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di Lara Sirignano

Soldi, buoni benzina e posti di lavoro ai parenti dei mafiosi per farsi eleggere, le accuse per il noto politico e sindacalista sono concorso esterno in associazione mafiosa e traffico di influenze illecite. Altre due misure cautelari.

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Dei suoi rapporti con la mafia, della sua spregiudicatezza in campagna elettorale, dell’abitudine a fare del voto una merce di scambio, dei suoi comportamenti opachi nella gestione della funzione pubblica i collaboratori di giustizia parlano da anni. Dichiarazioni pesanti a cui, ora, si sono aggiunti, nuovi gravi indizi che hanno portato la Procura di Palermo a chiedere l’arresto di Girolamo Russo detto Mimmo, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Palermo.

Politico di lunghissimo corso — consigliere di circoscrizione e poi consigliere comunale per 30 anni — referente dei precari storici della città, cugino del capomafia Franco Russo detto Diabolik, è finito in cella con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio politico-mafioso, concorso in estorsione aggravata e concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, ha portato all’arresto anche di Gregorio Marchese, definito dal gip la «costola» del politico, e figlio dello storico killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, Filippo Marchese, e il consulente d’azienda Achille Andò. Per entrambi, accusati a vario titolo di corruzione ed estorsione, sono stati disposti i domiciliari.

Approdato in Fratelli d’Italia dopo essere passato da Alleanza Nazionale, al Mpa, da Azzurri per l’italia al movimento Palermo 2022 che sosteneva Leoluca Orlando, Russo, fermato nella sua corsa politica dal modesto risultato ottenuto alle comunali del 2022, avrebbe inquinato la campagna elettorale dando soldi e buoni benzina a esponenti mafiosi come il boss dello Zen Sandro Diele che venivano poi usati dai clan per comprare voti nei quartieri della città e di fatto assicurando così a Cosa nostra il controllo delle elezioni comunali e regionali. O promettendo e procurando posti di lavoro a mafiosi e a loro familiari in supermercati o cooperative e associazioni finanziate con fondi pubblici come la Social Trinacria Onlus. Russo, inoltre, avrebbe messo a disposizione il proprio ufficio Caf per l’affidamento in prova ai servizi sociali di diversi condannati per mafia che, grazie al suo aiuto, sarebbero così riusciti a lasciare il carcere.

Da presidente della Commissione Urbanistica al Consiglio Comunale di Palermo si sarebbe messo a disposizione per soddisfare interessi di persone vicine alla mafia, consentendo alle cosche il controllo di concessioni, autorizzazioni e appalti. Per le comunali del 2022 si sarebbe inoltre fatto promettere, con la mediazione di Gregorio Marchese un pacchetto di voti da Achille Andò, consulente di due imprese di costruzione. In cambio gli avrebbe assicurato che, una volta eletto al Consiglio Comunale, si sarebbe speso per l’adozione di provvedimenti amministrativi in favore delle due società per cui lavorava, la Building Plot srl e la Building interessate a realizzare un centro commerciale a Rocella.

L’indagine che oggi ha portato all’arresto per mafia e voto di scambio dell’ex consigliere comunale di Fdi Mimmo Russo nasce da alcune intercettazioni a carico del gruppo imprenditoriale impegnato nella realizzazione di due centri commerciali. È emersa così l’esistenza di un comitato d’affari che si stava occupando della costruzione a Palermo, nel quartiere Roccella, di un ipermercato. Padre politico del comitato era Russo che si è attivato per sbloccare la variante del piano regolatore per destinare i terreni su cui doveva sorgere la struttura, destinati fino ad allora a verde agricolo. «Lo scopo finale di questa manovra – secondo il gip – sarebbe stato quello di consentire a Russo di appuntarsi il merito della costruzione del centro commerciale con gli imprenditori ed i professionisti interessati, in cambio del quale avrebbe potuto promettere assunzioni presso il medesimo centro commerciale in occasione delle elezioni comunali del 2022 alle quali si è presentato come candidato».

Sorgente: Voto di scambio: arrestato l’ex consigliere di FdI Mimmo Russo. «Soldi e posti di lavoro ai mafiosi per farsi eleggere»

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