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«No, non sono un opinionista, non amo fare dichiarazioni o analisi su temi delicati e su una realtà così complessa come quella napoletana, prima di iniziare il mio lavoro» dice Giuliano. A 52 anni, ha una carriera di funzionario operativo di tutto rispetto. Gli inizi alle Volanti a Milano, poi due anni a Napoli, quando questore era Arnaldo La Barbera, lo «sbirro» per antonomasia, l’uomo che era stato a Palermo la bestia nera dei mafiosi nella seconda metà degli anni ’80. La Palermo dove Giuliano è nato e dove il padre, Boris, era stato capo della Squadra mobile. Nella palazzina a lato della Questura, sede degli uffici della Mobile palermitana, nella grande lapide con incisi i nomi degli uccisi dalla mafia c’è anche quello di Boris Giuliano. Venne ucciso nel 1979 da Leoluca Bagarella, con 7 colpi di pistola alla schiena, mentre prendeva un caffè nel bar Lux di via De Blasi. Alessandro aveva 12 anni, la sua scelta lavorativa futura fu condizionata dalla morte del padre su cui ha sempre ripetuto: «Non ne parlo, fa parte della mia vita privata». Ma al maxi-processo, dove fu presente a molte udienze, ricordò che il padre gli aveva parlato di «indagini molto pericolose sul traffico di droga».
Sorgente: Giuliano nuovo questore di Napoli: «Faccio il poliziotto, non l’opinionista» | Il Mattino