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di Fausta Chiesa

Roma va a caccia di chi tiene soldi nei paradisi fiscali. L’Italia starebbe valutando di richiedere alla Germania la cosiddetta «lista Dubai», cioè i dati dei cittadini italiani contenuti nei file acquistati da Berlino da una fonte anonima relativi a persone con patrimoni negli Emirati Arabi, in particolare a Dubai. Ad attivare la procedura sarà eventualmente l’Agenzia delle Entrate, che, insieme alla Guardia di Finanza, è autorità delegata allo scambio di informazioni fiscali. «Sulla lotta all’evasione fiscale, soprattutto internazionale, vanno fatti tutti i passi necessari – ha scritto sui social il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli – ma mentre in Italia gli strumenti ci sono e stanno funzionando sempre meglio, c’è una dimensione estera su cui è necessario rafforzare tutte le azioni utili ad arginare il fenomeno dei paradisi fiscali. Come Italia dobbiamo acquisire velocemente i dati degli italiani che hanno trasferito fondi in altri Paesi. In questo senso mi sono attivata con gli Uffici».

Berlino e la richiesta di dati

Il 16 giugno Berlino ha annunciato di aver ordinato l’acquisizione di dati sui tedeschi con beni a Dubai nell’ambito degli sforzi per combattere l’evasione fiscale, a seguito di analoghi acquisti da parte delle autorità regionali della Svizzera avviati nell’ultimo decennio. Il ministero delle Finanze tedesco ha affermato che i dati sono stati inviati mercoledì 16 giugno alle autorità finanziarie regionali affinché esaminino e decidano se avviare dei procedimenti contro possibili trasgressori. «Stiamo usando tutti i mezzi per scoprire i reati fiscali – ha dichiarato il ministro delle finanze Olaf Scholz in una nota – e con la nuova serie di dati stiamo illuminando gli angoli bui in cui finora si sono rintanati i trasgressori fiscali».

 

 

 

L’informatore anonimo

Le trattative con un informatore anonimo sono state avviate a gennaio e l’acquisto milioni di dati relativi a conti e attività detenuti da stranieri in quel di Dubai è stato effettuato a febbraio, anche se annunciato soltanto ora. «Per mia iniziativa – ha detto Scholz al Bundestag, come riportate da Der Spiegel – l’ufficio federale per le imposte si è procurato un Cd con dati fiscalmente rilevanti dall’emirato di Dubai». L’ufficio federale per le imposte (BZSt) ha pagato circa 2 milioni di euro il Cd contenente dati segreti, che ora verranno passati ai Laender per procedere alle verifiche caso per caso. È la prima volta che il ministro Scholz permette all’ufficio federale per le imposte di procedere all’acquisto di informazioni segrete. Dati che saranno messi a disposizione delle omologhe autorità dei Paesi che ne faranno richiesta.

 

Come la lista Falciani

Il caso ricorda quello della lista Falciani, che conteneva l’elenco i nomi di 7.500 persone che avevano portato soldi all’estero. L’ex informatico franco-italiano di Hsbc Suisse aveva scatenato lo scandalo SwissLeaks nel 2015, che aveva coinvolto oltre centomila clienti per soldi depositati nella banca in Svizzera per all’incirca 180 miliardi di euro tra il novembre 2006 e il marzo 2007. Hervé Falciani era poi stato arrestato nel 2018 a Madrid dietro richiesta della Svizzera.

Sorgente: Evasione fiscale, la lista Dubai chiesta da Roma alla Germania- Corriere.it

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