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Edizione del 3 febbraio 2024

Calderoli lancia una nuova «porcata», all’altezza della sua celebre legge elettorale. Per mettere d’accordo la maggioranza sulla riforma Casellati, inventa una differenza tra i voti di fiducia al premier. Insostenibile al punto da imbarazzare i tecnici di governo. E il Quirinale

Roberto Calderoli e Maria Elisabetta Alberti Casellati durante una conferenza stampa del governo foto di Roberto Monaldo /LaPresse
Roberto Calderoli e Maria Elisabetta Alberti Casellati durante una conferenza stampa del governo foto di Roberto Monaldo /LaPresse
POLITICA

Porcellum con le ali

Kaspar Hauser

RIFORMECalderoli lancia una nuova «porcata», all’altezza della sua celebre legge elettorale. Per mettere d’accordo la maggioranza sulla riforma Casellati, inventa una differenza tra i voti di fiducia al premier. Insostenibile al punto da imbarazzare i tecnici di governo. E il Quirinale 

COSTITUZIONE

La nuova Italia disegnata dalla destra

Massimo Villone

RIFORMEParte alla camera dei deputati il disegno di legge sull’autonomia differenziata firmato da Calderoli, proprio mentre la maggioranza sembrerebbe essere in dirittura di arrivo sulla riforma costituzionale del premierato. Si […]

Legge elettorale, «la toppa peggio del buco
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Redazione

RIFORMEVa bene eliminare dalla proposta di revisione costituzionale la legge elettorale con un premio di maggioranza prestabilito nel 55% dei seggi, come la maggioranza si è convinta di dover fare, […]

Andrea Orlando, foto Ansa
POLITICA

Orlando: «Se Conte corre per perdere lo dica»

Andrea Carugati

INTERVISTAL’ex ministro Pd: «Serve chiarezza. Anche nelle regioni, se non ci uniamo resta la destra. Su Gaza auspico una linea comune, basta coi risentimenti. Capisco la fatica di guidare i 5S, ma il prezzo non lo può pagare il Pd. Pensare di prendere più voti da soli è miope». «Il governo non si faccia ricattare da Stellantis. Lo Stato entri nel capitale se può davvero incidere sulle scelte. Le promesse fatte dagli Agnelli nel 2020 sull’occupazione sono state tradite, anche il governo giallorosso ha commesso errori sul prestito da 6 miliardi: mai più incentivi senza garanzie sull’occupazione»


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