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I trucchi di Giorgia Meloni non sono poi diversi da quelli di Matteo Salvini, ossia alzare polveroni per spostare l’attenzione sulle cose che non gli fanno comodo e che non vuole affrontare.Ad esempio il fascismo.

I nostalgici del fascismo rappresentano una fetta consistente del suo elettorato che lei coltiva e blandisce anche candidando persone che fanno di cognome Mussolini che attirano vecchi e nuovi nostalgici.

Ad esempio contrastando la legge Fiano o i regolamenti anti-fascisti ufficialmente nel nome della libertà, in realtà -appunto – perché una delle missioni del suo partito di estrema destra è quella di coccolare gli ammiratori di un regime criminale che portò l’Italia nella dittatura, mise in carcere quando non uccise gli oppositori politici, decretò le leggi razziali e trascinò l’Italia in una devastante guerra al fianco di Hitler.

Anche per questo l’Italia democratica nata dalla Resistenza al nazi-fascismo ha una Costituzione antifascista. Perché l’Italia ha subito gli orrori del fascismo e non per altro.Ora Giorgia Meloni, come vedrete, nel rispondere a Galli della Loggia ha detto che loro hanno condannato i totalitarismi. Continuando nel giochetto di fare un minestrone per confondere tutto.

Parliamo di una estremista di destra che nel giorno della Memoria, quando si ricordavano le vittime della Shoah, nella sua dichiarazione evitò accuratamente di usare le parole fascismo e nazismo.

Sorgente: La nuova supercazzola della Meloni per non condannare il fascismo | Globalist

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