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Nel corso del vertice con i parlamentari il leader della lega si lamenta degli attacchi subiti da Giorgia Meloni. E chiede che questi vengano indirizzati agli altri alleati di governo

di Cesare Zapperi

Dura meno di ventiquattr’ore l’unità e la compattezza del centrodestra. Nell’incontro con i parlamentari della Lega, riuniti ieri all’ora di pranzo nel Teatro Sala Umberto per fare il punto sul post elezioni amministrative, Matteo Salvini sferra un attacco diretto a Giorgia Meloni: «È ovvio che noi abbiamo un centrodestra nel governo e uno all’opposizione. Però c’è modo e modo di stare all’opposizione. Si può concordare una quota comprensibile di rottura di c… dall’opposizione, che però vada a minare il campo Pd e 5 Stelle e non sia fatta scientemente, come è accaduto negli ultimi mesi, per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra». Parole che dovevano rimanere riservate nell’ambito leghista e che invece diventano di dominio pubblico grazie ad un audio pubblicato sul sito de Il Foglio.

(guarda il video cliccando il link in fondo all’articolo)

Era noto che tra i due il rapporto non fosse esente da piccole gelosie, sospetti, personalismi, frutto anche, o soprattutto, della regola che il centrodestra si è dato di affidare la leadership al segretario del partito più votato della coalizione.

Salvini con le sue parole, per quanto «rubate», rende esplicito il nodo politico. La scelta della Lega di entrare nel governo Draghi e quella opposta di FdI di stare all’opposizione già di per sé non poteva non essere fonte di divisioni. Ma Salvini sottolinea che c’è qualcosa in più. Dice che con alcune iniziative (la mozione di sfiducia al ministro della Salute Roberto Speranza) la guerra al governo ha dato più fastidio alla Lega che al Pd e al M5S. Credendo di parlare al riparo da orecchie indiscrete, il leader del Carroccio ha manifestato tutta la sua irritazione. E mentre il segretario fa sfoggio di tranquillità di fronte all’audio reso pubblico («Non ci faranno litigare. Posso far vedere i messaggi WhatsApp in cui io e Giorgia ridiamo e scherziamo», dice a Porta a porta) dagli alleati finiti nel mirino arrivano reazioni concilianti.

Il leader della Lega ammette anche la sconfitta alle Amministrative : «Le elezioni non sono andate bene. Aritmicamente , uno potrebbe dire che abbiamo 64 sindaci in più. Ma quando perdi con ignominia, con 30 punti di distacco in alcune grandi città, c’è poco da festeggiare. Sicuramente la divisione del centrodestra in due o tre pezzi non aiuta — è stata la sua analisi alla riunione con i parlamentari leghisti della quale oggi Il Foglio riporta altri dettagli —. Con tutto l’affetto per le Comunali di Milano o di Genova, e per le Regionali in Sicilia, la mia visione è calibrata sul 2023-2028». Salvini ha parlato anche dei rapporti interni alla coalizione: «Durante il pranzo con Berlusconi e la Meloni mi è sembrato che fosse evidente a tutti che litigare tra i “centridestra” per un voto in più ha come effetto che al massimo sei il migliore dei perdenti. A me non me ne frega un c… di essere il più forte di quelli che perdono» , ha detto il leader del Carroccio svelando la nuova linea concordata con il Cavaliere: un incontro con i ministri di Lega e FI «tutte le settimane, perché un conto è andare in Consiglio dei ministri in ordine sparso, un altro è andare con sei persone coordinate, con una linea condivisa e concordata a priori. La manovra di Bilancio sarà il primo banco di prova». Infine, la partita per il Quirinale : «Mancano un anno e 4 mesi e se uno pensa di andare a votare prima è un illuso. Ma se continuiamo a darci martellate sulle gengive — dice riferendosi al centrodestra — e poi miracolosamente a marzo 2023 ci presentiamo insieme è complicato. E’ stato complicato per i Comuni di Roma e Milano, figuriamoci quanto può esserlo a livello nazionale».

Ignazio La Russa si dice sicuro che Salvini non pensa quello che ha detto ai suoi parlamentari. «Io sono contrario al giornalismo che guarda la politica dal buco della serratura, decontestualizzando le dichiarazioni. Io apprezzo e stimo Matteo Salvini che ho incontrato da Berlusconi, insieme a Giorgia Meloni e che ha espresso con chiarezza e totale sincerità concetti assi diversi dalle frasi rubacchiate dal Foglio». Così anche la Meloni: non ci faranno litigare. Ma il segretario ha parlato anche della corsa al Quirinale. «Non escludo che ci voglia andare Draghi ma questo non significa che si andrà alle Politiche anticipate. Il nostro obiettivo è di arrivare compatti e mostrarci competenti davanti all’appuntamento del 2023». Anche questa una valutazione che si scontra con gli obiettivi di Fratelli d’Italia che da tempo invoca elezioni il prima possibile.

Sorgente: L’audio che imbarazza Salvini: «Da FdI troppe rotture di co… Quando perdi con ignominia c’è poco da festeggiare»

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