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Sospesa per 15 giorni, con lo stipendio dimezzato, per non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni quattordicenni, che nella Giornata della memoria dello scorso 27 gennaio avevano presentato una videoproiezione nella quale si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Da sabato scorso e per due settimane Rosa Maria Dell’Aria, professoressa di Italiano all’istituto industriale Vittorio Emanuele III, non presta servizio, dopo che l’Ufficio scolastico provinciale le ha inflitto un provvedimento disciplinare. La sospensione è scattata al termine di un’ispezione innescata da un post sui social che non è sfuggito agli uffici del ministero.

Palermo, docente sospesa per video che accosta Salvini al Duce. Il vicepreside: ”La prof è scossa, per noi non ha colpe” ”

“Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale, e naturalmente non parlo del danno economico legato ai giorni di sospensione ma al danno morale e professionale dopo una intera vita dedicata alla scuola e ai ragazzi”, dice Rosa Maria Dell’Aria. “Quel lavoro non aveva assolutamente alcuna finalità politica né tendeva a indottrinare gli studenti che da sempre hanno lavorato in modo libero come essi stessi hanno dichiarato anche agli ispettori arrivati in istituto a fine gennaio” aggiunge la professoressa Rosa Maria Dell’Aria. “Gli stessi ragazzi e i colleghi – aggiunge – hanno inviato lettere all’Ufficio scolastico regionale per evidenziare la mia imparzialità e la mia integrità e semmai la mia totale dedizione al lavoro”.

“Ho soltanto proposto un lavoro sulla base di una serie di letture fatte sia nel corso dell’estate e poi anche il 3 settembre in occasione della Giornata del migrante – sottolinea la docente – sono stati gli stessi alunni della II E – informatica a scegliere di fare una elaborazione in power point. Per esempio in un’altra classe dove gli alunni avevano letto gli stessi testi, mi è stato detto che volevano parlare della delusione degli studenti ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali che non consentivano loro di frequentare più la scuola”. La professoressa Dell’Aria dopo la sospensione rientrerà in servizio, lunedì 27 maggio.

“La docente — dice il figlio, l’avvocato Alessandro Luna, che la difende insieme a Fabrizio La Rosa — è amareggiata. Le si contesta il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia e implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo. Ma l’insegnante non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico”.

Quello che è certo è che al Vittorio Emanuele III non si respira un clima tranquillo. Con diversi insegnanti, anche fuori dall’istituto, che hanno raccolto firme di solidarietà nei confronti della collega che insegna nell’istiuto da più di vent’anni, “vittima – dicono – di un fatto molto grave”. Di sicuro è singolare il modo in cui tutto ha avuto inizio. Il 28 gennaio scorso, sul profilo di Claudio Perconte, attivista di destra, condivisore seriale di notizie spesso di dubbia autenticità e che scrive per siti di estrema destra come “Vox” e “Primato nazionale”, era comparso un tweet, indirizzato al ministro all’Istruzione Marco Bussetti: “Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?”.

Al ministero qualcosa è arrivato. Perché il giorno dopo il primo tweet, la sottosegretaria leghista ai Beni culturali Lucia Borgonzoni è intervenuta su Facebook: “Se è accaduto realmente — scriveva — andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere”.

In effetti l’ispezione dell’Ufficio scolastico provinciale è arrivata puntualissima e gli studenti sono stati ascoltati su quanto accaduto. “Abbiamo ricevuto una segnalazione dal ministero, ma eravamo già al corrente di quanto accaduto — dice il provveditore Marco Anello — la libertà di espressione non è libertà di offendere e l’accostamento delle leggi razziali al decreto sicurezza è una distorsione della realtà. Abbiamo agito nella massima trasparenza dopo un’ispezione e una lunga istruttoria in cui sono state sentite tutte le parti”.

Stamattina a scuola è arrivata la Digos: i poliziotti stanno verificando l’accaduto parlando con preside e professori.

Sorgente: Palermo, a scuola un video accosta Salvini al Duce: sospesa una docente. “Grande ferita nella vita professionale” – Repubblica.it

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