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Secondo la tv panaraba “al-Arabiya” l’intesa prevede il rilascio delle prigioniere e dei minori palestinesi nelle carceri israeliane in cambio di 100 ostaggi, donne e minori rapiti

«È stato raggiunto un accordo per uno scambio umanitario di prigionieri tra Hamas e Israele». Lo riferisce al-Arabiya citando proprie fonti secondo cui l’accordo consiste «nel rilascio delle prigioniere e dei minori palestinesi nelle carceri israeliane in cambio di 100 ostaggi, donne e minori, detenuti da Hamas». Al momento mancano conferme sia israeliane che palestinesi (come anche smentite ufficiali). Secondo una fonte politica israeliana citata dalla tv pubblica Kan, non ci sarebbe alcuna definizione di un’intesa relativa ad uno scambio di prigionieri tra Israele e Hamas. Secondo la stessa fonte, ci sono sforzi in parallelo ai combattimenti per fare tutto il possibile per recuperare gli ostaggi.

Continuano i raid sulla Striscia. Un bombardamento su una scuola a Gaza avrebbe provocato almeno 50 morti. Il direttore dell’ospedale al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, ha detto di aver ricevuto “una cinquantina di corpi dopo il bombardamento di venerdì mattina di una scuola” a Gaza City, dove si rifugiano numerosi sfollati. “Numerosi carri armati (israeliani) stazionano a 200 metri dalla scuola al-Bouraq in al-Nasr Street e circondano quattro ospedali della zona”, ha riferito il governo di Hamas. Secondo al-Jazeera poi, i palestinesi in fuga verso il sud di Gaza sarebbero stati colpiti da un bombardamento israeliano nei pressi di Wadi Gaza. L’agenzia Maan parla di decine di vittime. Non ci sono conferme da parte israeliana.

Intanto, secondo il Washington Post, il numero dei palestinesi che avrebbero perso la vita a Gaza è probabilmente più elevato dei 10.000 citati dal ministero della Sanità di Hamas. Nel suo ultimo aggiornamento, il ministero della Sanità palestinese, gestito da Hamas, ha parlato di 11.078 morti dall’inizio della guerra il 7 ottobre. Tra i decessi registrati, sempre secondo Hamas, ci sarebbero 4.506 bambini e 3.027 donne. Secondo Barbara Leaf, diplomatica americana per il Medio Oriente, il numero delle vite perse in un mese di combattimenti è probabilmente “più elevato” delle cifre rese note.

La lettera: fermate le uccisioni dei reporter

Più di 750 giornalisti appartenenti a decine di testate – inclusi il Washington Post, il Boston Globe e il Guardian – hanno firmato una lettera aperta che condanna l’uccisione di giornalisti da parte di Israele ed esorta i media occidentali all’integrità nella copertura della guerra contro Hamas. “Scriviamo per chiedere la fine delle violenze contro i giornalisti a Gaza e per chiedere ai leader delle redazioni occidentali di essere accurati nella copertura delle ripetute atrocità di Israele contro i palestinesi”, si legge nella lettera riportata dai media americani e che accusa Israele di “soppressione su vasta scala della parola”. Nella lettera si osserva come le parole “apartheid”, “pulizia etnica” e “genocidio” dovrebbero essere usate per descrivere il trattamento dei palestinesi da parte di Israele.

L’Onu: più di cento i nostri dipendenti uccisi dall’inizio del conflitto

Oltre 100 dipendenti dell’Unwra sono morti dall’inizio del conflitto fra Israele e Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo denuncia sul social X il capo dell’agenzia On per i profughi palestinesi (Unwra) , Philippe Lazzarini. “Devastato. Oltre 100 colleghi dell’Unwra sono stati uccisi in un mese. Genitori, insegnanti, infermieri, medici, staff di supporto. “L’Unwra è in lutto. I palestinesi sono in lutto, gli israeliani sono in lutto. Per mettere fine a questa tragedia serve ora un cessate il fuoco umanitario”, ha scritto Lazzarini.
In un tweet, l’Unrwa ha precisato che sono 101 i membri dello staff dell’Unrwa che hanno perso la vita dall’inizio della guerra tra Hamas e Israele. “Onoriamo la loro memoria e il loro servizio a favore “della comunità”.

Sorgente: «C’è un accordo per il rilascio di 100 ostaggi». Ma Israele frena

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