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Intervista al leader della Lega a Bruxelles per partecipare a un convegno. “Non è accettabile che vada in aula in catene ma vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa a picchiare e sputare alla gente?”

BRUXELLES – “È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro”. Matteo Salvini atterra all’aeroporto di Bruxelles per partecipare ad un convegno sui valichi alpini (“problema serissimo”), ma prima di arrivare al Parlamento europeo si ferma a parlare con Repubblica della vicenda di Ilaria Salis detenuta in Ungheria. E le sue parole sono durissime. Non contro Budapest, ma contro la cittadina italiana.

“Io mi sto occupando degli agricoli – premette incamminandosi verso l’uscita dello scalo belga – sto facendo in modo che la loro protesta, giusta, non mi blocchi strade e autostrade. Però si può intervenire sull’Irpef agricola”.

Avete i soldi per farlo?
”Volere è potere. Chiamerò Giorgetti”.

E del caso Salis che idea si è fatto?
“Ora – si gira verso il suo portavoce – stiamo per dare la notizia che già nel 2017 questa signora aveva assaltato un gazebo della Lega a Monza. Vedete? Vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa – e adesso scopro anche in Italia – a picchiare e sputare alla gente?”

Però anche la Meloni si è mossa. Ha chiamato Orban per risolvere il problema. Un imputato incatenato non è esattamente normale in una democrazia, non le sembra?
“Allora, che nel 2024 si vada in tribunale con i ceppi non è accettabile. Ma quella donna se è colpevole deve pagare. E se il reato l’ha commesso in Ungheria deve essere processata in Ungheria. La sinistra ci dice sempre che dobbiamo rispettare la magistratura, ecco, allora rispettino anche la magistratura ungherese”.

Quindi va processata a Budapest?Non va riportata in Italia?
“Senza dubbio lì. Altro discorso se si sta scontando una sentenza ingiusta come quella di Chico Forti in Usa. In quel caso bisogna intervenire e chiedere. Ma non in questo caso”.

Forse bisogna chiedere per una cittadina italiana un trattamento equo.
“Ripeto: vi pare normale che una maestra elementare vada in giro a menare la gente? Io sono preoccupato che bambini di 6-7 anni stiano con un individuo del genere. Io non credo che possa lavorare come maestra”.
Ma sono cose diverse.
“Se mio figlio facesse quello che fa lei, di certo non sarei contento. E come minimo mi farei sentire”
Oggi a Bruxelles ne parlerà?
Sono qui per i valichi alpini. Questione serissima. Molti, come quello del Monte Bianco, sono bloccati. Dal punto di vista economico è un disastro. Speravo di incontrare il collega francese ma si è appena insediato. Con il predecessore avevo già un buon rapporto. Ma ora devo ricucire. Ne parlerò con il Ministro nuovo”.

Le parole del ministro hanno provocato la reazione di Roberto Salis, padre di Ilaria: “Va bene tutto ma non si possono fare dichiarazioni di questo tipo. L’uscita di Salvini mi è parsa fuori luogo”, ha affermato.

Smentita l’accusa della Lega per l’assalto a un gazebo nel 2017: Salis fu assolta e neanche il pm chiese la condanna

Accuse, smentite, contrattacchi. La storia di Ilaria Salis diventa sempre più un caso politico. Le polemiche non si fermano. E la Lega ora accusa: “Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega”. Il partito di Matteo Salvini adesso tira fuori un episodio di sei anni fa, dopo le immagini shock della 39enne italiana che entra nell’Aula di un tribunale ungherese con mani e piedi legati e tenuta alla catena da una guardia penitenziaria, accusata di aver aggredito due estremisti di destra a Budapest durante il raduno del ‘Giorno dell’onore’. La risposta del legale dell’attivista, Eugenio Losco, è velocissima e smentisce l’accusa leghista: “Ilaria Salis è stata assolta per non aver commesso il fatto in relazione all’episodio dell’aggressione al gazebo della Lega nel 2017”.

