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I sindaci e il governatore campano chiedono di essere ricevuti al ministero per il Sud ma vengono bloccati. De Luca perde le staffe e dà del “pinguino” al funzionario di polizia: «Vogliamo patto di coesione entro una settimana»

di Simona Brandolini

Una mattinata movimentata a Roma per il governatore campano Vincenzo De Luca e i sindaci che hanno aderito al suo appello a manifestare contro il governo, contro l’autonomia, contro il blocco dei fondi Fsc. Dopo gli interventi dal palco, a piazza Santi Apostoli, c’è stato infatti un lungo fuori programma che ha visto muoversi il piccolo corteo istituzionale formatosi verso i palazzi della politica, letteralmente in cerca di un’audizione. Bloccati sotto la sede del ministero degli Affari Europei, il Sud e la Coesione, dove De Luca ha perso la pazienza fino a dare del “pinguino” ad un funzionario della polizia che gli chiedeva di attendere, si sono poi diretti verso Palazzo Chigi e poi alla volta del Parlamento. Infine verso la sede della Prefettura, avendo ricevuto una disponibilità per un incontro da parte di Lamberto Giannini. Toni accesi e tensioni, in più punti, tra le forze dell’ordine e i manifestanti, che inneggiavano a De Luca e cantavano «Bella ciao» mentre si muovevano seguendolo per le strade del centro di Roma. Infine una conclusione con toni decisamente sopra le righe. Se dalla Calabria la premier Giorgia Meloni, accusata di aver mostrato «disprezzo per il Sud» invita De Luca «a lavorare anziché manifestare», il governatore, riportano le agenzie di stampa, avrebbe risposto insultandola: «Meloni? Senza soldi non si lavora. Str…, lavori lei». (Qui il video esclusivo di La7)

La manifestazione

Alle 11 è già tutto pronto per la manifestazione organizzata a Roma. Palco, pannelli della Regione Campania, megafono da tribuno. Alla spicciolata arrivano i sindaci campani.  Il governatore è atteso. In arrivo ci sono dieci pullman dalla Campania e alla spicciolata qualcuno in treno. Il grande assente è Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli. Al suo posto l’assessora dem Teresa Armato.

I sindaci e il Pd

Il sindaco di Cetara Fortunato Della Monica, tra i primi in piazza, afferma: «Noi non siamo per il Pd ma per De Luca, se non si candida lui noi ce ne andiamo. Se fosse stato per la Schlein non saremmo venuti. Noi stiamo senza i fondi, è una vergogna».  Piero De Luca arriva con il commissario campano del Pd Antonio Misiani. Il Nazareno per non lasciare campo libero a De Luca nella battaglia per il Sud presidia la piazza romana. «Siamo qui perché il progetto di autonomia divide l’Italia va contrastato e vincere la battaglia nel Paese. Secondo punto: i fondi Fsc devono andare al territorio. Sono battaglie che ci uniscono», dice Misiani. Nel frattempo arrivano anche Susanna Camusso, Marco Sarracino e Pina Picierno.

Mastella: i toni di De Luca non sono i miei

Arriva Clemente Mastella, sindaco di Benevento: «Lo sforzo di De Luca è importante, sono contro l’autonomia differenziata, ma detto questo come non mi piace il centralismo nazionale non mi piace quello regionale. Io sono democristiano, i toni di De Luca non sono i miei. Certo la guerra istituzionale non può durare in eterno».

Roma, De Luca e i sindaci in piazza contro l'Autonomia: «Meloni ha dimostrato disprezzo per il Sud»

De Luca: patto di coesione entro una settimana

Poi arriva De Luca,  che si fa spazio tra la calca di fotografi e giornalisti. «Chiediamo che entro la settimana prossima si firmi il patto di coesione. Non aspetteremo altro tempo» dice minaccioso il governatore. Alle 11 e 40 sale sul palco. Apre il sindaco di Caserta e presidente dell’Anci Carlo Marino: «Oggi è una grande giornata. I sindaci della Campania, del Sud sono qui per ricordare che siamo un pezzo dell’Italia, delle istituzioni. Si firmi l’accordo di coesione». Poi De Luca: «Grazie per questa splendida manifestazione per contrastare ipotesi di autonomia e lo sblocco dei fondi di sviluppo e coesione. Noi siamo per l’Unita d’Italia, per un corpo solo e un’anima sola – afferma il governatore – Non vogliamo guerre fratricide. Siamo con il Nord a cui nessuno vuole togliere un euro. Ma il Sud deve recuperare divario perché altrimenti l’Italia non  sarà competitiva. Basta col racconto infame per il quale al Nord c’è la virtù e al Sud i miserabili e i cialtroni». E ancora: «Questi presenti in questa piazza sono nemici dei cialtroni e di quelli che fanno clientele. Vogliamo combattere ad armi pari. Non potete far morire il Sud. Siamo di fronte a una legge truffa siamo qui per questo. La dignità del Sud non è in vendita men che mai quella della Campania e di Napoli. Meloni ha dimostrato disprezzo per il Sud».

 

Bloccati al ministero e poi sotto Palazzo Chigi

Poi dopo l’intervento dal palco il governatore scende e si mette alla testa di un corteo spontaneo dei sindaci presenti in piazza, che si muove alla volta  de Ministero per gli Affari europei, il Sud e le politiche di Coesione, in Largo Chigi, per chiedere un incontro, nonostante l’assenza del ministro Raffaele Fitto, impegnato in Calabria con la premier Giorgia Meloni per l’accordo di sviluppo e coesione. La “passeggiata presidenziale” guidata da De Luca con piglio quasi militare attraversa via del Corso dove una corsia è stata chiusa per consentire il passaggio. Poi arrivano sotto il palazzo del ministero e chiedono di essere ricevuti, ma a quel punto vengono bloccati dalla polizia. Il governatore protesta, perde le staffe e si avvia una trattativa, con toni molto accesi. A quel punto De Luca, con il suo mini corteo, si muove verso Palazzo Chigi. Qua nuovo scontro, stavolta quasi fisico, con la polizia che cerca di allontanare i manifestanti.

Meloni a De Luca: lavori anziché manifestare

Intanto dalla Calabria, dove è impegnata per la firma con la Regione dell’accordo per lo sviluppo e la coesione Giorgia Meloni interviene:  «Devo ringraziare i presidenti di regione» sul lavoro sui fondi di coesione: tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c’è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno che non è
molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più».  E lui, come riportano le agenzie di stampa, risponde: «Meloni? Senza soldi non si lavora. Str…, lavori lei».

 

In piazza anche Marisa Laurito

In piazza a Roma stamane c’era anche Marisa Laurito, che condivide le ragioni della protesta e ha manifestato  il suo sostegno al governatore De Luca: «Terzo mandato?», afferma l’attrice e direttrice artistica del Trianon di Napoli. «perché no? Se uno ha fatto bene è giusto che resti».

Sorgente: Roma, De Luca e i sindaci in piazza contro l’Autonomia. Meloni: «Lavori invece di manifestare». Lui replica con un insulto | Corriere.it

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