Dopo che già gli esperti di Bdo, la scorsa estate, si erano detti “impossibilitati a esprimere un giudizio” sul bilancio del 2021 della società, la storia si ripete con Rsm. Che non firma i conti semestrali, chiusi con 0,6 milioni di perdita e un indebitamento finanziario netto di 3,9 milioni
MILANO – Niente di fatto: nemmeno i nuovi revisori di Rsm firmano i conti di Visibilia Editore, società partecipata e fondata da Daniela Garnero Santanchè. Ad agosto, lo stesso film era già andato in onda sul bilancio del 2021, ma allora il gran rifiuto era arrivato dai revisori dei conti di Bdo. Questa volta è toccato alla semestrale e il “no” è giunto da nuovi professionisti. A dare la notizia è stata l’azienda stessa, in una nota pubblicata la sera dell’11 ottobre: “Visibilia Editore, società quotata sull’Euronext Growth Milan, rende noto di aver ricevuto in data odierna la relazione della società di revisione Rsm contenente la dichiarazione di impossibilità di esprimere una conclusione sulla relazione finanziaria semestrale della società approvata dal consiglio di amministrazione della stessa il 30 settembre”.
Debiti per 3,9 milioni
Nella relazione datata 11 ottobre e allegata alla nota, i revisori di Rsm elencano gli “elementi alla base dell’impossibilità di esprimere” le loro conclusioni, e in definitiva quindi di firmare i conti del semestre. “Al 30 giugno 2022 – sottolineano – il gruppo ha realizzato una perdita consolidata pari a euro 0,6 milioni, presenta un patrimonio netto consolidato pari a 0,3 milioni e una posizione finanziaria netta negativa per 3,9 milioni”. Per Visibilia Editore, si tratta dei primi conti sottoposti a revisione dopo che è divenuta efficace l’operazione straordinaria di conferimento di ramo d’azienda di fine 2021. Con quell’operazione, tutte le attività editoriali, comprese le riviste Visto e Novella 2000, erano state trasferite alla società “sorella” non quotata in Borsa, Visibilia Editrice. La società negoziata a Piazza Affari si è così trasformata di fatto in una scatola finanziaria, una holding che fa da capogruppo appunto alla Visibilia Editrice, acquisita al 100% il 14 dicembre scorso.
Nel sito web della società, si legge che presidente e ad di Visibilia Editore è oggi Dimitri d’Asburgo Lorena, che stando alle cronache rosa è il compagno di Santanchè. Fino al 2021, invece, alla guida della società c’era proprio la coordinatrice della Lombardia di Fratelli d’Italia, che, dopo la recente vittoria contro Carlo Cottarelli all’uninominale per il Senato a Cremona, stando a indiscrezioni potrebbe ottenere qualche incarico di primo piano nel nuovo governo di Giorgia Meloni (c’è chi pensa a un ministro “minore” come il Turismo). Sono invece entrambe riconducibili a Santanchè le due società prime socie di Visibilia Editore, ossia Visibilia Editore Holding (7,96%) e Visibilia Concessionaria (7,06%), mentre il fondo Negma Group ha in portafoglio il 5,44% e il resto del capitale, per quasi l’80%, risulta in mano al mercato.
“Significative incertezze”
Tornando alla relazione dei revisori sulla semestrale, la stessa elenca le “significative incertezze” alle quali Visibilia Editore è esposta, già indicate dagli amministratori della società. Tra queste, “impossibilità di perseguire obiettivi di crescita del fatturato previsti dal piano 2022-2024; durata e intensità del conflitto Russia-Ucraina e i relativi contraccolpi sull’economia italiana; difficoltà a ottenere nuova finanza necessaria per il raggiungimento degli obiettivi del piano; difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e la conseguente inflazione che scarica i suoi effetti sui prezzi e quindi sui consumi”.
Malgrado tali incognite, gli amministratori di Visibilia Editore hanno comunque ritenuto che sussistano i presupposti per la redazione del bilancio consolidato secondo principi di continuità aziendale. La pensano invece diversamente i revisori di Rsm, e in particolare il socio Luca Pulli che firma la relazione: “A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel paragrafo ‘Elementi alla base della dichiarazione di impossibilità di esprimere le nostre conclusioni’, non siamo in grado di esprimere una conclusione sui conti al 30 giugno 2022″.
Seconda bocciatura
“Il bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 – evidenziano ancora nella loro relazione gli esperti di Rsm, riferendosi proprio ai predecessori di Bdo – è stato sottoposto a revisione contabile da parte di altro revisore che ha espresso una dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio su tale bilancio consolidato”. La storia, insomma, si è ripetuta.
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