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di Paolo Foschi e Redazione Online

Le notizie di venerdì 24 maggio sulla guerra tra Israele e Hamas, in diretta. La Corte Onu chiede anche la riapertura del valico di Rafah e il rilascio «immediato e incondizionato» degli ostaggi

di Paolo Foschi e Redazione Online

Le notizie di venerdì 24 maggio sulla guerra tra Israele e Hamas, in diretta. La Corte Onu chiede anche la riapertura del valico di Rafah e il rilascio «immediato e incondizionato» degli ostaggi

  • È il 222° giorno di guerra: secondo Hamas il bilancio delle vittime nella Striscia sale a 35.800 mentre si contano 79.990 feriti
  • Raid israeliano in centro a Gaza: «16 morti di cui dieci bambini»
  • Dal Libano 30 lanci di razzi verso il nord di Israele
  • Idf: Netanyahu fu avvisato di rischi per la sicurezza prima del 7 ottobre. E Bibi risponde: «Per i documenti, Hamas stava cercando la calma nella regione»
 |  24 Maggio

Sentenza Corte Onu: Netanyahu consulterà i ministri

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu consulterà i principali ministri del governo di unità prima di pronunciarsi sulla sentenza della Corte di Giustizia Internazionale dell’Onu che ordina allo Stato ebraico di cessare l’offensiva su Rafah: lo ha reso noto l’ufficio del Primo ministro. Nella lista dei ministri interessati – fra cui il titolare della Difesa, Yoav Gallant, e il capo della diplomazia Israel Katz – non figurano gli altri componenti del gabinetto di guerra, Benny Gantz e Gadi Eisenkot.

 |  24 Maggio

Sudafrica, sentenza Cig rivoluzionaria, Israele la rispetti

«La sentenza della Corte internazionale di giustizia è rivoluzionaria». Così il Sudafrica ha commentato il pronunciamento della Cig alla sua richiesta di ordinare a Israele di attuare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. «Questo ordine è vincolante e Israele deve rispettarlo», si legge in una nota del Dipartimento per le relazioni internazionali del Sudafrica. «Credo che sia una richiesta molto chiara e più forte, in termini di formulazione, per la cessazione» delle ostilità nella Striscia di Gaza, ha detto la ministra degli Esteri sudafricana Naledi Pandor all’emittente pubblica Sabc.

 |  24 Maggio

Gaza: capo opposizione Israele, sentenza Cig evitabile con «governo professionale»

La sentenza della Corte internazionale di giustizia (Cig), che oggi ha ordinato a Israele di fermare l’offensiva a Rafah, nella Striscia di Gaza, avrebbe potuto essere evitata con un «governo sano e professionale». Lo ha detto il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid, secondo quanto riferisce il quotidiano Haaretz, che ha criticato l’esecutivo di Benjamin Netanyahu per non aver «impedito ai ministri folli di esprimersi pubblicamente, arrestato i criminali che hanno appiccato il fuoco ai convogli di aiuti e condotto gli sforzi diplomatici in modo tranquillo ed efficiente». Lapid ha poi affermato che «il fatto che la sentenza non abbia affrontato la questione del diritto di Israele di difendersi di fronte al terrore, è una caduta morale ed etica».

 |  24 Maggio

Ben Gvir: «Corte dell’Aja antisemita, risposta è occupare Rafah»

«L’ordinanza irrilevante della corte antisemita dell’Aja dovrebbe avere una sola risposta: l’occupazione di Rafah, l’aumento della pressione militare e della completa distruzione di Hamas, fino al raggiungimento della completa vittoria nella guerra». Lo ha detto il ministro della sicurezza nazionale – e leader di destra radicale – Itamar Ben Gvir citato da Ynet.

 |  24 Maggio

Media, raid aerei di Israele su Rafah dopo la decisione della Corte dell’Aia

Aerei da guerra israeliani hanno effettuato attacchi aerei sul centro di Rafah dopo l’annuncio della decisione della Corte internazionale di giustizia (Icj), che ha ordinato a Israele di fermare le operazioni militari nella città nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu sul suo account X, citando il suo corrispondente.

 |  24 Maggio

Autorità palestinese su Corte Aia: «Consenso internazionale sulla fine della guerra»

L’Autorità palestinese ha accolto con favore la decisione della Corte internazionale di Giustizia (Icj) dell’Aia, che ha ordinato a Israele di mettere fine all’offensiva a Rafah. La decisione, ha detto a Reuters il portavoce presidenziale palestinese Nabil Abu Rudeina, «dimostra un consenso internazionale sulla fine della guerra nella Striscia di Gaza».

 |  24 Maggio

Hamas, bene l’Aja ma non basta, stop alla guerra a Gaza

Hamas ha salutato la decisione della Corte di giustizia dell’Aja sull’operazione a Rafah. Su Telegram ha affermato che tuttavia non è abbastanza e ha fatto appello alla «fine dell’offensiva in tutta Gaza».

 |  24 Maggio

Smotrich: «La storia giudicherà chi oggi si è schierato con i nazisti di Hamas»

«La storia giudicherà chi oggi si è schierato dalla parte dei nazisti di Hamas e dell’Isis», il sedicente Stato islamico. Lo ha dichiarato sul social X il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, commentando l’ordine della Corte internazionale di giustizia dell’Aja a Israele di fermare l’offensiva militare di terra a Rafah. Secondo Smotrich, Israele è in guerra per la sua «esistenza» e «chiunque gli chieda di cessare la guerra gli sta chiedendo di non esistere più».

 |  24 Maggio

Ordine Icj su Gaza, Netanyahu convoca riunione ministri

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione con una serie di ministri dopo che la Corte internazionale di giustizia ha ordinato allo Stato ebraico di fermare immediatamente l’invasione di Rafah, nell’estremo sud di Gaza.

 |  24 Maggio

Il Sudafrica esulta: «All’Aja un ordine forte a Israele»

Il Sudafrica accoglie con favore l’ordine «più forte» della Corte internazionale di giustizia nei confronti di Israele, al quale ha ordinato di fermare l’operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

 |  24 Maggio

Cig ordina a Israele di far entrare investigatori a Gaza per indagare su accuse di genocidio

La Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aia ha ordinato a Israele di aprire il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza per permettere l’ingresso di aiuti umanitari e di consentire agli investigatori di entrare nell’enclave palestinese. Lo ha dichiarato il presidente della Corte internazionale di giustizia dell’Aia Nawaf Salam.

