0 8 minuti 5 anni

Il centrodestra si prende l’Abruzzo. Il primo appuntamento elettorale dalla nascita del governo gialloverde segna la vittoria della coalizione Lega-Fdi-Fi con il trionfo del Carroccio primo partito e il crollo del Movimento 5 stelle che non riesce a superare il 20 per cento. Quando sono state scrutinate oltre 1300 sezioni su 1.633, secondo i dati del […]

Il centrodestra si prende l’Abruzzo. Il primo appuntamento elettorale dalla nascita del governo gialloverde segna la vittoria della coalizione Lega-Fdi-Fi con il trionfo del Carroccio primo partito e il crollo del Movimento 5 stelle che non riesce a superare il 20 per cento. Quando sono state scrutinate oltre 1300 sezioni su 1.633, secondo i dati del Viminale, il candidato Fdi Marco Marsilio è avanti con il 48,24%. Al secondo posto Giovanni Legnini (centrosinistra) con il 31,26%. Terza piazza per Sara Marcozzi (M5s) che si ferma al 19,85%. Per Stefano Flajani (Casapound) lo 0,46% dei voti.

I risultati – Il Carroccio guadagna 50mila voti assoluti rispetto alle politiche di marzo, i 5 stelle ne perdono 200mila 
I risultati segnalano la crescita esponenziale della Lega rispetto alle elezioni nazionali di marzo scorso: il Carroccio ottiene il 27,84 dei voti contro il 13,9 per cento delle politiche. I voti assoluti sono oltre 154mila, mentre a marzo scorso ne ottennero 104.932. Alle Regionali del 2014 il candidato del centrodestra Chiodi prese 202mila voti, ma il Carroccio nemmeno si presentò in coalizione. Oggi la Lega stacca di parecchi punti anche gli altri partiti della coalizione: Forza Italia si è ferma al’9,26%, Fdi raggiunge il 6,91%, Azione politica il 3,20% e Unione di Centro-Democrazia Cristiana-Idea il 2,83. Le due province che hanno premiato più di tutte il centrodestra sono state L’Aquila e Teramo: qui il centrodestra ha superato agevolmente la soglia del 50% (all’Aquila addirittura al 53,6%). Rispetto al totale regionale Legnini meglio nelle province dell’Aquila e Chieti, 5 stelle castigati a Teramo e L’Aquila al 18% e al 13,2%.

Crolla invece il Movimento 5 stelle. La candidata Sara Marcozzi, consigliere regionale uscente, si ferma al 19 per cento delle preferenze (117mila voti assoluti, di cui 109mila anche alla lista M5s). Un risultato senza precedenti se paragonato con le politiche di marzo 2018: in Abruzzo i 5 stelle presero il 39,9 per cento ovvero 303mila voti, ovvero quasi duecentomila voti in più rispetto a queste regionali. Se invece il confronto viene fatto con le regionali di cinque anni fa, la perdita è ridotta: Marcozzi, anche allora candidata presidente, prese 147mila voti (di cui 143 alla lista M5s).

Per il centrosinistra i numeri danno qualche segnale positivo. La lista di Legnini arriva al 31,45% dei voti con 186mila preferenze. Per il Partito democratico la situazione però rimane molto critica: il simbolo Pd raccoglie l’11,14% (62mila voti) e perde anche rispetto alle scorse politiche quando prese il 13,82% (105mila voti). Alle regionali del 2014 i dem, oltre a vincere la Regione con il candidato di coalizione, presero come partito il 25,4 per cento delle preferenze (170mila voti).

Cosa cambia ora per il centrodestra? Toti: “La decrescita felice è il programma di Forza Italia”
La vittoria di Marco Marsilio, già senatore Fdi, permette al partito di Giorgia Meloni di conquistare la guida della prima Regione. E le sue prime parole sono state non a caso per l’Aquila: “La priorità assoluta è la ricostruzione, rimasta ferma negli ultimi tempi, una vergogna da cancellare”, ha detto ricordando l’impegno del centrodestra per la ricostruzione post terremoto. E ha quindi sottolineato che bisogna “replicare quel modello e la priorità è rimettere in condizione le persone di rientrare nelle proprie case”. Marsilio rappresenta anche la vittoria della coalizione di centrodestra che torna a correre compatta dopo le scorse politiche. “Credo”, ha aggiunto Marsilio, “che il fatto che i cittadini abbiano di nuovo votato grande fiducia e grande sostegno al centrodestra sia dal mio punto di vista un fatto positivo. Se poi questo aprirà ragionamenti e riflessioni a livello nazionale, non lo so. Il mio dovere è far funzionare il centrodestra in Abruzzo e dimostrare che questa formula di governo è la migliore possibile”. In realtà la partita dentro il centrodestra è più aperta che mai con Salvini che domina la scena in modo quasi assoluto. In questo senso va letto il commento del governatore Fi della Liguria Giovanni Toti, tra le voci più critiche dentro Forza Italia: “Dopo il Trentino, arriva l’Abruzzo. Il centrodestra è in ottima salute: la Lega vola, Fratelli d’Italia cresce, cresce persino l’Udc, Forza Italia cala ancora e perde circa altri 5 punti dalle elezioni di un anno fa. Ma guai a chi dice qualcosa, guai a chi pensa di cambiare qualcosa. La decrescita felice non è più programma del Cinque Stelle, è il programma della nostra classe dirigente. C’è qualcuno che ha voglia di fare qualcosa e mettersi in gioco, oppure dobbiamo scomparire per salvare ancora per qualche mese la poltrona dei nostri dirigenti? Sveglia!!!”.

Alle 11 è atteso l’intervento di Marco Marsilio e Giorgia Meloni, poi alle 11.30 quello di Matteo Salvini che nel pomeriggio sarà a L’Aquila. Silenzio per il momento dal Movimento 5 stelle.

La sinistra respira, ma non abbastanza per festeggiare. Il Pd perde ancora voti 
Sul fronte del centrosinistra non si festeggia, ma si tira un sospiro di sollievo per aver evitato il crollo. Il candidato democratico Legnini ha retto il colpo e, grazie all’apporto delle varie liste civiche, ha ridotto i danni del Pd (il partito ha preso l’11,2 per cento dei voti). “Grazie a Giovanni Legnini e al Pd per l’impegno straordinario in Abruzzo”, ha scritto su Twitter il candidato alla segreteria Maurizio Martina. “Siamo l’unica alternativa alla destra. La propaganda 5 stelle sbatte contro la realtà. Un nuovo centrosinistra aperto al civismo è la strada da percorrere per tornare a vincere fianco a fianco”. Anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, esponente Leu, ha parlato di un “risultato da cui ripartire”: “In Abruzzo stravince la destra a danno del Movimento 5 stelle che sprofonda. Ma la coalizione unitaria di centrosinistra di Giovanni Legnini, dai progressisti ai cattolici, dai liberali ai socialisti e a forze civiche, recupera e ottiene un 30%, aumentando in voti assoluti. È un risultato da cui ripartire, un’indicazione politica per future elezioni. La sinistra e le forze democratiche insieme, senza cedimenti e politicismi, possono costruire un argine al nazionalpopulismo e alla demagogia della Lega e del Movimento 5 stelle. Grazie Giovanni e grazie amici e compagni dell’Abruzzo”.

Sorgente: Abruzzo, i risultati: il centrodestra si prende la Regione, oltre il 50% a L’Aquila e Teramo. Lega prima, M5s sotto il 20 – Il Fatto Quotidiano

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20