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La protesta.

Gkn (Campi Bisenzio, Firenze), Whirlpool (Napoli), Timken (Villa Carcina, Brescia), Gianetti Ruote (Ceriano Laghetto, Monza), Rotork Gears (Cusago, Milano). Dopo i licenziamenti le Rsu si attivano contro le decisioni delle multinazionali «di carattere speculativo o di delocalizzazione. È un comportamento inaccettabile». Re David (Fiom): «Continueremo, vanno bloccati».. Gli operai Whirlpool occupano i binari della stazione di Napoli, domani saranno in corteo a Roma

Dopo centinaia di licenziamenti voluti dalle multinazionali Gkn (Campi Bisenzio, Firenze), Whirlpool (Napoli), Timken (Villa Carcina, Brescia), Gianetti Ruote (Ceriano Laghetto, Monza), Rotork Gears (Cusago, Milano) nelle prime tre settimane di luglio Cgil, Cisl e Uil si sono resi conto che l’avviso comune per bloccare i licenziamenti e l’uso degli ammortizzatori sociale sottoscritto con il governo e i sindacati è stato disatteso e hanno promosso un’ondata di scioperi di due ore al giorno nelle fabbriche che durerà fino a fine mese.
LE RAPPRESENTANZE sindacali unitarie (Rsu) li stanno organizzando da lunedì 19 luglio e ieri si sono visti i primi effetti già in Lombardia, a cominciare da Ceriano Laghetto in Brianza dove c’è stata un’alta adesione allo sciopero e alla manifestazione indetta per difendere i 152 operai licenziati dalla Gianetti Ruote il 5 luglio scorso. Per questa vertenza il 22 luglio è stato convocato un tavolo tecnico a Roma presso il Ministero dello Sviluppo. «Deve individuare urgentemente una soluzione industriale per la ripresa delle attività e il ritorno al lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori» hanno sostenuto Simone Marinelli (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil) e Pietro Occhiuto (segretario generale Fiom Cgil Monza e Brianza).

ALL’ORIZZONTE sarebbe spuntato un compratore. Secondo i sindacati l’interesse di questa azienda, sembra padovana che lavorerebbe in un settore affine a quello della Gianetti Ruote, sarebbe concreto. Al ministro dello sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, spetta ora sondare le reali intenzioni e arrivare a una mediazione.

PER FIM, FIOM E UILM, «occorre mobilitarsi e chiedere al governo di intervenire presso la confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l’avviso comune sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali». Molto criticata dai sindacati è anche la scelta del governo di non presentare e adottare di conseguenza la riforma degli ammortizzatori sociali più volte annunciata dal ministro del lavoro Andrea Orlando che, forse, «arriverà entro l’estate». Dunque, in un periodo non determinabile tra oggi e il 21 settembre. In più i sindacati chiedono che gli investimenti del Piano di ripresa e «resilienza» siano vincolati «a una occupazione stabile e a un lavoro in salute e sicurezza». Bisogna «impedire alle multinazionali e ai fondi di investimento di speculare e distruggere l’industria e il lavoro».

«GLI SCIOPERI dei metalmeccanici contro i licenziamenti non si fermano. Vogliamo risposte, che il governo lo sappia» ha detto Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil all’indomani della mobilitazione che ha portato in piazza a Firenze diecimila persone contro la Gnk. Ieri a Napoli gli operai della Whirlpool ieri hanno occupato i binari della stazione e hanno cantato «Bella Ciao» in piazza Garibaldi. Domani saranno in corteo a Roma. «I metalmeccanici difendono i diritti dei lavoratori e il sistema industriale del paese, le multinazionali fanno solo i propri interessi. Stiamo assistendo – ha aggiunto – a una violenta corsa da parte di molte aziende ad aprire procedure di licenziamento, dettate da scelte esclusivamente di carattere speculativo o di delocalizzazione. È un comportamento inaccettabile, lesivo della dignità di centinaia di lavoratori e irrispettoso nei confronti delle istituzioni, del governo con cui Cgil, Cisl e Uil insieme a Confindustria hanno sottoscritto poche settimane fa un avviso comune». Per la sindacalista vanno bloccati i licenziamenti, il governo deve fare rispettare gli accordi e vanno avviati i tavoli per politiche industriali.

IL CONSIGLIO regionale della Toscana ieri si è schierato unanimemente a sostegno dei licenziati della Gkn. Una mozione è stata sottoscritta da tutti i capigruppo dopo un’intesa in commissione Sviluppo economico. «Non è una battaglia dei soli lavoratori, ma di tutte le istituzioni – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in apertura dei lavori in aula – È davvero inaccettabile scappare la notte senza guardare negli occhi quei lavoratori che chiedono solo dignità. Un’azienda che non aveva perdite, in grado di stare sul mercato, che decide dalla sera alla mattina di lasciare per strada oltre 400 lavoratori con le proprie famiglie, compie un gesto ignobile».

 

Sorgente: Contro i licenziamenti, i metalmeccanici scioperano due ore al giorno fino a fine luglio | il manifesto

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