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Pubblicità ingannevole del ministero del Lavoro. L’assicurazione scolastica la paga lo Stato. Invece è a carico dei genitori.

Una pubblicità ingannevole si aggira per le radio, sulle reti televisive a tra i social network. La firma il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, guidato da Maria Elvira Calderone, che avvisa festoso: “Sai che quest’anno le famiglie avranno una spesa in meno? Non dovranno pagare l’assicurazione per la scuola. Lo farà lo Stato”. Solo che le cose non stanno esattamente così e i genitori degli studenti, gli insegnati e i dirigenti scolastici ora devono far fronte al caos.

Pubblicità ingannevole del ministero del Lavoro. L’assicurazione scolastica la paga lo Stato. Invece è a carico dei genitori

Come spiega Davide Leo su Pagella Politica la nuova impostazione della tutela assicurativa all’interno delle scuole fa riferimento alle norme contenute nel cosiddetto decreto “Lavoro” dello scorso maggio che, dice il ministero, estende “l’ambito di applicazione dell’assicurazione contro gli infortuni nei settori dell’istruzione e della formazione, finora limitata agli ambienti di laboratorio e alle palestre è stato esteso a ogni ambiente di istruzione e formazione, comprese le attività di orientamento al lavoro”.

Finora un alunno che si infortunava a scuola, ma al di fuori delle attività scolastiche, non aveva nessuna copertura. Ora l’estensione della copertura tutela tutti gli infortuni scolastici che causino un’inabilità temporanea superiore a tre giorni. Solo che quest’assicurazione non ha nulla a che vedere con quelle che autonomamente ogni istituto scolastico ogni anno stipulano per coprire le eventualità che solitamente l’assicurazione Inail non copre. L’assicurazione integrativa che viene fatta pagare normalmente ai genitori copre gli eventuali infortuni e danni civili provocati per coprire la responsabilità civile degli insegnati dai danni provocati a terzi dagli studenti.

Come sottolinea la Flc (il sindacato della scuola della Cigl) l’assicurazione pagata dallo Stato è scoperta anche relativamente agli infortuni, i pacchetti previsti dalle assicurazioni integrative prevedono generalmente, a seconda dei costi individuali scelti e del grado di scuola, la copertura di tutti gli infortuni occorsi agli alunni anche di lieve entità, il rimborso di tutte le spese sostenute a causa dell’infortunio, compreso il danneggiamento di protesi, occhiali o in alcuni casi del vestiario, spese odontoiatriche diarie da gesso, danno estetico, lezioni private e rimborsi per la perdita del bagaglio e l’assistenza sanitaria all’estero per i viaggi di istruzione.

Il Fact checking di Pagella Politica smaschera l’esecutivo. E la Cgil attacca: “Danno alle scuole e famiglie beffate”

Si tratta di prestazioni che, come ben sanno le scuole, evitano nella maggior parte dei casi il contenzioso giudiziario conseguente alla richieste di risarcimento dei danni subiti dagli alunni durante le attività, con benefici a vantaggio delle scuole stesse e soprattutto delle famiglie, specie di quelle meno abbienti che non possono permettersi spese legali. Così in questi giorni molte scuole hanno chiesto il pagamento dell’assicurazione aggiuntiva ingenerando confusione tra le famiglie che hanno visto il fuorviante spot del ministero. A Pagella Politica una lettrice ha mandato una lettera inviata a tutti i genitori dalla preside dell’istituto scolastico frequentato dalle sue figlie.

Nella lettera la dirigente scolastica chiarisce ai genitori che hanno comunicato che non pagheranno l’assicurazione integrativa perché “già pagata dal ministero”, che la campagna pubblicitaria del ministero “non ha chiarito a sufficienza che le coperture delle due assicurazioni non sono equivalenti”. Dura la Cgil: “Ancora una volta, dunque, la propaganda politica prende il sopravvento sulla corretta informazione, – scrive il sindacato – questa volta a danno delle scuole e della loro credibilità, delle famiglie e della stessa amministrazione scolastica”. Al momento dal ministero non è arrivata nessuna risposta.

Sorgente: Assicurazione scolastica gratuita. Ma lo spot del governo è una fregatura | LA NOTIZIA

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