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Non so se l’avete notato, ma da Confindustria a Salvini è tutto un coro per dare soldi, per il caro energia, alle aziende.

Domenica il sito de Il Sole scriveva di un primo pacchetto del nuovo governo di 5 miliardi a favore delle imprese. Ieri Bonomi ribadiva che bisognava dare risposte al caro energia “senza scassare i conti pubblici”.

Come se avesse detto: nel caso ci sono pochi soldi, dateli a Noi! (senza eufemismo). Ieri Salvini parlava di moratoria delle bollette per le “aziende”. Ora, uno dice, bisogna salvare l’apparato produttivo, ma in questi mesi, dal turismo all’industria, ho dimostrato, dati Istat alla mano, che non se la passano affatto male, almeno fino ad agosto, e dunque avrebbero soldi in cascina per affrontare la tempesta. Quello che non hanno le famiglie italiane, specie i 10,6 milioni di poveri assoluti e relativi.

Ora, mi chiedo: è vero che c’è stato un travaso di voti da FI e Lega a FDI, ma esattamente i proletari che votano questi, un cacchio di conto interessi se lo fanno ogni tanto? Chessò, fare i conti della serva: c’è il carobollette, chi mi garantisce un aiuto pubblico? I miei salari sono bassi. Chi mi garantisce il salario almeno minimo a 10 euro? C’è da pagare i libri per i miei figli. Chi mi garantisce per la gratuità? E così sanità, istruzione, assistenza sociale ecc. Insomma sta gente i conti della serva se li fa? Capisco che il centrosinistra è molto peggio, ma organizzarsi no?

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LEGGI DI PASQUALE CICALESE: “PIANO CONTRO MERCATO”

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Sorgente: Ancora aiuti per le imprese. E a noi proletari chi ci pensa? – Le cicale e la formica – L’Antidiplomatico

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