò” con Violante e ha foraggiato e protetto (sedi, protezione della polizia, libertà di scorazzare per i quartieri) i cosiddetti “fascisti del 21° secolo”, è il PD che si è schierato con USA, sionisti e Guaidò e marcia a braccetto con i massacratori del popolo palestinese e siriano, ucraino e venezuelano. Ma lo dimostrano anche mille vicende locali, ultima in ordine di tempo il richiamo disciplinare – rischia il licenziamento dal Comune di Casalecchio di Reno, amministrato dal PD – della compagna che ha sfidato i cordoni di celere che a Bologna proteggevano il comizio di Forza Nuova.

In questo contesto, l’indicazione del P.CARC è di boicottare i ballottaggi: questo è il nostro orientamento nei comuni in cui si voterà il prossimo 9 giugno e in cui sono presenti Sezioni del Partito (Cecina, Reggio Emilia, Pontedera, Prato, Livorno, Verbania…). Con un’unica eccezione: il Comune di Piombino.

A Piombino già il primo turno si era caratterizzato per una grande polarizzazione: da una parte il PD e i suoi sostenitori (cioè quelli che hanno sempre governato e distrutto la città) e dall’altra, anche in ragione di un peso estremamente modesto del M5S, “tutti gli altri”; apparentati alle liste di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia e anche liste civiche composte da persone che realmente hanno assunto un ruolo di sostegno al coordinamento dei comitati popolari contro la devastazione dell’ambiente, per la difesa del diritto alla salute e la conquista di nuovi posti di lavoro. In particolare, la lista Ambiente e Territorio raccoglie la parte attiva, combattiva, propositiva (e tradizionalmente progressista) della città su un programma “di rottura” con il sistema PD. Per questo motivo, già al primo turno, il P.CARC ha dato indicazione di voto per la lista Ambiente e Territorio per valorizzare il percorso di mobilitazione e organizzazione che la lista ha promosso nei mesi passati.

Il legame stretto con Camping CIG (operai della exLucchini-ex Rebrab-ex Jindal che lottano da anni per un lavoro utile e dignitoso: i padroni vanno e vengono, gli operai restano!), con il Comitato di Salute Pubblica, con le mobilitazioni ambientaliste, ma soprattutto il ricco percorso di organizzazione delle masse popolari e degli operai sono la principale e migliore garanzia che o l’amministrazione assumerà il programma delle liste civiche e lo attuerà, oppure sarà scalzata dal governo della città ben prima e più rovinosamente di quanto è stato scalzato il PD.

Il Partito dei CARC e le organizzazioni operaie e popolari saranno in prima fila per costringere Ferrari e la sua amministrazione a prendere le misure di emergenza necessarie in materia di lavoro e ambiente (a partire dal fare le opere che servono per invertire il degrado in cui è precipitata la città).

Sorgente: Indicazione per i ballottaggi del 9 giugno: astensione ovunque, tranne a Piombino! | Partito dei CARC


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