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Ci piacerebbe molto potervi dare delle certezze su quanto accaduto in Russia nello scorso fine settimana. Ma qualunque opinione si abbia è sicuramente troppo presto per arrivare a delle conclusioni sicure, ragion per cui quelle che vi proporremo saranno più che altro analisi o ragionamenti, niente di più.

Come noto, nella mattinata di sabato 24 giugno ha cominciato a circolare sui media e sui social la notizia che la compagnia militare privata della Wagner – già protagonista della battaglia di Artyomovsk (o Bakhmut, in ucraino) – fondata nel 2014 dall’imprenditore russo Dmitrij Utkin[1], ma oggi controllata dall’oligarca russo Evgenij Prigozhin, stesse avviando un tentativo di colpo di stato in Russia[2], rilanciando una serie di accuse contro i vertici della Difesa federale – in particolare il ministro della Difesa Sergej Shojgu  e il capo di stato maggiore delle forze armate Valeri Gerasimov – tra le quali quella di avere attaccato con l’aviazione la stessa Wagner; per la cronaca, le accuse sono state immediatamente smentite dagli interessati. Di lì a poco è stato diramato l’annuncio, da parte dello stesso Prigozin, dell’inizio di una marcia verso Mosca, partendo dalla città di Rostov sul Don, centro strategico sito a circa mille chilometri dalla capitale, dove in quel momento si erano acquartierate le sue forze.

La notizia non è stata presa alla leggera da Mosca, tanto che l’ufficio stampa del Servizio di sicurezza federale russo (FSB, l’ex KGB per intenderci) ha definito le parole del leader della Wagner come un appello alla guerra civile interna, mentre  Putin, rivolgendosi in televisione alla nazione[3], già parlava di  «… una pugnalata alle spalle del nostro paese e della nostra gente», evocando gli scenari del 1917, quando l’allora impero zarista, in piena crisi politica e sociale, vedeva profilarsi lo spettro della guerra civile. Il presidente Putin parlando apertamente di tradimento, evocava dure punizioni contro i responsabili. Non si sono fatte attendere le prime misure emergenziali, come l’entrata in vigore delle disposizioni sull’antiterrorismo e l’apertura di un procedimento penale contro Prigozin, accusato di ribellione armata, che avrebbe potuto costargli fino a venti anni di carcere. Per la verità, Prigozin, stando alle dichiarazioni diffuse sui social, non sembrava rivolgersi contro Putin, quanto contro l’apparato politico e militare, responsabile a suo dire di aver ingannato il presidente circa la cosiddetta operazione militare speciale, asserendo che presto il paese avrebbe avuto un nuovo presidente (non è escluso che in quel momento Prigozin si riferisse a sé stesso). Nei giorni precedenti era circolato un altro video del leader della Wagner, che disegnava uno scenario del conflitto del tutto diverso dalla narrazione ufficiale, versione che però non è stata giudicata attendibile neanche dai media occidentali[4].

Subito si sono rincorse le prime ricostruzioni su quanto stava accadendo. L’emittente Russia Today (“democraticamente” oscurata in Occidente, a meno che non che si disponga di una buona VPN) citava fonti che dimostravano un coinvolgimento delle agenzie d’intelligence degli Stati Uniti e del Regno Unito, interessate a creare dissidi interni per contrastare l’azione militare in Ucraina e favorire la controffensiva di Kiev; Joe Biden ha prontamente smentito questa ricostruzione[5]. Nei giorni successivi circoleranno ulteriori notizie, secondo le quali lo stesso Putin fosse informato in anticipo del presunto golpe, al pari dell’intelligence statunitense[6], il che ovviamente non fa che gettare ulteriore fumo in una situazione che è ben lungi dall’essere chiarita.

Non si è fatta attendere neppure la reazione ufficiale del governo ucraino, che per bocca del consigliere del ministero dell’Interno, Anton Gerashchenko, pronosticava la vittoria del suo paese e il recupero di tutti i territori persi, Crimea inclusa. Per quanto, come si accennava, la parola golpe sia andata per la maggiore nelle prime ore, lo stesso Prigozhin si premurerà di definirla piuttosto come una “protesta”, e non un colpo di stato[7], parlando di una marcia “per la giustizia” contro (parole sue) i “corrotti e i bugiardi”, e comunque mai contro Putin[8].