«Israele deve adottare misure efficaci per garantire il libero accesso alla Striscia di Gaza a qualsiasi commissione d’inchiesta, missione d’inchiesta o organo investigativo incaricato dagli organi competenti delle Nazioni Unite di indagare accuse di genocidio», ha dichiarato Salam.

​La Corte internazionale di giustizia dell’Aja sollecita il «rilascio immediato e incondizionato» degli ostaggi israeliani a Gaza. «La Corte esprime profonda preoccupazione per le sorti degli ostaggi». Queste le parole usate dal presidente della Corte internazionale di giustizia, Nawaf Salam, secondo quanto riporta la Bbc. «Troviamo particolarmente preoccupante che molti siano ancora prigionieri», ha aggiunto.

 |  24 Maggio

La Icj dell’Aja ordina a Israele di fermare l’offensiva e di riaprire il valico di Rafah

La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di fermare l’offensiva militare a Rafah, deliberando a seguito della richiesta del Sudafrica.

​«In conformità con queste indicazioni, sotto la convenzione del genocidio, Israele deve immediatamente fermare la sua offensiva militare e ogni altra azione nel governatorato di Rafah che potrebbe infliggere sul gruppo palestinese in Gaza condizioni di vita che potrebbero portare alla loro distruzione fisica, del tutto o in parte», ha affermato il presidente della Corte Nawaf Salam.

​Israele deve mantenere aperto il valico di Rafah per l’ingresso degli aiuti e deve consentire l’ingresso nella Striscia degli investigatori. Lo ha ordinato la Corte internazionale di giustizia (Icj) all’Aja.

​La Corte internazionale di giustizia (Icj) ha anche ordinato a Israele di presentare un rapporto sulle misure adottate per la popolazione palestinese entro un mese.

 |  24 Maggio

La ministra spagnola Yolanda Díaz usa lo slogan di Hamas. Poi le scuse: «Non sono antisemita»

(di Irene Soave) Non una frase dal sen fuggita, ma la calorosa conclusione di un’orazione civica in cui «fare il minimo sindacale» – cioè riconoscere lo Stato di Palestina – è definito «insieme eroico e indispensabile». Il tema è il conflitto a Gaza, e a parlare è Yolanda Díaz, ministra del Lavoro e seconda vicepremier di Pedro Sánchez. Che conclude: «Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera». Uno slogan di Hamas: il fiume è il Giordano, e il mare è il Mediterraneo, e lo slogan significa cioè «azzerare Israele». Il video circola sui social da mercoledì, dopo che la Spagna – insieme a Norvegia e Irlanda – ha riconosciuto ufficialmente la Palestina. E la ministra è al centro di un incidente diplomatico. (…)

Leggi qui l’articolo completo.

 |  24 Maggio

Icj, situazione umanitaria a Gaza è catastrofica

Le condizioni di vita della popolazione di Gaza si stanno deteriorando e la situazione umanitaria è diventata catastrofica. Lo ha affermato la Corte internazionale di giustizia all’Aja, che si sta pronunciando sulla richiesta del Sudafrica di obbligare Israele ad attuare un cessate il fuoco.

 |  24 Maggio

La Corte internazionale di Giustizia (Icj) dell’Aja si esprime sul cessate il fuoco a Gaza

La Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ha aperto la sessione dedicata alla sentenza sulla richiesta del Sudafrica di ordinare a Israele il cessate il fuoco a Gaza, in particolare lo stop all’offensiva su Rafah. Quindici giudici hanno deliberato e la loro decisione dovrebbe richiedere dai 30 ai 45 minuti per essere pronunciata. Lo riportano i media internazionali.

 |  24 Maggio

Il procuratore capo della Cpi incontra i familiari degli ostaggi: «ferita profonda»

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan ha incontrato i familiari degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo riporta il quotidiano Maariv scrivendo che Khan ha avuto «un incontro lungo, emozionante e straziante» con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi. Fonti presenti nella stanza e citate da Maariv hanno detto che il procuratore ha pianto dopo aver ascoltato alcune delle testimonianze. «Quello che è successo è terribile. È una ferita profonda, una ferita che sta ancora sanguinando», ha detto Khan. Nei giorni scorsi il procuratore aveva chiesto mandati di arresto internazionale contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, il capo delle brigate al-Qassam Mohammed Deif e il leader di Hamas nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar.

 |  24 Maggio

Il 25 maggio Meloni riceverà il premier palestinese Mustafa

Sabato 25 maggio, alle ore 10:30, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontrerà a palazzo Chigi il Primo ministro palestinese, Mohammad Mustafa. Lo rende noto palazzo Chigi.

 |  24 Maggio

Intensi scontri in nord Gaza, truppe avanzano a Rafah Est

Pesanti combattimenti sono stati registrati a Jabalyia, nel nord di Gaza, mentre carri armati israeliani si sono spinti ulteriormente verso Rafah nel sud. Secondo medici sentiti da Reuters, almeno cinque palestinesi sono stati uccisi a Jabalyia e altri sarebbero rimasti intrappolati sotto le macerie, ma l’area non può essere raggiunta a causa dell’intensità dei bombardamenti. Nella città meridionale di Rafah i residenti hanno riferito di esplosioni e fumo in lontananza mentre i carri armati avanzano ulteriormente nel distretto orientale di Jenina.

 |  24 Maggio

Manifestanti filo-palestinesi fuori da Corte Giustizia all’Aja

Un piccolo gruppo di manifestanti filo-palestinesi è arrivato fuori dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, sventolando bandiere e facendo suonare musica da uno stereo chiedendo una Palestina libera. Lo riporta il Guardian. Verso le 15 la Corte dell’Onu emetterà la sentenza sul ricorso del Sudafrica che chiede di fermare l’invasione su larga scala di Israele a Rafah.

 |  24 Maggio

Iran: «Con il coraggio di Raisi abbiamo attaccato Israele»

«Abbiamo attaccato il cuore di Israele con il coraggio del martire (Ebrahim) Raisi». Lo ha affermato il comandante delle Guardie della Rivoluzione, il generale Hossein Salami, in un discorso dove ha ricordato il presidente iraniano, morto domenica nello schianto dell’elicottero sul quale viaggiava, in un’area montuosa nel nord ovest del Paese. «Il martire Raisi ha mostrato un coraggio indescrivibile con l’operazione Vera Promessa», ha detto Salami, come riferisce Mehr, citando il nome dell’attacco dell’Iran contro il territorio israeliano il 13 aprile scorso.

