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Un mare di plastica, spiagge trasformate in discarica. È un’emergenza planetaria, della quale negli ultimi tempi si sta parlando con crescente preoccupazione. Ma la freddezza dei numeri descrive per la Campania una situazione drammatica: su un totale di quasi 80mila metri quadri di spiagge libere monitorate – è scritto nel rapporto Beach Litter 2018 di Legambiente – l’immondizia censita dai volontari dell’associazione contava l’anno scorso più di 15mila pezzi. Parliamo di una media di 691 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Tradotto vuole dire che chi decide di andare a fare un tuffo è costretto a convivere con sette rifiuti per ogni metro di spiaggia.

L’IMPATTO
Ma quali sono le spiagge più sporche? In proporzione alle dimensioni, la meta balneare più degradata tra le 22 monitorate è quello delle Mortelle di Portici, mille metri quadri scarsi che ospitano 2220 rifiuti assortiti (due al metro), di cui è plastica poco più della metà. Ma sul podio delle peggiori salgono anche l’Arenile di Castellammare di Stabia (1872 «articoli indesiderati» concentrati in 2500 metri quadri), e le Monachelle di Pozzuoli (1424 rifiuti distribuiti però su 10mila metri, di cui la plastica è l’87 per cento). Ma dare la misura di quanto conti l’impatto antropico, e cioè la responsabilità umana sul fronte dell’inquinamento da plastica, sono la quarta e la quinta meta balneare della classifica di Beach Litter: la spiaggia libera di Lago Patria, distesa di 9500 metri quadri dove sono stati trovati 1038 rifiuti in totale, di cui il 92% in plastica, e l’Oasi Dunale di Paestum che conta su 3mila metri quadri di arenile invasi da 324 «reperti» di cui 307 in plastica. Degni di attenzione anche i numeri di Cava dell’Isola a Forio, piccola perla di Ischia difficilmente accessibile e meta di turismo giovanile, dove gli appena 1000 metri di arenile battuto dai volontari di Legambiente hanno restituito 886 rifiuti. Di questi erano in plastica 861, il 97 per cento. Allarmanti anche i numeri della spiaggia libera di Magazzeno a Pontecagnano, dove i 1260 rifiuti ritrovati nei 3500 quadri di spiaggia, ci dicono che ciascun bagnante deve convivere con un rifiuto ogni tre metri. Dati che fanno il paio con Eboli, dove l’invasione della spazzatura non risparmia neppure l’area protetta dunale. In proporzione pochi rifiuti (180 in 2500 metri quadri), ma in compenso all’82 per cento in plastica.

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Sorgente: Spiagge discarica, la vergogna per ogni metro 7 pezzi di rifiuti | Il Mattino

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