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Gli Usa hanno ammazzato un uomo come non è concesso fare sugli animali. Dopo che nel 2022 era sopravvissuto a un’iniezione letale. Così il mondo ha assistito a una vendetta su un prigioniero diventato cavia. Tanto che l’associazione degli ebrei contro la pena di morte ha protestato per quell’uso del gas che ricorda i campi di concentramento.

Giulio Cavalli

Kenneth Smith è morto di giovedì sera alle 20.45 del suo Paese, ammazzato come non è concesso fare sugli animali. Asfissiato dallo Stato su un lettino indossando una mortifera maschera d’azoto che gli ha prosciugato l’ossigeno. Il commissario del Dipartimento penitenziario dell’Alabama, John Hamm, si è presentato davanti ai giornalisti per raccontare la cronaca dell’evento, specificando che sono serviti “solo” 15 minuti di azoto per compiere la giustizia feroce che gli Stati Uniti insistono a proporre.

Ha trattenuto il respiro per guadagnare qualche secondo di vita

I testimoni dell’evento hanno raccontato alla stampa che Kenneth è rimasto cosciente «per diversi minuti» prima di cominciare a «tremare e contorcersi sulla barella». Il suo respiro si è fatto via via sempre già labile fino a scomparire. Annegato nell’azoto, ha potuto certificare l’avvenuta vendetta di Stato sotto gli occhi del mondo. Per il signor Hamm, cerimoniere della morte, quel maledetto di Smith ha provato a guadagnare qualche secondo di vita «trattenendo il respiro tutto il tempo che potuto». Poi il commissario ha detto: «Ci sono stati alcuni movimenti involontari e un po’ di respiro agonico, ma era tutto previsto ed è negli effetti collaterali che abbiamo visto e studiato sull’ipossia da azoto. Quindi, niente fuori dall’ordinario rispetto a ciò che ci aspettavamo». Niente fuori dall’ordinario, quindi. Se lo aspettavano che un uomo facesse di tutto per morire il più tardi possibile.

Kenneth Smith ucciso con l'azoto in Alabama, un'umiliante tortura di Stato in stile nazista
Kenneth Smith, il detenuto ucciso in Alabama con l’azoto.

Già una volta crocifisso a testa in giù nel vano tentativo di trovargli una vena utile

Forse Kenneth sperava di salvarsi davvero. Nel novembre del 2022 era rimasto per quattro ore legato a una barella mentre gli infermieri cercavano la vena per iniettargli la miscela letale. Non ci sono riusciti. Dopo avere provato con tutte le vene praticabili, il medico ha chiesto alle guardie carcerarie di girare la barella all’indietro in modo che i piedi del prigioniero puntassero verso il soffitto mentre la sua testa puntava a terra. Smith si trovava, curiosamente per un uomo così religioso, in una crocifissione inversa. Di quella prima morte evitata il detenuto raccontò di ricordare il dolore degli aghi e l’impazienza dei suoi carcerieri innervositi dal fallimento. Quando Smith protestò per le punture inefficaci fin sotto la clavicola, il vicedirettore, stringendogli la testa, gli disse: «Kenny, questo è per il tuo bene». Il prigioniero, ancora vivo ma crivellato di buchi e profondamente traumatizzato, fu riportato nella sua cella.

 

Sorgente: Kenneth Smith ucciso con l’azoto in Alabama, un’umiliante tortura di Stato in stile nazista – Lettera43

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