«Con la potente diplomazia del governo, siamo stati in grado di attaccare il cuore dell’arroganza, e anche l’apparato diplomatico con il potere di (Hossein) Amirabdollahian ha svolto bene questo compito», ha aggiunto Salami, citando il ministro degli Esteri, morto anche lui nello schianto dell’elicottero, sul quale si trova insieme a Raisi. «Con il martirio di queste amate persone, nulla è cambiato e il potere dell’Iran continuerà grazie alla grande capacità di comando dell’ayatollah (Ali) Khamenei. Non abbiamo paura di nessun potere e dovreste sapere che il nemico ha usato tutti i suoi mezzi per attaccare l’Iran ma questi stessi nemici hanno fallito su tutti i campi di battaglia», ha aggiunto il comandante delle Guardie della rivoluzione.

 |  24 Maggio

Video soldati che incendiano Corano a Gaza, Idf indaga

Le forze armate israeliane (Idf) stanno indagando dopo che sono stati diffusi dei video in cui si vedono soldati mentre bruciano libri, tra cui un Corano, durante le operazioni a Gaza. Come riferisce il Times of Israel, sono stati gli stessi militari a riprendersi e postare i video sui social, poi rilanciati da account palestinesi. In uno di questi, girato nella zona di Rafah, si vede un soldato che tiene in mano un Corano prima di gettarlo nel fuoco. In un altro filmato, che sarebbe stato girato all’Università di Aqsa a Gaza City, si vede un militare seduto in posa davanti a uno scaffale dato alle fiamme. L’Idf ha fatto sapere che sono state avviate indagini sui «gravi» incidenti, sottolineando che tale azioni sono «incoerenti con i valori dell’Idf e dei suoi protocolli». Mettere al rogo il Corano è un «comportamento da condannare completamente».

 |  24 Maggio

Khamenei, i funerali di Raisi hanno mostrato il potere dell’Iran

La Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha affermato che la grande partecipazione degli iraniani ai funerali del presidente Ebrahim Raisi, morto domenica per lo schianto dell’elicottero sul quale viaggiava in un’area montuosa nel nord ovest del Paese, sono una prova della potenza della Repubblica islamica. La partecipazione in massa degli iraniani, secondo i media locali diversi milioni di persone, alle cerimonie funebri sono state «un messaggio per il mondo che darà beneficio alla Repubblica islamica», ha detto Khamenei, come riferisce Mehr, parlando con i membri della famiglia di Raisi durante un incontro a Teheran.

 |  24 Maggio

Unicef: 20 neonati a rischio all’ospedale Al Aqsa di Gaza

«Senza una fornitura continua di carburante all’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah nella Striscia di Gaza, i generatori di ossigeno si spegneranno, mettendo a rischio la vita di oltre 20 neonati»: questo l’allarme lanciato su X dall’Unicef. «Gaza ha bisogno di più carburante ORA e di corridoi sicuri perché gli operatori umanitari possano operare», è l’appello lanciato dall’agenzia Onu.

 |  24 Maggio

Libano: capo Parlamento, aperti a sforzi di cooperazione per «contenere le ostilità d’Israele»

Il presidente del Parlamento del Libano, Nabih Berri, ha sottolineato oggi l’apertura del Paese a «sforzi di cooperazione positivi volti a contenere l’ostilità israeliana e a preservare la sua sovranità». Lo riferisce l’agenzia di stampa libanese Nna. In vista della Giornata della resistenza e della liberazione del sud del Libano dall’occupazione israeliana, celebrata ogni 25 maggio, Berri ha sottolineato l’impegno di Beirut a «rispettare le risoluzioni internazionali, in particolare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». Il presidente del Parlamento si è anche rivolto al popolo libanese, sottolineando l’importanza di «riconquistare la sovranità e liberare la terra e il popolo del Libano». Infine, Berri ha ribadito «il diritto del Paese a difendere il proprio territorio dall’aggressione israeliana».

 |  24 Maggio

Scholz: «Respingiamo comparabilità fra Netanyahu e Hamas»

«Il governo tedesco ed io rigettiamo con decisione che vi sia comparabilità» fra le posizioni dei leader di Hamas e quella del primo ministro di Israele e del ministro della Difesa, nella richiesta del procuratore dell’Aja che ha chiesto dei mandati di arresto. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, rispondendo a Berlino ad una domanda in merito. «Su questo ci siamo espressi», ha aggiunto. Adesso un comitato di giudici dovrà pronunciarsi sul fatto che le procedure siano accomunate, ha continuato. «Noi contiamo sul fatto che si terrà conto che Israele è uno stato di diritto democratico con una forte e indipendente giustizia», ha concluso.

 |  24 Maggio

Gaza: forze Israele, scoperto edificio usato come deposito di razzi a Jabaliya

L’unità militare speciale Lotar della 460esima Brigata corazzata delle Forze di difesa d’Israele (Idf) ha scoperto «un edificio utilizzato come deposito di razzi» a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito le stesse Idf in una nota, aggiungendo che alcuni dei razzi rinvenuti sono a lunga gittata.

 |  24 Maggio

Lula dopo il ritrovamento del corpo di un ostaggio brasiliano:  «Il Brasile si impegnerà per il rilascio di tutti gli ostaggi»

L’esercito israeliano ha riferito di aver trovato il corpo di un cittadino brasiliano che era stato preso in ostaggio da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre in Israele. Oltre a Michel Nisenbaum, brasiliano di 59 anni, sono stati trovati a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, i corpi di Hanan Yablonka e Orion Hernandez. Le informazioni sono state confermate dall’esercito israeliano, che ha detto che le tre vittime sono state uccise il 7 ottobre e i loro corpi sono stati portati nell’enclave da Hamas.