Una delle ragioni che potrebbero aver indotto Prigozin ad agire sarebbe stata la volontà di difendere la sua Wagner dai tentativi di riassorbimento da parte delle forze regolari[9], con le quali tutte le milizie private sarebbero chiamate a sottoscrivere precisi accordi; nel mentre, non sono mancati gli osservatori (forse sarebbe meglio chiamarli opinionisti) che hanno cambiato in quattro e quattr’otto la loro opinione sul gruppo Wagner (e su Prigozin), definiti fino a poche ore prima “criminali” o “mercenari” e prontamente trasformati in eroi pronti a morire per la libertà e la democrazia in Russia[10].

La totalità delle personalità politiche e militari di spicco della Russia – come la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zacharova, Dimitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex presidente del paese, il metropolita della Chiesa Ortodossa Kirill, lo stesso partito comunista, principale forza d’opposizione e tutti i governatori dei vari oblast – si sono subito schierati incondizionatamente col capo dello Stato; analoghe dichiarazioni di sostegno sono giunte da molti paesi vicini alla Russia, come Cina e Turchia.

Basterebbero questi fatti per escludere ogni parallelismo, che pure è stato tentato, con la marcia su Roma del 1922, che s’inquadrò in una profonda forte frattura interna al potere costituito, con tutte le conseguenze che ben conosciamo. Più o meno lo stesso discorso che si potrebbe fare, specie se letto a posteriori, per tutti coloro che si sono affrettati – non manca chi lo fa ancora adesso[11] [12] – a parlare di crollo o sovvertimento del sistema di potere che ruota attorno a Putin, forse aggrappandosi al cosiddetto wishful thinking, vale a dire interpretare le notizie secondo i propri desideri, piuttosto che attenersi alla realtà dei fatti.

Prima di dedicarci alle diverse interpretazioni che sono circolate, vorremmo chiudere con la cronaca di questa giornata a dir poco convulsa. Già in serata, più o meno dodici ore dopo il presunto sollevamento, veniva annunciato che, grazie alla mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, alleato di ferro di Putin, era stato raggiunto un accordo. Prigozin sarebbe stato estradato in Bielorussia (una sorta di “esilio dorato”), con una garanzia di incolumità fornita dallo stesso Putin, mentre gli uomini della Wagner che non avevano preso parte all’azione (circa i due terzi delle forze complessive) sarebbero potuti confluire nelle forze regolari, firmando un accordo ad hoc col ministero della Difesa[13]. Per effetto dell’intesa raggiunta, lo stesso Prigozhin ha potuto annunciare l’arresto delle sue colonne a 200 chilometri da Mosca, scongiurando così ogni spargimento di sangue[14]. Commentando i fatti, il consigliere capo di Zelensky, Mikhailo Podolyak, ha scritto su twitter: “La scelta fenomenale di Prigozin… Hai quasi annullato Putin, hai preso il controllo del governo centrale, sei arrivato a Mosca e improvvisamente… ti sei ritirato”[15]; il ritiro della Wagner da Rostov è iniziato già in serata.

L’arrivo delle forze della Wagner in Bielorussia è già un dato di fatto, tanto che la testata indipendente russa Verstka[16] ha riferito dell’inizio della costruzione nella regione bielorussa di Mogilev, circa duecento chilometri dal confine ucraino, di un primo campo base delle brigate, pronto ad accogliere migliaia di uomini; Lukashenko ha voluto sminuire la cosa, parlando di una vecchia struttura in disuso. Come tante altre in questa vicenda, anche quest’ultima notizia può prestarsi a diverse letture. Forse la Wagner si sta preparando ad attaccare l’Ucraina dalla Bielorussia? Oppure si occuperà di difendere il paese da eventuali aggressioni ad opera di Polonia e/o stati baltici? Come dicevamo, esprimersi al momento per l’una o per l’altra ricostruzione sarebbe del tutto avventato. Parlando per l’attuale, nell’esprimere la sua soddisfazione per l’intesa raggiunta, Lukashenko[17] ha detto che un eventuale crollo della Russia avrebbe finito per travolgere anche il suo paese[18].