La Lega e i fatti del 2017. L’accusa smentita dall’avvocato di Salis

Con una nota la Lega prima definisce le immagini di Salis “scioccanti” per poi ricordare quanto accaduto nel 2017 e puntualizzare: “Auspichiamo che la donna, di professione insegnante e definita dai sempre attenti giornali italiani ‘un’idealista’, possa dimostrarsi innocente in tutti i procedimenti che la riguardano. Le sue vicissitudini nelle aule di tribunale offrono l’opportunità di ribadire che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto se particolarmente odiosi come quelli messi in atto contro giovani indifese aggredite da un branco come successo a Monza”. Ma l’avvocato di Salis riporta la sentenza con cui l’attivista fu assolta: “Non è stata affatto individuata dalle due militanti della Lega ma solo individuata come partecipante al corteo che si svolgeva quel giorno a Monza da un video prodotto in atti. Il giudice nella sentenza ha specificato che risulta aver partecipato solo al corteo senza in alcun modo aver partecipato all’azione delittuosa di altre persone nè di aver in qualche modo incoraggiato o supportato altri a farlo”.

Lega contrattacca e ma dalla sentenza nuova smentita

La Lega però non molla. E va al contrattacco annunciando azioni legali per far luce sui fatti del 2017 a Monza nonostante ci sia una sentenza di assoluzione: “L’avvocato Roberto Zingari assiste una delle militanti della Lega aggredite e insultate a Monza nel 2017: è determinato a promuovere azioni e a utilizzare tutti gli strumenti di legge per fare piena luce su quell’episodio di gravissima violenza politica – specifica l’ufficio stampa del partito di Matteo Salvini”. “L’aggressione fisica, gli insulti e gli sputi contro una ragazza non possono restare impuniti”, spiega l’avvocato Zingari.

Il tribunale brianzolo però scrive nelle motivazioni alla sentenza con la quale assolse gli imputati per non aver commesso il fatto nel dicembre scorso: nessuno dei quattro, tra i quali Ilaria Salis, “appare aver partecipato all’azione delittuosa commessa dai compagni di corteo, nè pare averli in qualche modo incoraggiati o supportati moralmente”. Decisivo, viene spiegato, l’esame di un video che riprende i quattro. Anche il pubblico ministero chiese l’assoluzione.

Ancora. “La Lega era parte offesa e si poteva costituire in giudizio come parte civile ma non lo ha fatto. È stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione e quindi non ha fatto appello quando il giudice ha assolto tutti gli imputati, compresa Ilaria Salis – le parole dell’avvocato Losco all’Ansa, legale della Salis – Oltre alle due militanti testimoniò anche Federico Arena, segretario della Lega di Monza, e quindi il processo era ampiamente noto alla Lega, che comunque non si costituì parte civile”.

Crippa e Salvini

Subito dopo il comunicato del partito, si fa sentire il vicesegretario leghista, Andrea Crippa. “Al di là delle brutte immagini, Ilaria Salis non sembra una educanda. Oltre al processo in Ungheria spunta un’altra grana giudiziaria per un assalto a delle militanti della Lega. Prima che la sinistra e i suoi giornali la trasformino in Madre Teresa, possiamo sapere se questa insegnante ha anche altri precedenti?”.

E Salvini torna a ripetere: “Spero che si dimostri innocente perché qualora fosse ritenuta colpevole di atti di violenza imputabili a un insegnante elementare che gestisce il presente e il futuro di bimbi di sei, sette, otto anni sarebbero assolutamente gravi. Il fatto che poi sia processo anche in Italia per altri episodi di violenza e altre aggressioni sicuramente è spiacevole. Però le catene in un tribunale non si possono vedere”, dice in un punto stampa a Bruxelles.

Ancora per la Lega parla il vicepresidente dei deputati della Lega Igor Iezzi: “Ci auguriamo che Ilaria Salis possa dimostrare la sua innocenza in Ungheria così come in Italia, dove è finita a processo per aver assaltato un gazebo della Lega a Monza, attaccando i militanti presenti. L’uso della violenza non può essere giustificato in nessun caso: non è questo il modo per manifestare ed esprimere il proprio pensiero. Tra l’altro – osserva ancora Iezzi – ci sconvolge che il magistrato metta in rilievo ‘la recidiva infraquinquennale’ di Ilaria Salis”.