In un messaggio pubblicato su X, il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha espresso solidarietà ai familiari e amici di Nisenbaum. «Il Brasile continuerà a lottare e a impegnarsi per il rilascio di tutti gli ostaggi, in modo da ottenere un cessate il fuoco e la pace per i popoli di Israele e Palestina», ha concluso Lula.

 |  24 Maggio

Lula: «Il Brasile piange la morte di un suo ostaggio, liberateli tutti»

«Ho appreso con immensa tristezza della morte di Michel Nisenbaum, un ostaggio brasiliano-israeliano tenuto da Hamas. Ho incontrato sua sorella e sua figlia, e conosco l’immenso amore che la sua famiglia aveva per lui». Lo ha scritto su X il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva. «Il Brasile continuerà gli sforzi per liberare tutti gli ostaggi in modo da poter avere un cessate il fuoco e la pace per il popolo di Israele e Palestina», ha aggiunto.

 |  24 Maggio

Israele: «A Jabalya opera l’unità speciale Lotar»

L’Idf ha rivelato che nei combattimenti in corso a Jabalya, nel nord della Striscia, opera l’Unità Lotar, composta da forze speciali in azioni di controterrorismo. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che Lotar – sotto il Comando della 460/esima Brigata di combattimento – ha operato insieme «alle forze corazzate nel distruggere infrastrutture terroristiche e operativi eliminando imbocchi di tunnel nell’area». In queste operazioni i soldati «hanno scoperto una struttura con gradi quantità di armi, inclusi lancia razzi con missili di breve e lunga gittata».

 |  24 Maggio

La Casa Bianca pensa alla Ue per gestire il valico di Rafah

(di Davide Frattini, corrispondente da Gerusalemme)  Il prima e il dopo. E sempre Benjamin Netanyahu in mezzo con i suoi 13 anni al potere sugli ultimi 15. I documenti diffusi ieri raccontano che il primo ministro era stato avvertito delle minacce, del fatto che «i nemici stavano aspettando di vedere quanto Israele si sarebbe indebolito da solo» per le proteste contro il piano giustizia antidemocratico del governo. O quanto si aprisse la possibilità «di un attacco inaspettato». Bibi si difende rispondendo che i dossier dell’intelligence militare non identificavano un’invasione di Hamas nel sud, com’è avvenuto il 7 ottobre. (…)

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gaza
 |  24 Maggio

Gli Houthi rivendicano un attacco nel Mediterraneo, nessuna conferma ufficiale

Abdul Malik al Houthi, leader del gruppo yemenita filo-iraniano Ansar Allah, ha dichiarato ieri che una delle operazioni militari di questa settimana ha avuto come obiettivo il Mediterraneo. In un discorso televisivo trasmesso dall’agenzia di stampa yemenita «Saba», Al Houthi ha sottolineato che «il numero di navi prese di mira finora ha raggiunto 119 legate al nemico israeliano, statunitense e britannico». All’inizio del mese, il leader degli Houthi aveva dichiarato che tutte le navi dirette ai porti israeliani sarebbero state prese di mira dal gruppo, incluse quelle al di fuori della regione del Mar Rosso, attaccato da novembre scorso finora. Al momento non sono stati segnalati incidenti nel Mediterraneo e non ci sono ancora conferme ufficiali.

 |  24 Maggio

Nuova missione del capo della Cia, l’indagine sulla morte di Raisi

(di Guido Olimpio) Torna l’uomo con la valigia. Il direttore della Cia William Burns è atteso in Europa per colloqui con il capo del Mossad e responsabili delle intelligence arabe (Egitto, Qatar) coinvolte nei negoziati su Gaza. Una nuova missione in una fase sempre critica, un nuovo tentativo di trovare un’intesa su tregua e ostaggi israeliani. Difficile dire quanti siano ancora in vita: in queste ore sono stati recuperati i corpi di altri tre.

Trapelano elementi dall’indagine sulla morte di Raisi. L’elicottero del presidente iraniano — secondo un rapporto preliminare — ha seguito la rotta stabilita, poi c’è stato l’impatto sulla montagna e il successivo rogo. Nessuna traccia di proiettili, nessun allarme dal pilota nelle comunicazioni con la torre di controllo. Teheran ribadisce che è stato un suo drone e non quello inviato dalla Turchia a individuare i rottami. Da seguire.

Sparatoria in un bar di Istanbul, tre morti e cinque feriti. Secondo una prima ricostruzione si è tratta di uno scontro a fuoco tra gang. Non si esclude che alcune delle persone coinvolte fossero arabo-israeliane.

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 |  24 Maggio

Borrell: «Israele non intimidisca i giudici della Cpi»

In merito alla richiesta di arresto per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, alcuni esponenti di Hamas da parte del procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha chiesto a tutti coloro che hanno parlato della decisione della procura «di non intimidire i giudici, di non minacciarli, di non cercare di influenzare la loro decisione e di rispettare l’indipendenza del Cpi». Borrell me ha parlato nel corso di un’intervista alla Tve.

 |  24 Maggio

Gaza: Centcom, inviate oltre 820 tonnellate di aiuti umanitari

Il personale del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha inviato al 22 maggio oltre 820 tonnellate di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il molo temporaneo realizzato dagli Stati Uniti. Lo si apprende da una nota pubblicata dallo stesso Centcom su X. «Il personale del Comando centrale degli Stati Uniti continua a collaborare con l’Agenzia per lo sviluppo internazionale statunitense (Usaid) e le Nazioni Unite per consegnare gli aiuti alla popolazione di Gaza attraverso il molo temporaneo affisso sulla spiaggia», si legge nella nota. Al 22 maggio, si calcolano 820,5 tonnellate metriche totali di aiuti consegnati dal personale del Centcom «dal mare al punto di trasferimento sulla spiaggia», di cui 506 «distribuite dal punto di trasferimento sulla spiaggia al magazzino delle Nazioni Unite», conclude la nota.

 |  24 Maggio

Nyt: nel fine settimana incontro fra capi Cia e Mossad in Europa per negoziati su ostaggi e tregua

Il direttore della Cia, William Burns, incontrerà il capo del Mossad israeliano, David Barnea, in Europa nel fine settimana nel tentativo di riavviare i negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani e per raggiungere un accordo di cessate il fuoco. Lo riferisce il quotidiano statunitense The New York Times. In precedenza, due funzionari israeliani hanno riferito al quotidiano The Times of Israel che nei prossimi giorni Burns, Barnea e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani si incontreranno nel tentativo di rilanciare i colloqui per il rilascio degli altri ostaggi israeliani detenuti dal movimento islamista palestinese Hamas.

