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(prima parte) –  Antonello Boassa

Il 19 settembre 2019, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condannava la Germania nazista e la Russia comunista come i soli responsabili della seconda guerra mondiale, compiendo un falso storico, gravido di conseguenze politiche immediate sul piano internazionale, alimentando russofobia suicida nella popolazione europea (a dimostrazione della decadenza democratica ricordo che nel novembre del 2020 i Paesi europei annessi alla Nato -Italia compresa- si sono astenuti su una risoluzione ONU contro il nazismo e naturalmente contro hanno votato Stati Uniti e Ucraina, attuale culla del nazismo in Europa)

Chi ha un minimo di conoscenze storiche del periodo, sa che la guerra ha avuto il suo incunabolo nel patto di Versailles che aveva umiliato la Germania alla fine della prima guerra mondiale rendendola fragile preda di un nazionalismo revanscista ben elaborato da Hitler… e come gli Inglesi, con i loro esponenti più importanti della Corte e del governo, abbiano incoraggiato il Fuhrer nella sua azione politica contro gli oppositori in Germania e poi nello scatenare le sue voglie imperiali contro L’URSS, facilitando la “conquista” della Cecoslovacchia, con l’ausilio, oltre che di Mussolini, della Francia.

Allo stesso tempo va registrata l’ostilità da parte degli States contro l’Impero inglese, ostilità ricambiata con lo stesso ardore dalla “perfida” Albione. La Germania, in questo contesto egemonizzato dagli anglosassoni, si sperava che potesse prestarsi a molte strumentalizzazioni a carattere imperiale, che comunque non sfuggirono a Stalin, in riferimento alla propria terra, all’indipendenza della nazione.

Da qui il patto Molotov-Ribbentrop del 1939, patto di non aggressione tra il Reich germanico e l’URSS, patto che permise alla dirigenza sovietica di prendere tempo per armarsi dovutamente (data l’arretratezza degli armamenti) alla prevedibile avanzata in territorio russo delle armate tedesche, avanzata agognata in particolare da Winston Churchill.

Hitler rispettò un copione che i Russi conoscevano bene, dato che il loro territorio era stato da secoli oggetto di interesse dei loro vicini europei, dai crociati cristiani agli Svedesi, dai Polacchi, ai Francesi di Napoleone, senza dimenticare Inglesi, Turchi, Austriaci e Regno di Sardegna nella conquista di Sebastopoli in Crimea.

L’invasione nazista comportò l’eccidio (si calcola) di 25/30 milioni di Russi ma comportò anche la dissoluzione delle armate tedesche e l’avanzata dell’armata rossa fino a Berlino, dove si fermò, secondo gli accordi con il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt. Le perdite americane, sia pure notevoli, molto distanti, comunque, come numero da quelle russe.

Una ricostruzione storica ben più approfondita metterebbe maggiormente in difficoltà l’ipocrisia e la falsità consapevole della risoluzione del Parlamento europeo sulle responsabilità della guerra. Ma forse anche queste poche note potrebbero essere sufficienti…se non altro, per suscitare qualche dubbio per le persone disorientate dalla massiccia propaganda russo-fobica di TV e di giornaloni…

Dato che, nella seconda parte, intendo soffermarmi sull’occupazione militare dell’Europa da parte degli States, divenuti con Joe Biden e il suo retroterra, costituito da guerrafondai irresponsabili e pericolosissimi, padroni dell’Europa e decisori assoluti della sua politica estera, un rapido accenno qui alla ridicola accusa dei summentovati “pacifisti” alla Russia di non aver rispettato gli accordi sui trattati internazionali sulle armi nucleari, quando in ogni sede internazionale, gli States non hanno fatto altro che stracciare qualsiasi accordo sul disarmo nucleare, sulla non proliferazione, sull’accordo INF che impediva il posizionamento di forze nucleari intermedie in Europa, oltre che, con la consueta arroganza, hanno rifiutato di sottostare alla Corte Penale Internazionale (CPI) che aveva aperto un’inchiesta sui crimini di guerra e contro l’umanità in Afghanistan.

Naturalmente la narrazione ufficiale sui fatti di Ucraina e di Crimea è del tutto falsa, come lo è stata per la Jugoslavia, per la Siria, per la Libia, per l’Iraq, per l’Afghanistan…E’una narrazione funzionale all’addestramento culturale, semplice, unilineare della popolazione.

Perché possa dare risultati eccellenti, deve essere continua e ben falsificata, con video taroccati e con interviste truccate ma soprattutto si deve fondare su “intellettuali” di regime che celebrino le sorti magnifiche e progressive che ci attendono con Draghi, con la UE, con la NATO e allo stesso tempo demonizzino con ferocia i non allineati…

Sorgente: RUSSOFOBIA. UN SUICIDIO PER L’EUROPA | Cagliari Socialforum

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