Il governo ora punta ai domiciliari. “Non appena la misura cautelare disposta nei confronti di Ilaria dovesse essere sostituita con altra meno afflittiva, il ministero della Giustizia, ricevuta la necessaria documentazione da parte del corrispondente ministero ungherese, provvederà immediatamente a trasmettere il tutto all’autorità giudiziaria competente per il riconoscimento e l’esecuzione in Italia della misura applicata”, fa sapere il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari in commissione Giustizia.

Schlein: “Se Salvini fa ministro lei può fare maestra”

La sentenza dice altro, però. Interviene la segretaria del partito democratico Elly Schlein: “La Lega anziché battersi per non vedere calpestata la dignità di una cittadina italiana si mette a rovistare nel suo passato, ancora prima che sia pronunciata sentenza ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria Salis richiamando accuse su cui è già stata assolta. In questa nostalgia di Medioevo dove sparisce la presunzione di innocenza Salvini si spinge ad affermazioni di un paternalismo insopportabile, ma se sostiene che chi è accusato di lesioni non possa fare la maestra allora viene da chiedergli come possa, chi è accusato di sequestro di persona, fare il ministro”, conclude Schlein.

Le reazioni

La bufera non si placa, dopo i distinguo nella maggioranza da parte della Lega, l’affondo delle opposizioni, e il silenzio di Giorgia Meloni, che ieri ha sentito al telefono Viktor Orban e che potrebbe incontrare oggi al consiglio Ue a Bruxelles. “Arriveranno comunicazioni da Palazzo Chigi”, si limita a dire il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Il segretario di Azione Carlo Calenda va all’attacco: “L’Ungheria non rispetta lo Stato di diritto. Le scene che abbiamo visto sono da dittatura sudamericana anni Settanta. Io sono favorevole al fatto che l’Ungheria venga cacciata dall’Unione europea. Io penso che chi non rispetta i diritti europei non sta in Europa”, dice ad Agorà. “Immagini” che il ministro Lollobrigida ha detto di “non aver visto” ma che invece hanno scatenato le proteste delle opposizioni. “Uscite fuoriluogo, espressione del sovranismo delle destre” per Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, coordinatore dei sindaci dem.

Il Pd vuole sapere “cosa sta facendo il governo italiano per far tornare Ilaria Salis subito in Italia?”. E il quesito è contenuto nell’interrogazione a risposta immediata presentata dalla responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e dal capogruppo democratico in commissione, Federico Gianassi, a cui il ministero guidato da Carlo Nordio deve rispondere oggi alle ore 15 in commissione alla Camera. Mentre lunedì è previsto un dibattito in plenaria al Parlamento europeo.

Il co-portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza verdi e sinistra, Angelo Bonelli si rivolge a Salvini ricordando quanto “si spendeva per riportare in Italia i marò detenuti in india per aver ucciso due pescatori indiani mentre Salis, accusata di aver picchiato due neonazisti con prognosi di 5 giorni, accuse respinte e non supportate da alcuna testimonianza, deve, secondo il ministro, essere processata in Ungheria, alle condizioni disumane che tutti i giornali ci hanno mostrato. Due pesi e due misure di Salvini”. Il leader leghista, per Riccardo Magi segretario di +Europa, “fa bullismo di Stato contro una donna italiana detenuta all’estero in attesa di processo e quindi innocente fino a sentenza definitiva che non può ribattere alle accuse perché incarcerata da Orban, il migliore amico di Meloni

Per la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli, in questa vicenda “i diritti sono stati violati” come anche “la dignità”. Ma “strumentalizzare il caso Salis per attaccare il rapporto tra Meloni e Orban e l’esecutivo di centrodestra è sbagliato. Il rapporto umano tra Meloni e Orban è una cosa, la questione che riguarda Salis un’altra. L’Ungheria è in Europa, mi chiedo perché le domande fatte al governo non vengano rivolte anche a Von der Leyen”, conclude la senatrice forzista anche lei intervistata ad Agorà, su Rai Tre.

 

Sorgente: Salvini su Ilaria Salis: “Assurdo che faccia la maestra. Va processata” – la Repubblica

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