Si tratterà del primo nuovo incontro di alto livello da quando i negoziati si sono interrotti due settimane fa, dopo che Hamas ha risposto a una proposta avanzata da mediatori statunitensi, qatarioti ed egiziani con emendamenti ritenuti inaccettabili sia dagli Stati Uniti che da Israele. La proposta prevedeva il rilascio graduale degli allora 125 rimanenti ostaggi israeliani, iniziando con il rilascio di 33 donne, anziani e malati rapiti nel corso di un periodo di tregua di sei settimane. La seconda fase avrebbe dovuto prevedere il rilascio degli ostaggi rimanenti e colloqui su un cessate il fuoco permanente. I corpi degli ostaggi tenuti da Hamas sarebbero stati poi rilasciati durante la terza fase. La risposta di Hamas alle proposte dei mediatori approvate da Israele comprendeva numerosi emendamenti di vasta portata, compreso il rifiuto di rilasciare 33 ostaggi viventi nella prima fase, secondo i media.

 |  24 Maggio

Mo: media, raid drone nel sud del Libano, colpita un’auto vicino Tiro

Un raid con un drone ha colpito un’auto nella località di Hanaouay, nel distretto di Tiro, a sud della capitale libanese Beirut. Lo riferisce il sito di notizie libanese Naharnet, che attribuisce l’operazione a Israele. La notizia del raid di un drone viene riportata anche da media israeliani.

 |  24 Maggio

Gaza: al Consiglio Ue Affari esteri di lunedì riunione con il segretario generale della Lega Araba

Al Consiglio Affari esteri di lunedì, i ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Ue si riuniranno con i ministri degli Esteri di cinque Paesi arabi e con il segretario generale della Lega degli Stati Arabi, «per discutere le singole idee e proposte per raggiungere finalmente la pace e procedere verso una soluzione a due Stati». Lo ha dichiarato il portavoce del Servizio europeo per l’Azione esterna (Seae), Peter Stano, nel corso della conferenza stampa giornaliera di Bruxelles.

 |  24 Maggio

Borrell: «Israele non minacci i giudici della Cpi»

L’alto rappresentante Ue Josep Borrell ha chiesto a Israele di «non intimidire» o «minacciare» i giudici della Corte penale internazionale, dopo che il procuratore capo della Cpi ha chiesto di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant, insieme ai dirigenti di Hamas.

 |  24 Maggio

Gaza: oggi a Parigi riunione della commissione ministeriale arabo-islamica con Macron

Si terrà oggi a Parigi una riunione della commissione ministeriale arabo-islamica – formata in occasione del summit straordinario arabo-islamico di novembre – con il presidente della Francia, Emmanuel Macron, con l’obiettivo di fermare il conflitto in corso nella Striscia di Gaza. La delegazione che parteciperà alla riunione è composta tra gli altri dai ministri degli Esteri di Giordania ed Egitto, rispettivamente Ayman al Safadi e Sameh Shoukry. La precedente riunione in questo formato si è tenuta a Parigi a fine novembre 2023, dopo poco più di un mese dall’attacco in Israele del movimento islamista palestinese Hamas il 7 ottobre e dalla conseguente operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza.

 |  24 Maggio

Katz contro la vice premier della Spagna: «Appello antisemita»

«In seguito al riconoscimento da parte della Spagna di uno Stato palestinese e all’appello antisemita della vicepresidente del governo spagnolo Yolanda Diaz non solo a riconoscere uno Stato palestinese ma a «liberare la Palestina dal fiume al mare», ho deciso di tagliare il collegamento tra la rappresentanza diplomatica della Spagna in Israele e i palestinesi e vietare al consolato spagnolo a Gerusalemme di fornire servizi ai palestinesi in Giudea e Samaria». Lo scrive sui social il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, riferendosi alle parole della vice premier spagnola Yolanda Diaz. «Se questa persona ignorante e piena di odio vuole capire cosa cerca veramente l’Islam radicale, dovrebbe studiare i 700 anni di dominio islamico ad Al-Andalus, la Spagna di oggi», aggiunge il ministro israeliano.

 |  24 Maggio

Ospedale Al-Aqsa di Gaza: pazienti moriranno senza carburante

Un portavoce dell’ospedale Al-Aqsa di Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza, ha ammonito sul rischio che molti pazienti possano morire a causa delle interruzioni di corrente dovute alla carenza di carburante. Con i generatori non funzionanti, ha detto ad Al Jazeera Khalil al-Deqran, il personale sanitario non riesce a utilizzare gran parte delle attrezzature ed è costretto ad agire manualmente. «Questo porterà alla morte di così tante persone malate e ferite», ha detto al-Deqran, aggiungendo che alcuni pazienti vengono assistiti sul pavimento.

 |  24 Maggio

Lapid: «Ogni giorno meno possibilità trovare ostaggi vivi»

Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha affermato che la notizia della morte di tre ostaggi, i cui corpi sono stati recuperati dall’Idf in un’operazione notturna, è «straziante» e chiede il rilascio di coloro che sono ancora prigionieri. «Ogni giorno che passa diminuisce la possibilità di riportarli a casa – ha aggiunto – dobbiamo fare tutto il possibile». Lo riporta il Times of Israel.

