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Treviso, il ragazzino è stato scaricato in un’area sosta sulla A4 nel territorio di Cessalto, che, per legge, deve coprire tutte le spese fino ai 18 anni. Il sindaco: «Lui vuole lavorare per mandare soldi alla famiglia ma noi dovremo chiedere aiuto alla Regione »

di Ilenia Litturi

Un minorenne straniero è stato abbandonato dai genitori nell’area di servizio di Calstorta, lungo la A4, in direzione di Trieste. Adesso il ragazzino è seguito dai servizi sociali del comune di Cessalto, nel Trevigiano, che lo hanno affidato a una struttura protetta del Veneziano. L’abbandono risale a più di un mese fa, quando a guidare il Comune c’era Luciano Franzin, che dopo avere perso le elezioni si è dimesso a sorpresa anche dalla carica di consigliere di minoranza, lasciando il proprio posto a Sonia Ronchese, amministratrice di lunga data. «Sono ancora molto scosso da quella vicenda – racconta l’ex primo cittadino – perché non capisco come si possa abbandonare un figlio. Anche se i fatti si sono verificati praticamente a ridosso dell’ultima tornata elettorale ci siamo adoperati fin da subito, perché la nostra priorità era quella di tutelare il minore non accompagnato. A contattarci fu la polizia stradale che si trovava nei pressi dell’area dove si è verificato il triste episodio. Abbiamo poi lavorato all’unisono con l’assistente sociale, i carabinieri e la struttura che se ne prende cura».

La legge sul «mantenimento»

Per provvedere alle necessità primarie del ragazzino, che non parla una parola di italiano, la nuova giunta del Comune si è dovuta riunire per deliberare 18 mila euro a favore dell’adolescente. La cifra servirà per coprire le spese fino a fine anno. Ma il Comune, secondo quanto previsto dalla legge, dovrà provvedere a lui fino al compimento della maggiore età. «In Italia – spiega il neo sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato – abbiamo un welfare che funziona, ma l’autostrada, per Comuni come il nostro, è un’arma a doppio taglio. Fa bene alle imprese ma non alle casse comunali, perché nelle due aree di servizio che si trovano nel nostro territorio comunale vengono abbandonati oltre al ragazzino, (vicenda tristissima), anche veicoli a cui vengono tolte le targhe, che poi tocca a noi smaltire, e animali di diversa taglia di cui poi ci dobbiamo prendere cura. Un salasso per il nostro bilancio che deve fare i conti anche con i rincari energetici». Qualche nota positiva da questa brutta vicenda? «La buona volontà del ragazzino che desidera lavorare per potere avere i soldi da mandare alla famiglia. Ma ci sarà tutto un iter da seguire e abbiamo cercato di farglielo capire grazie all’aiuto di un mediatore madrelingua. Non deve essere facile per lui essere qui, da solo. A noi adesso “costa” 150 euro al giorno e saremo molto presto costretti a chiedere contributi a Regione e Stato, anche se vorremmo in realtà trovare delle soluzioni alternative che al momento non ci sono».

Sorgente: Corriere del Veneto


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