Qualunque lettura si voglia adottare circa la rapidissima evoluzione dei fatti, è innegabile la tenuta del fronte interno, dimostratosi compatto contro ogni tentativo di sovversione, e il fatto che il colpo di mano, comunque sono andate le cose, sia stato risolto pacificamente e senza l’uso della forza; si sono contati solo alcuni morti che tra gli avieri che si sono scontrati con la Wagner, con alcune vittime pure nelle fila di questa ultima. Putin, intervenendo nuovamente in televisione, ha voluto ringraziare le forze armate per aver difeso il paese dal caos[19], come gli stessi membri della Wagner per i servizi prestati al paese. Nessuna ripercussione in vista, almeno per ora, sui i vertici militari, mentre molte incertezze aleggiano attorno al presunto arresto del generale Sergei Surovikin, comandante delle operazioni in Ucraine dall’ottobre scorso, già smentito dalla figlia di lui, per via di un suo presunto coinvolgimento nel colpo di mano[20].

Venendo alle diverse ricostruzioni dell’accaduto, alcuni militari statunitensi, tra i quali l’ex capo delle operazioni della CIA in Russia Steve All o il generale Peter Zwak, o l’Institute for the Study of War, diverse fatte proprie dai media nostrani…[21],  profetizzavano l’imminente crollo della leadership russa, ma come abbiamo visto si sono rivelate, almeno per il momento, non corrette. È interessante notare, come fa Clara Statello per L’Antidiplomatico, che il presunto tentativo di sovvertire l’ordine costituito in Russia non arrivava da Navalny, o altri dissidenti di area liberal, bensì dall’ultranazionalista Prigozin, le cui brigate – giova rammentarlo – sono state spesso accusate di atrocità e crimini di guerra, commessi sia in territorio ucraino, che in altre parti del mondo.

Se poi si accogliesse la tesi, suffragata da quelle voci che vorrebbero lo stesso Putin informato in anticipo del presunto putsch, che il presidente russo avrebbe colto la palla al balzo per porre in freno su forze o potere paralleli e difficilmente controllabili, questo non porterebbe necessariamente a concludere che l’intera azione sarebbe stata consentita (o addirittura organizzata) dal Cremlino, non foss’altro perché si sarebbe trattato di un vero e proprio azzardo. Un’altra ricostruzione dell’accaduto[22], si spinge a descrivere un “golpe” organizzato sotto l’egida del Cremlino, per consentire lo spostamento di grandi quantità di personale e attrezzature in Bielorussia – ufficialmente esiliate dalla Federazione – per preparare un nuovo fronte, a nord dell’Ucraina, dal quale scagliare un attacco contro Kiev. Una tesi che convince poco, non foss’altro perché creare un simile clamore mediatico non sarebbe nell’interesse del Cremlino e non s’inquadrerebbe nella strategia putiniana, fredda e razionale. Che invece la Wagner, potendo da ora in avanti operare legalmente in Bielorussia[23], possa essere utilizzata a difesa e presidio del principale alleato di Mosca è un altro discorso, anch’esso ovviamente atteso alla prova dei fatti. Non ci attarderemo, invece, sui possibili riflessi sulla guerra in corso, essendo troppo presto per esprimersi: ci limiteremo solo a ricordare che la controffensiva ucraina si stia finora dimostrata molto più contenuta del previsto (e delle intenzioni)[24] e l’operatività delle forze russe non sembra aver subito riflessi importanti dopo quanto accaduto lo scorso fine settimana[25].

Difficilmente contestabile, invece, il fatto che Prigozin sia un elemento scomodo, come il favore di cui ha finora goduto agli occhi dell’opinione pubblica[26], così come sono noti i suoi contrasti coi vertici militari, spesso accusati di corruzione o inefficienza dal capo della Wagner[27] (che però non dovrebbe dimenticare i tanti affari che ha in ballo, come quelli in Africa[28], che, almeno per il momento, non sembra che verranno messi in discussione).

Mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle – e qui veniamo alla ricostruzione pubblicata sull’account twitter di Armchair World, ripreso da L’Antidiplomatico[29] – l’idea che, passando per il famoso accordo, Putin avrebbe ottenuto una serie di importanti vantaggi, come il consolidamento del suo potere e l’essersi sbarazzato di una presenza ingombrante come la Wagner e il suo leader, screditandoli agli occhi dell’opinione pubblica russa, non è certo peregrina. Il fatto che Putin esca rafforzato dalla vicenda è opinione anche del prof. Alessandro Orsini, espressa in uno dei suoi ultimi contributi per la rubrica Nuovo Atlante su Il Fatto Quotidiano[30], che rimarca come il sostegno al leader politico non abbia nulla a che vedere con l’assetto democratico del regime.

Un altro punto di vista che vogliamo ricordare è quello dello scrittore esperto di Russia Nicolai Lilin, che riprendiamo da una sua intervista concessa all’Indipendente[31] Per Lilin quello di Prigozin non sarebbe stato un golpe, quanto il frutto “… di una lotta tra poteri che non fanno parte dei pilastri (Interni, Difesa e Servizi di sicurezza, NdA) sui quali si regge il governo di Vladimir Putin”, in particolare tra la Wagner e il ministero della Difesa, affidato dal presidente al fedelissimo Shoigu; alla luce di tutto ciò, secondo Lilin, si potrebbe ipotizzare “…una “messinscena” tra il Cremlino e il capo della Wagner o, più realisticamente, è stata una cosa organizzata e gestita dai servizi segreti vicini a Putin”, il che collimerebbe con l’ipotesi che Putin sapesse benissimo delle intenzioni del leader della Wagner. Di una cosa Lilin sembra persuaso, in controtendenza rispetto a molti analisti nostrani: il leader russo uscirebbe rafforzato, mentre la Wagner – “struttura militare voluta direttamente da Putin e che risponde solo ai suoi interessi” ribadisce l’autore – già impiegata in vari fronti esteri (come Siria o Africa) sarebbe destinata a sopravvivere, in quanto troppo utile, magari inquadrata nelle forze regolari (un po’ come avvenuto per l’Azov in Ucraina…[32]), con le quali del resto già esistono forti legami: per fare un esempio sono le forze armate a fornire alla Wagner supporto a livello di armamenti e mezzi militari[33].

Lucio Caracciolo, direttore di Limes, ricordando la “delusione” degli ucraini per il fallimento del (presunto) sovvertimento in Russia, ha commentato che “gli americani, e forse anche altri, che sapevano di questa iniziativa di Prigozin (più volte annunciata da lui stesso) hanno chiaramente fatto capire di non voler rischiare. E quindi hanno dato informazioni a Putin e comunque durante quelle ore non si sono sbilanciati, perché chiaramente una Russia destabilizzata o addirittura una Russia con un superfalco al comando non è esattamente l’interesse di nessuno “[34]. Non crediamo serva aggiungere molto a queste parole, per quanto lo stesso Caracciolo – con toni prudenti, che avrebbero molto da insegnare a certi analisti del sabato … [35] – ammette che eventuali ripercussioni sul sistema di potere di Putin non possano essere escluse, non foss’altro per non essere riusciti a evitare un colpo di mano ampiamente prevedibile[36].

Il prof. Aldo Giannuli[37], pur ritenendo che Putin esca indebolito, parla di un movimento politico che prelude al vero e proprio golpe, ancora di là da venire. Domenico Quirico[38], per parte sua, sembra convinto che il presidente russo coglierà la palla al balzo per disfarsi di una parte dei vertici militari, sostituendoli con elementi a lui graditi.

Orietta Moscatelli, parlando sul canale YouTube di Limes[39], non ha escluso diversi scenari, ivi compresi ulteriori organizzatori del colpo di mano, convinta anche lei dell’indebolimento di Putin. Di un Putin meno sul pezzo e di una Wagner ancora molto forte (e molto utile per le operazioni militari) ha parlato Dario Fabbri[40]. Fulvio Grimaldi[41], invece, preferisce attendere eventuali e ulteriori sviluppi ai vertici delle forze armate russe, prima di valutare realmente l’accaduto; lo stesso giornalista, però, tiene a sottolineare come il raffronto tra i due protagonisti ufficiali – Putin e Prigozin – palesi le differenze tra lo statista e un ex ristoratore (meglio noto come il “cuoco di Putin”), privo di reale esperienza in campo politico e militare, limiti che non gli consentirebbero di soddisfare le sue innegabili ambizioni.  Di wishful thinking dell’Occidente ha parlato The Global Times[42], testata cinese in lingua inglese, smentendo le tesi di chi parla di un Putin indebolito, pur auspicando la fine più rapida possibile del conflitto in corso.

