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Sui suoi social Al Jazeera ha pubblicato il video di un giornalista palestinese a Gaza che compie un gesto estremamente simbolico, strappandosi via l’equipaggiamento e la protezione fornita agli operatori dell’informazione nei teatri di guerra. “Stiamo aspettando il nostro turno, uno dopo l’altro”. Queste le sue parole in diretta pochi minuti dopo che un suo collega era stato assassinato da Israele.

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In 28 giorni sono 36 i giornalisti uccisi da quando è iniziato il conflitto tra Israele e Resistenza palestinese, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ). In un comunicato, l’organizzazione ha spiegato che “al 2 novembre, le indagini del CPJ hanno mostrato che almeno 36 giornalisti e operatori dei media erano tra i circa 10.000 uccisi dall’inizio della guerra, il 7 ottobre.”

Non solo, secondo l’organizzazione, i giornalisti sul campo devono affrontare altri rischi per salvarsi la vita, proprio per la devastante potenza degli attacchi aerei israeliani. Oltre al fatto, che ci sono delle difficoltà operative per frequenti le interruzioni dei servizi di telecomunicazione e interruzioni di corrente.

Questa è il riepilogo della situazione al 3 novembre

Confermata morte 36 giornalisti e operatori dei media: 31 palestinesi, 4 israeliani e 1 libanese.
8 giornalisti feriti.
3 giornalisti sono stati denunciati come dispersi.
8 giornalisti arrestati.
Tra l’altro, il CPJ ha annunciato delle sue indagini “su numerose segnalazioni non confermate di altri giornalisti uccisi, scomparsi, detenuti, feriti o minacciati e di danni agli uffici dei media e alle case dei giornalisti.”

L’organizzazione ha sottolineato “che i giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra”, secondo Sherif Mansour, coordinatore del programma Medio Oriente e Nord Africa del CPJ.

E’ stato osservato che “i giornalisti di tutta la regione stanno facendo grandi sacrifici per coprire questo conflitto straziante. Quelli di Gaza, in particolare, hanno pagato, e continuano a pagare, un tributo senza precedenti e si trovano ad affrontare minacce esponenziali. Molti hanno perso colleghi, famiglie e sono fuggiti in cerca di sicurezza quando non esiste un rifugio o un’uscita sicura”.

Da parte sua, Volker Turk ’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ieri, ha ricordato che almeno 46 giornalisti sono stati uccisi in tutto il mondo nel 2023 e almeno 531 sono stati messi in custodia nel periodo segnalato.

 

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Delcy Rodríguez: «106 anni fa l’Impero britannico consegnava la Palestina al sionismo»
La vicepresidente esecutiva della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha informato che questo venerdì ricorre il 106° anniversario della Dichiarazione Balfour, che fu una manifestazione pubblica formale del governo britannico durante la Prima Guerra Mondiale, per annunciare il suo sostegno alla creazione di un “focolare nazionale” per il popolo ebraico nella regione della Palestina.

“Diciotto anni dopo l’espropriazione del territorio dell’Essequibo ai danni del Venezuela attraverso il lodo fraudolento del 1899, il cancelliere britannico dell’epoca firmò la ben nota Dichiarazione Balfour, con la quale l’Impero britannico consegnava il territorio della Palestina al sionismo”, ha ricordato Rodríguez in un messaggio pubblicato sul suo account sul social network X (Twitter).

Delcy Rodríguez
@delcyrodriguezv

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Hoy se cumplen 106 años de la Declaración de Balfour. Dieciocho años más tarde del despojo del territorio Esequibo contra Venezuela mediante el laudo fraudulento de 1899, el Canciller Británico de la época suscribe la conocida Declaración Balfour, mediante la cual el imperio… Mostra altro

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La vicepresidente dell’esecutivo si è rammaricata del fatto che in questo momento il popolo palestinese sia vittima di un massacro, di un genocidio e sia stato espropriato del suo territorio sacro. “Oggi il Venezuela sta combattendo una battaglia vitale in difesa dei suoi diritti storici sull’Essequibo, gli imperi di un tempo saranno sconfitti in questo secolo, noi popoli liberi vinceremo”, ha affermato.

Inoltre, la vicepresidente Delcy Rodriguez ha presentato un video che mostra come la polizia israeliana attacca gli ebrei antisionisti che protestano contro il massacro del popolo palestinese.

Delcy Rodríguez
@delcyrodriguezv

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Así reprime la policía israelí al pueblo judío anti sionista, que protesta contra la masacre del pueblo pueblo palestino! Desde Venezuela nuestra solidaridad con el pueblo judío que se solidariza con la Palestina victimizada por el sionismo criminal!

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“Dal Venezuela la nostra solidarietà al popolo ebraico che è solidale con la Palestina vittima del sionismo criminale”

 

Sorgente: “Stiamo aspettando il nostro turno, uno dopo l’altro”. Giornalista palestinese si strappa l’equipaggiamento della stampa in diretta – GUERRE E IMPERIALISMO – L’Antidiplomatico

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