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Il quotidiano francese parla di doppio gioco della premier: moderata all’estero e repressiva in patria

PARIGI – “Giorgia Meloni, côté pile, côté faf” titola in prima pagina Libération, in un gioco di parole sulla doppiezza della premier italiana ma anche sul suo essere post-fascista. Tre pagine per sottolineare la contraddizione fra la politica interna e come viene percepita in Francia e in altri Paesi occidentali. “All’esterno – scrive il corrispondente a Roma Eric Jozsef – Meloni vende una sorta di conservatorismo italiano, una destra nazionale senza complessi. Ma in Italia aumentano le misure di sicurezza e di stigmatizzazione di alcuni gruppi della popolazione. E c’è una chiara allergia ai contro-poteri”. Lo storico quotidiano della gauche registra un “lento scivolamento” verso l’estrema destra sulle politiche giovanili, il rapporto con i magistrati, il Quirinale e il mondo della cultura, temi sociali come l’interruzione di gravidanza e la svolta presidenzialista auspicata nella riforma costituzionale.

 

(ansa)

 

“Da quando è arrivata al potere – scrive in un editoriale il direttore Dov Alfon – Meloni è riuscita a imbavagliare i media del servizio pubblico, a ostacolare l’accesso all’aborto, a prosciugare le istituzioni culturali, a perseguitare le coppie Lgbt+, a svuotare i controlli e gli equilibri, a perseguitare i richiedenti asilo e, soprattutto, a riscrivere la storia per oscurare il futuro”.

Secondo il direttore di Libération, la premier italiana è la “leader più abile, calcolatrice e spietata dell’Europa occidentale… Fa un doppio gioco vecchio come il mondo – conclude Alfon – rassicurare con la sua politica estera per meglio terrorizzare in casa. È una strategia preoccupante in un momento in cui l’estrema destra punta al potere in Francia”.

Che la premier sia molto attenta a come viene descritta all’estero lo registra anche la Reuters, che ha svelato come Meloni si sia lamentata con Emmanuel Macron dopo che un ministro del governo francese l’aveva paragonata a Marine Le Pen. Il messaggio al capo di Stato francese era chiaro: non voleva essere paragonata alla dirigente dell’estrema destra francese. La leader di FdI, secondo l’agenzia britannica che ha avuto conferma da diverse fonti, ha chiamato Macron che poi “si è sentito in dovere di inviare un emissario a Roma per placarla”. Le divisioni tra Meloni e Le Pen impediranno molto probabilmente un’alleanza tra i rispettivi eurogruppi, Ecr e Id, dopo il voto per le europee del 9 giugno.

Sorgente: Libération contro Meloni: “Preoccupa la deriva autoritaria” – la Repubblica

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