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Disorganizzazione. Nell’interpretare i messaggi confusi mandati dai vertici della Regione, e in particolare dalla vicepresidente Letizia Moratti e dal super consulente Guido Bertolaso, gli hub vaccinali si stanno autoregolando

Roberto Maggioni

Nonostante l’intervento di una settimana fa del commissario governativo Figliuolo, in Lombardia fare il vaccino è ancora una lotteria. Nell’interpretare i messaggi confusi mandati dai vertici della Regione, e in particolare dalla vicepresidente regionale Letizia Moratti e dal super consulente Guido Bertolaso, gli hub vaccinali si stanno autoregolando per andare incontro ai cittadini. Da ieri gli over 80 che si sono registrati al portale della Regione ma non sono mai stati convocati – non hanno cioè ricevuto né un sms né una telefonata dalle strutture regionali – possono presentarsi ai centri vaccinali senza prenotazione. Gli altri, quelli che non si sono mai prenotati sul portale regionale, potranno farlo dal sito messo a disposizione da Poste italiane. La promessa di Fontana, Moratti e Bertolaso è di vaccinare tutti gli over 80 entro domenica 11 aprile, una missione piuttosto difficile visti i ritardi accumulati dal 15 febbraio ad oggi, e che si tramuterà nell’ennesimo annuncio non realizzato.

A dirlo sono i numeri. Mancano da vaccinare circa 167 mila over 80 che si sono registrati al portale e 50 mila che non si sono registrati, significherebbe vaccinare almeno 34 mila persone al giorno fino a domenica, quando la media recente è stata di circa 20 mila over 80 vaccinati giornalmente. La confusione generata dai vertici regionali si è materializzata nei centri vaccinali, alcuni andati in sovraccarico, come a Monza, altri rimasti sostanzialmente deserti come la Fabbrica del Vapore a Milano. Davanti agli anziani senza prenotazione ogni hub ha deciso autonomamente cosa fare: dove non c’erano troppe persone con la prenotazione la maggior parte degli anziani sono stati vaccinati, in altri centri invece sono stati rispediti a casa dicendo di attendere l’sms di convocazione, in altri casi è stato fissato l’appuntamento presso un altro centro per un altro giorno, altri ancora sono stati dirottati su altre strutture per non rischiare di esaurire le scorte destinate ai prenotati.

Ci sono state poi situazioni ancora più paradossali delle altre, come quella scoperta da Radio Popolare attraverso i suoi ascoltatori nel microfono aperto della mattina: al centro vaccinale della Fiera di Milano la vaccinazione degli under 80 è stata anticipata rispetto alla data d’inizio prevista il 12 aprile. Da qualche giorno infatti persone in fascia d’età 75-79 anni a cui era stato dato appuntamento dopo il 12 aprile sono state richiamate per anticipare il vaccino. Nessuno però dai vertici regionali aveva avvertito di questa possibilità. «Può succedere, se hanno disponibilità di dosi chiamano» hanno spiegato dall’assessorato al Welfare.

Ogni persona vaccinata in più è sempre una buona notizia, ma anche questa circostanza testimonia l’incapacità della giunta lombarda di dotarsi di protocolli e disposizioni uguali per tutti. Le vittime di questa cattiva politica sono le persone più fragili ed esposte al coronavirus, gli anziani a cui la Regione avrebbe dovuto dedicare la massima attenzione.

La consigliera di opposizione dei Lombardi Civici Europeisti Elisabetta Strada in pochi giorni ha raccolto oltre duemila segnalazioni di over 80 mai contattati. «Gli anziani sono in fila al freddo e molti, che non possono o non vogliono ‘tentare alla cieca’ di ottenere un vaccino, ancora non sono stati convocati» spiega la consigliera. «Ancora ieri ho ricevuto altre 150 mail di segnalazione di over 80 ancora missing per la vaccinazione». Conclude: «Devo invece ringraziare gli operatori sanitari e le strutture che si stanno prodigando per cercare di ridurre al minimo l’evidente disagio degli anziani».

Sorgente: Lombardia, per gli over 80 è ancora una lotteria | il manifesto

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