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Decine di migliaia di bambini che lavorano in miniera. In condizioni durissime e pericolose. È quanto avviene nella Repubblica del Congo, come ha denunciato Amnesty International in un rapporto in cui si chiede che il governo di quel paese sia costretto a prendere impegni per mettere fine allo sfruttamento di manodopera minorenne.Cobalto e coltanSecondo gli ultimi dati disponibili, che risalgono a cinque anni fa, sarebbero più di 40 mila i minori ingaggiati lavorare nelle regioni meridionali del paese per l’estrazione di minerali. Soprattutto in quelle di cobalto e di coltan, due materiali per i quali il Congo detiene un quasi monopolio e che vengono utilizzati nella produzione di telefoni cellulari, tablet e computer. Beni che vengono realizzati in quantità sempre maggiore e venduti e utilizzati nei paesi più ricchi e sviluppati. Tutto lascia pensare, perciò, che il numero dei bambini sfruttati sia nel frattempo ancora aumentato.Fornitori cinesiMai come in questo settore appaiono evidenti le storture del mercato internazionale e il dovere morale di correggerle. Ma le multinazionali che beneficiano di questa forma odiosa di sfruttamento continuano a fare orecchie da mercante alle denunce.Su diciassette grandi gruppi che utilizzano cobalto e coltan proveniente dal Congo, esportato e rivenduto prevalentemente da fornitori cinesi, soltanto una ha ammesso di avere qualche contezza del modo in cui i materiali vengono portati alla luce. Delle condizioni estreme in cui, secondo il rapporto di Amnesty, sono costretti a scendere nelle miniere, dove alcuni di loro “lavorano più di dodici ore al giorno, senza alcuna protezione e percependo salari da fame”.Questi bambini, si legge ancora nel rapporto, “si ammalano prima e più dei loro coetanei. Rischiano ogni giorno incidenti sul lavoro a causa di carichi troppo pesanti fino alla morte a causa dei frequenti crolli nelle grotte artigianali. Spesso sono picchiati e maltrattati dalle guardie della sicurezza se oltrepassano i confini della miniera. Alcuni di loro lavorano dopo aver frequentato la scuola, altri hanno per necessità abbandonato i libri”.“Fermare la barbarie”Amnesty International chiede al governo della Repubblica democratica del Congo “di fermare ora questa barbarie e di mettere in atto tutte le misure per affrontare la salute dei bambini, i loro bisogni fisici, educativi, economici e psicologici”.Due diligenceQuanto alle aziende che utilizzano cobalto e coltan nelle loro produzioni, esse dovrebbero mettere in atto pratiche di due diligence, indagando sul modo in cui i loro fornitori garantiscono i diritti umani più elementari. Inoltre, le autorità fiscali degli stati in cui hanno sede i gruppi industriali dovrebbero varare norme comuni di trasparenza sugli approvvigionamenti.

Sorgente: Amnesty: alt allo sfruttamento dei minori nelle miniere di cobalto del Congo – Strisciarossa

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