 |  24 Maggio

Netanyahu: «Facciamo tutto il possibile per riportare a casa tutti gli ostaggi»

«Abbiamo un dovere nazionale e un obbligo morale di fare tutto ciò che è in nostro potere per riportare indietro i nostri ostaggi, i vivi e i caduti, ed è quello che stiamo facendo». Sono le parole che arrivano dal premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che le forze israeliane hanno recuperato nella Striscia di Gaza i corpi senza vita di altri tre ostaggi. Netanyahu, riferiscono i media israeliani, fa le condoglianze alle famiglie di Orión Hernández Radoux, Hanan Yablonka e Michel Nisenbaum e si congratula con «le Idf e le forze di sicurezza intervenute con grande coraggio all’interno del territorio nemico per restituirli alle loro famiglie e seppellirli in Israele». Secondo il sito israeliano di notizie Ynet, nelle mani di Hamas restano 125 ostaggi.

 |  24 Maggio

Borrell: «Riconoscere Stato palestinese non è un regalo ad Hamas»

Riconoscere lo Stato di Palestina «non è un regalo ad Hamas» e «purtroppo, ogni volta che qualcuno prende una decisione per sostenere la costruzione di uno Stato palestinese, la reazione di Israele è quella di trasformarla in un attacco antisemita». È quanto ha detto il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, commentando in un’intervista all’emittente spagnola Tve la decisione di Israele di vietare al consolato spagnolo di Gerusalemme di fornire servizi ai palestinesi in risposta al riconoscimento da parte di Madrid di uno Stato palestinese. Nel suo annuncio, oggi il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha definito “antisemita” la dichiarazione della vice premier spagnola, Yolanda Diaz, a «liberare la Palestina dal fiume al mare». Borrell ha sottolineato che «bisogna distinguere tra criticare il governo israeliano di Netanyahu, un governo democraticamente eletto, e adottare posizioni antisemite o anti-israeliane».

 |  24 Maggio

Macron: «Francia più impegnata che mai per la liberazione di tutti gli ostaggi»

«Apprendo con enorme tristezza della morte del nostro connazionale Orión Hernández-Radoux, ostaggio di Hamas dal 7 ottobre. I miei pensieri vanno alla famiglia e ai suoi cari. Siamo al loro fianco. La Francia resta più che mai impegnata nella liberazione di tutti gli ostaggi». È quanto scrive su X il presidente francese Emmanuel Macron dopo che le forze israeliane hanno recuperato nella Striscia di Gaza i corpi di altri tre ostaggi.

 |  24 Maggio

Il direttore della Cia sarà a Parigi per nuovi colloqui sugli ostaggi

Il direttore della Cia William Burns è atteso a Parigi per rilanciare i colloqui sugli ostaggi di Gaza. Lo afferma una fonte occidentale vicina alla questione. Ieri il sito Axios aveva scritto che Burns vedrà il direttore del Mossad senza precisare quale località europea.

 |  24 Maggio

Iran: esercito, per Raisi incidente; nessun segno di attacco

L’elicottero che trasportava il defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi ha preso fuoco subito dopo essersi schiantato contro una montagna e non c’è alcun segno che sia stato attaccato. Lo afferma l’esercito iraniano secondo quanto riporta l’Associated Press. La dichiarazione dello stato maggiore delle forze armate di Teheran, incaricato delle indagini sull’incidente, è stata letta ieri sera alla televisione di stato. La dichiarazione non attribuisce alcuna colpa per l’incidente ma afferma che maggiori dettagli arriveranno dopo ulteriori indagini. Sempre secondo lo stato maggiore iraniano le comunicazioni con l’elicottero non contenevano nulla di sospetto, non c’erano segni di colpi di arma da fuoco sul velivolo e la sua traiettoria di volo non era cambiata prima dello schianto. Nell’incidente di domenica sono morti Raisi, il ministro degli Esteri e altre sei persone.

 |  24 Maggio

Borrell: «Ogni azione per la Palestina per Israele è antisemita»

«Ogni volta che qualcuno prende una decisione per appoggiare la costruzione dello Stato palestinese, la reazione di Israele è convertirla in un attacco antisemita». Così l’alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell, ha commentato in un’intervista alla tv pubblica Tve la decisione del governo israeliano di vietare al consolato spagnolo di Gerusalemme di fornite aiuti ai palestinesi. Borrell l’ha definita «una cattiva notizia». «È una reazione alla decisione presa dal governo di Spagna e da altri governi europei del riconoscimento formale dello Stato della Palestina», ha rimarcato il capo della diplomazia europea.

 |  24 Maggio

Netanyahu: chino il capo davanti a corpi ostaggi recuperati

«Insieme ai cittadini israeliani, mia moglie Sara ed io chiniamo il capo con profondo dolore e abbracciamo le famiglie in lutto nel loro momento difficile». Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, commentando su X la notizia del recupero dei corpi di tre ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza da parte dell’esercito. «Abbiamo il dovere nazionale e morale di fare tutto ciò che è in nostro potere per riportarli a casa ed è quello che stiamo facendo», ha aggiunto. «Lodo le forze dell’Idf e le forze di sicurezza che hanno agito con grande coraggio nel cuore del territorio nemico, per restituirli alle loro famiglie e alla sepoltura in Israele», ha concluso.

 |  24 Maggio

Attesa per la decisione della Corte internazionale su richiesta Sudafrica

È attesa per il primo pomeriggio – le 15 in Italia – la pronuncia della Corte internazionale di giustizia sulla richiesta del Sudafrica di ordinare a Israele di attuare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Pretoria ha chiesto alla Corte di disporre una cessazione «immediata» della guerra di Israele contro Hamas, anche nella città di Rafah, dove Israele ritiene che si trovino quattro dei sei battaglioni rimanenti di Hamas e molti degli ostaggi. A leggere la decisione sarà il presidente Nawaf Salam.