Mauri e Pietrobon su Inside Over[43] parlano di un “…colpo di testa di un patriota sulle orme del generale Kornilov, una congiura di palazzo scaturita dal risentimento di taluni ambienti della cerchia putiniana per le purghe simil-staliniane […] per gettare fumo negli occhi degli occidentali, un complotto avente il cast in Russia ma la regia negli Stati Uniti, una prova di forza volta ad aumentare il peso negoziale della Wagner nella piramide del potere.”

Venendo alle conclusioni, insisteremo sul fatto che esprimersi oggi su scenari futuri sarebbe un azzardo. Che Putin sia notoriamente poco incline a passare sopra ai tradimenti è un dato di fatto[44], ma da qui a parlare di una nuova stagione di purghe ce ne corre; e comunque anche per questo meglio attendere i fatti.  In fondo l’analisi storica e geopolitica deve basarsi su questo: dati di fatto e documentazione certa, senza mai sconfinare in conclusioni affrettate o, peggio, in linea coi nostri desideri (o interessi). In questo senso, c’è molta verità nelle parole di Mario Giordano[45]: “Non abbiamo capito cos’è successo, tutte le narrazioni vanno prese con le pinze”. Un ottimo consiglio per chi voglia fare informazione, e non dedicarsi ad altro. – (Paolo Arigotti – lafionda.org)


[1] www.remocontro.it/2023/06/27/lex-carcerato-a-capo-di-un-esercito-di-tagliagole-e-il-cremlino-come-e-quando/

[2] www.lindipendente.online/2023/06/24/la-ribellione-di-prigozhin-cosa-sta-succedendo-in-russia/

[3] ria.ru/20230624/obraschenie-1880142593.html

[4] www.remocontro.it/2023/06/29/arrestato-il-generale-amico-della-wagner-ma-la-resa-dei-conti-a-mosca-non-ferma-le-guerre/

[5] www.remocontro.it/2023/06/29/arrestato-il-generale-amico-della-wagner-ma-la-resa-dei-conti-a-mosca-non-ferma-le-guerre/

[6] www.corriere.it/esteri/23_giugno_25/putin-americani-sapevano-piano-prigozhin-rivelazioni-dell-intelligence-usa-89a0da60-1324-11ee-994f-7a96a4226047.shtml

[7] www.rainews.it/maratona/2023/06/prigozhin-e-i-suoi-misteri-44-milioni-di-euro-nel-covo-b5ef96c1-25cf-49ee-904e-cd59603a6299.html

[8] www.lindipendente.online/2023/06/25/la-marcia-sulla-terza-roma-di-prigozhin-gli-enigmi-di-un-golpe-mediatico/

[9] www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2023/06/26/russia-prigozhin-non-era-un-golpe-ma-una-marcia-contro-lo-scioglimento-della-wagner_1bf1fa2d-487d-46af-b67a-7144f13c2bb6.html

[10] www.analisidifesa.it/2023/06/il-golpe-show-di-prigozhin-si-sgonfia-in-meno-di-24-ore/

[11] www.italiaoggi.it/news/prigozhin-ha-indebolito-putin-2605747

[12] www.ispionline.it/it/pubblicazione/russia-cosa-resta-della-rivolta-wagner-133638

[13] www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2023/06/29/duma-la-wagner-non-combattera-piu-in-ucraina-il-cremlino-non-ci-sono-le-condizioni-per-una-pace-negoziata-la-diretta/7212260/

[14] www.lantidiplomatico.it/dettnews-golpe_in_russia_dopo_la_mediazione_di_lukahenko_lannuncio_di_prigoin_con_messaggio_audio_ufficiale/40832_50147/

[15] www.lantidiplomatico.it/dettnews-russia_in_disintegrazione_putin_traballa_tutte_le_sentenze_sbagliate_delloccidente/45289_50152/

[16] www.analisidifesa.it/2023/06/putin-rinsalda-lunita-della-russia-gia-in-costruzione-le-basi-per-la-wagner-in-bielorussia/

[17] www.lantidiplomatico.it/dettnews-lukashenko_se_la_russia_crolla_finiamo_tutti_sotto_le_macerie_moriremo_tutti/45289_50182/