Diversi media ebraici hanno riferito ieri che Israele si starebbe preparando alla sentenza e teme che questa includa l’ordine di fermare l’operazione a Rafah o di interrompere la guerra. Funzionari del governo – secondo quanto riportato da Ynet – ritengono che le probabilità che la Corte internazionale di giustizia respinga la richiesta del Sudafrica sulla cessazione delle ostilità sono poche, sono più numerose quelle che la Corte accetti la richiesta del Sudafrica di fermare la guerra a Gaza e più alte ancora che circoscriva il suo ordine di cessate il fuoco a Rafah.

Le sentenze della Corte internazionale di giustizia, che giudica le controversie tra gli Stati, sono vincolanti, ma l’istanza giuridica non ha il potere di garantirne l’attuazione. Tuttavia un’eventuale sentenza contro Israele aumenterebbe la pressione legale internazionale dopo che il procuratore capo della Corte penale internazionale ha dichiarato lunedì di voler richiedere mandati di arresto per i leader israeliani e di Hamas.

 |  24 Maggio

Macron: «Tristezza per la morte di ostaggio francese in mano Hamas»

«Apprendo con immensa tristezza la morte del nostro connazionale Orio’n Hernandez-Radoux, ostaggio di Hamas dal 7 ottobre. Penso alla famiglia e ai suoi cari. Siamo al loro fianco. La Francia resta più che mai impegnata per la liberazione di tutti gli ostaggi»: lo scrive in un messaggio pubblicato su X il presidente francese, Emmanuel Macron.

 |  24 Maggio

Herzog: dovere morale riportare a casa tutti gli ostaggi

Il presidente Isaac Herzog ha affermato in una dichiarazione che il suo «cuore è vicino» alle famiglie degli ostaggi i cui corpi sono stati recuperati da Gaza, e ha ringraziato l’Idf per aver consentito il loro ritorno in Israele per la sepoltura. «È nostro dovere come Paese restituirli tutti: i vivi e coloro che dobbiamo portare alla sepoltura in Israele», ha affermato. «Possano i ricordi di Hanan, Orión e Michel essere una benedizione».

 |  24 Maggio

Madrid protesta con Israele: «Governo non è antisemita»

Il ministro spagnolo degli Affari esteri, José Manuel Albares, ha annunciato che il governo protesterà con Tel Aviv per la decisione di impedire che il consolato generale in Israele assista i palestinesi in Cisgiordania e ha negato che nell’esecutivo spagnolo ci siano «antisemiti». «Daremo la risposta opportuna. L’obiettivo è continuare a dare assistenza ai palestinesi, ai quali abbiamo triplicato gli aiuti», ha detto Albares in un’intervista radiofonica a Rac1.

 |  24 Maggio

Israele, recuperati i corpi di 3 ostaggi a Jabalya

Le forze di difesa israeliane hanno recuperato i corpi di altri tre ostaggi di Hamas nel nord della Striscia di Gaza in un’operazione notturna. Lo ha fatto sapere lo stesso IDF. Si tratta di Orio’n Herna’ndez Radoux, 30 anni, Hanan Yablonka, 42 anni, e Michel Nisenbaum, 59 anni. i tre sarebbero stati uccisi il 7 ottobre, secondo fonti di «intelligence affidabili». Fino a poco tempo fa non si avevano informazioni sul loro stato e si credeva che fossero vivi, scrive la stampa israeliana. I corpi dei tre sono stati trovati nella zona di Mefalsim, nello stesso luogo in cui i terroristi di Hamas hanno ucciso e rapito altri quattro ostaggi i cui corpi sono stati recuperati la settimana scorsa in un tunnel a Jabaliya.

Herna’ndez Radoux, cittadino franco-messicano, era il fidanzato di Shani Louk, uno dei quattro ostaggi ritrovati la settimana scorsa. Herna’ndez Radoux e Yablonka – insieme a Louk e ad altri due corpi in ostaggio recuperati la settimana scorsa – erano al festival musicale Supernova vicino alla comunità di confine di Re’im durante l’attacco del 7 ottobre. Erano fuggiti nella zona di Mefalsim dove erano stati assassinati. L’IDF afferma che i corpi dei tre ostaggi sono stati recuperati in un’operazione congiunta condotta dai militari e dallo Shin Bet, in seguito all’analisi delle «precise informazioni» ottenute nei giorni scorsi. Dopo che i corpi sono stati identificati durante la notte presso l’Istituto forense di Abu Kabir, le loro famiglie sono state informate dai rappresentanti militari, aggiunge l’IDF.

 |  24 Maggio

Media: «Nei prossimi giorni nuovi colloqui per il rilascio ostaggi tra capi Cia e Mossad in Europa»

Il direttore della Cia, William Burns, si rechera’ in Europa nei prossimi giorni per incontrare il capo del Mossad israeliano, David Barnea, e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani nel tentativo di rilanciare i colloqui per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti dal movimento islamista palestinese Hamas. Lo hanno riferito due funzionari israeliani al quotidiano «Times of Israel». Si trattera’ del primo nuovo incontro ad alto livello da quando i negoziati si sono interrotti due settimane fa, dopo che Hamas ha risposto a una proposta avanzata da mediatori statunitensi, qatarioti ed egiziani con emendamenti ritenuti inaccettabili sia dagli Stati Uniti che da Israele. La proposta prevedeva il rilascio graduale dei 128 rimanenti ostaggi israeliani, iniziando con il rilascio di 33 donne, anziani e malati rapiti nel corso di un periodo di tregua di sei settimane. La seconda fase avrebbe dovuto prevedere il rilascio degli ostaggi rimanenti e colloqui su un cessate il fuoco permanente. I corpi degli ostaggi tenuti da Hamas sarebbero stati poi rilasciati durante la terza fase. La risposta di Hamas alle proposte dei mediatori approvate da Israele comprendeva numerosi emendamenti di vasta portata, compreso il rifiuto di rilasciare 33 ostaggi viventi nella prima fase, secondo i media.

 |  24 Maggio

Hamas: «L’Idf avanza verso l’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza»

Hamas ha affermato che l’Idf sta avanzando verso l’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza. Lo riporta Ynet News, aggiungendo che il personale medico e feriti sono ancora nell’ospedale.

 |  24 Maggio

Idf: «Drone intercettato nel nord di Israele»

Un drone che si è avvicinato allo spazio aereo israeliano vicino al confine settentrionale è stato intercettato da aerei da combattimento dell’aeronautica militare. Lo ha riferito l’Idf, aggiungendo che «durante i tentativi di intercettazione, schegge sono cadute nel nord di Israele, provocando un incendio nella zona di Safed. Non sono stati segnalati feriti».

 |  24 Maggio

Johnson: «Il premier israeliano Netanyahu terrà presto un discorso al Congresso»

Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, terrà «presto» un discorso di fronte alle camere riunite del Congresso federale degli Stati Uniti. Lo ha dichiarato il presidente della Camera dei rappresentanti Usa, Mike Johnson. «Sono felice di annunciare (…) che presto ospiteremo il primo ministro Netanyahu al Campidoglio per una sessione congiunta del Congresso», ha dichiarato Johnson ieri sera. durante un evento organizzato dall’ambasciata israeliana a Washington. «Sarà una esibizione tempestiva e credo molto forte di sostegno al governo israeliano nel loro momento di massimo bisogno», ha aggiunto l’esponente del Partito repubblicano. Johnson e il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, si confrontano da settimane in merito all’opportunità di ospitare il primo ministro israeliano, nel contesto delle forti critiche sollevate negli Stati Uniti e a livello internazionale per le modalità della campagna militare israeliana a Gaza. Schumer aveva però già chiarito all’inizio del mese di maggio di essere favorevole in linea di principio all’estensione dell’invito congressuale al premier israeliano.

 |  24 Maggio

Oggi la Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu si pronuncia sulla richiesta di stop dell’offensiva a Rafah

I giudici della Corte Internazionale di Giustizia (Cig), massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite si pronunceranno oggi sulla richiesta del Sudafrica di ordinare a Israele di fermare l’offensiva a Rafah e di ritirarsi da Gaza, nel contesto di un caso più ampio in cui Israele è accusato di genocidio. I legali del Sudafrica hanno chiesto alla Corte la settimana scorsa di imporre misure di emergenza e hanno affermato che gli attacchi israeliani a Gaza “devono essere fermati” per garantire la sopravvivenza dei palestinesi. Le sentenze della Corte internazionale di giustizia sono definitive e vincolanti, ma il tribunale non ha poteri esecutivi e i suoi pronunciamenti sono stati ignorati in passato.

 |  24 Maggio

Banca Mondiale: l’Autorità nazionale palestinese rischia il collasso finanziario

L’Autorità nazionale palestinese (Anp) sta affrontando la possibilità di un
collasso finanziario: lo ha affermato ieri sera la Banca mondiale (Bm) in
un rapporto, mentre i flussi di entrate si esauriscono e l’attività economica crolla precipitosamente sullo sfondo della guerra nella Striscia di Gaza. «La situazione fiscale» dell’Anp è «drammaticamente peggiorata negli ultimi tre mesi aumentando significativamente il rischio di un collasso fiscale», ha affermato in una nota la Bm. «I flussi si sono in gran parte prosciugati a causa della drastica riduzione dei trasferimenti di entrate pagabili
all’Autorità palestinese e di un massiccio calo dell’attività economica». Nei prossimi mesi, il deficit dell’Anp dovrebbe raggiungere 1,2 miliardi di dollari, raddoppiando il deficit di finanziamento di 682 milioni di dollari alla fine del 2023. Si prevede che l’economia palestinese si contrarrà tra il 6,5 e il 9,6%, anche se la Bm ha osservato che le prospettive rimangono
«altamente incerte».

 |  24 Maggio

Raid israeliano contro deposito di aiuti umanitari: 12 morti, anche donne e bambini

I bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani hanno ucciso almeno 12
palestinesi e ferito diverse altre persone a Deir al-Balah, nel centro della
Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese a Wafa, secondo cui aerei da guerra e carri armati israeliani hanno preso di mira un deposito di aiuti umanitari. Tra le 12 persone uccise, ci sarebbero donne e bambini. Alcuni feriti sono gravi.

 |  24 Maggio

Tre soldati Usa feriti mentre costruiscono molo umanitario a Gaza

Tre soldati americani hanno subìto ferite non legate al combattimento
durante le operazioni di costruzione e gestione del molo galleggiante eretto
al largo della costa della Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari ai
palestinesi. Lo riferiscono fonti militari Usa, citate oggi dai media
americani e israeliani. Uno dei soldati è ricoverato in gravi condizioni in un
ospedale di Israele, mentre gli altri due hanno subito infortuni minori e sono già rientrati in servizio: lo spiega il viceammiraglio americano Brad Cooper, vicecomandante del Comando centrale (Centcom) militare degli Stati Uniti.

 |  24 Maggio

Netanyahu parlerà al Congresso degli Stati Uniti

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlerà presto al Congresso degli Stati Uniti. L’ha annunciato il presidente della Camera Mike Johnson. «Presto ospiteremo il Primo Ministro Netanyahu al Campidoglio per una sessione congiunta del Congresso», ha dichiarato Johnson, aggiungendo che la visita segnerà «una dimostrazione molto forte di sostegno al governo israeliano».

 |  24 Maggio

Raid israeliano su un edificio a Gaza, 10 morti

L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che dieci persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito un edificio residenziale nella città di Gaza.

 |  23 Maggio

Il direttore della Cia prova a rilanciare i colloqui Israele-Hamas

William J. Burns, il direttore della CIA che è stato il principale negoziatore
americano negli sforzi per un cessate il fuoco a Gaza, prevede di recarsi in
Europa questo fine settimana per colloqui con la sua controparte israeliana per cercare di rilanciare le discussioni in fase di stallo su una pausa nei
combattimenti e sul rilascio degli ostaggi. Lo rivela il New York Times citando un funzionario statunitense e un’altra persona informata sui negoziati. La ripresa dei colloqui, in una località europea sconosciuta,
dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Non è chiaro se i negoziatori egiziani e del Qatar si uniranno a Burns e David Barnea, il capo del Mossad, l`agenzia di spionaggio israeliana, per prendere parte direttamente alle discussioni.

24 maggio, 00:29 – Aggiornata il 24 maggio, 17:04

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