[18] www.repubblica.it/esteri/2023/06/29/news/bielorussia_lukashenko_wagner_prigozhin_sollievo-406047445/

[19] www.unita.it/2023/06/27/putin-ringrazia-lesercito-dopo-il-quasi-golpe-di-prigozhin-avete-fermato-una-guerra-civile/

[20] tg.la7.it/esteri/la-figlia-di-surovikin-smentisce-larresto-e-al-suo-posto-29-06-2023-187774

[21]

[22] korybko.substack.com/p/debunking-the-top-two-conspiracy

[23] korybko.substack.com/p/prigozhins-first-audio-message-since

[24] www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2023/06/12/ucraina-controffensiva-propaganda

[25] ilsudest.it/25-giugno-2023/2023/06/26/lascesa-e-la-caduta-di-prigozhin/

[26] video.repubblica.it/metropolis/metropolis362-ucraina-di-feo-ecco-le-purge-di-putin-post-golpe-chi-ha-aiutato-prigozhin-in-russia/448218/449184

[27] www.liberioltreleillusioni.it/news/articolo/le-accuse-di-prigozhin-al-ministero-russo-della-difesa-rassegna-stampa-del-23-2-23

[28] www.agi.it/estero/news/2023-06-26/forziere-wagner-africa-21996639/

[29] www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_mossa_del_vero_judoka/45289_50181/

[30] www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/06/27/il-bluff-di-prigozhini-russi-potevano-rovesciare-putin-e-non-lhanno-fatto/7209211/

[31] www.lindipendente.online/2023/06/28/prigozhin-colpo-di-stato-o-operazione-concordata-intervista-a-nicolai-lilin/

[32] www.facebook.com/AlexBazzaroDeputatoLega/videos/il-battaglione-azov-non- è-un-battaglione-neonazistada-mentana-è-tutto-/694145118286750/?locale=ms_MY

[33] it.insideover.com/guerra/tutte-le-interpretazioni-del-golpe-prigozhin-cosa-e-successo-davvero-in-russia.html

[34] www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/27/russia-caracciolo-a-la7-gli-ucraini-tifavano-apertamente-per-prigozhin-ora-sono-amareggiati-per-il-compromesso-tra-lui-e-putin/7209286/

[35] L’ANALISI DI BORGONOVO SUL MISTERO PRIGOZHIN ▷ “I FENOMENI DELLA PROPAGANDA CI CASCANO COME SEMPRE” (canale YouTube Radio Radio): http://www.youtube.com/watch?v=X6BoJ_Rbr5Q

[36] www.limesonline.com/rubrica/lucio-caracciolo-russia-prigozhin-insurrezione-putin

[37] www.youtube.com/watch?v=QmqqaFhjiLw Canale Aldo Giannuli, Colpo di stato in Russia: che sta succedendo?

[38] www.liberoquotidiano.it/news/esteri/36206071/prigozhin-domenico-quirico-vladimir-putin-golpe-trappola-autostrada.html

[39] www.youtube.com/watch?v=7QoioouNM6E – Putin e i ‘traditori’. La versione di Vladimir (e quella di Prigozhin). Cosa succede a Mosca

[40] www.la7.it/omnibus/video/russia-dove-si-trova-prigozhin-lopinione-di-dario-fabbri-sul-golpe-29-06-2023-492583

[41] Fulvio Grimaldi – L’ammutinamento della Wagner (Canale YouTube Spunti di riflessione): http://www.youtube.com/watch?v=QNI8c01NkYY

[42] www.globaltimes.cn/page/202306/1293134.shtml

[43] it.insideover.com/guerra/tutte-le-interpretazioni-del-golpe-prigozhin-cosa-e-successo-davvero-in-russia.html

[44] www.ispionline.it/it/pubblicazione/russia-le-verita-nascoste-133820

[45] www.la7.it/laria-che-tira/video/presunto-golpe-della-wagner-mario-giordano-non-abbiamo-capito-cose-successo-tutte-le-narrazioni-27-06-2023-492278

Sorgente: Prigozin e la Wagner: un golpe, una protesta o qualcos’altro? Troppo presto per trarre delle conclusioni – infosannio – notizie online


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