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Karl Wilhelm Stark e Alfred Stork sono morti nel 2020 e nel 2018. Non andarono mai in carcere. Il primo fu accusato di diversi eccidi commessi nel ’44 in varie località dell’Appennino tosco-emiliano. Il secondo fece parte di uno dei plotoni di esecuzione che trucidarono i soldati della Divisione Acqui a Cefalonia

Sono morti gli ultimi due criminali di guerra nazisti, condannati definitivamente in Italia all’ergastolo per l’uccisione indiscriminata di militari e civili italiani. Si tratta, come conferma all’Ansa il procuratore generale militare Marco De Paolis, del centenario Karl Wilhelm Stark, accusato di diversi eccidi commessi nel 1944 in varie località dell’Appennino tosco-emiliano; e di Alfred Stork (97 anni), ritenuto responsabile di una delle stragi avvenute sull’isola di Cefalonia nel settembre 1943 nei confronti dei militari della Divisione Acqui (destinata già dalla fine del ’41 al presidio le isole ioniche). Nel 2013 quest’ultimo venne riconosciuto colpevole dal tribunale militare di Roma per aver partecipato all’eccidio di Cefalonia, fucilando almeno 117 italiani. Nessuno dei due ha — però — mai fatto un giorno di carcere o di detenzione domiciliare. Con la loro morte «si chiude una pagina giudiziaria. E si chiude male, in verità. Nessuno ha scontato la pena inflitta dal giudice», ha chiarito De Paolis.

I crimini compiuti da Stark

L’ex sergente Stark, inquadrato nella Divisione Corazzata «Hermann Goering» della Wehrmacht, è morto il 14 dicembre 2020: fu condannato all’ergastolo per alcuni degli eccidi compiuti sull’Appennino tosco-emiliano nella primavera del ’44, in particolare quelli di Civago e Cervarolo, nel reggiano, due borghi dove il 20 marzo furono trucidate complessivamente circa trenta persone, tra cui il parroco (Don Giovanni Battista Pigozzi fu obbligato a firmare un foglio in cui avrebbe dovuto dichiarare che gli arrestati erano tutti partigiani, ma rifiutò di sottomettersi alle minacce e — insieme a uomini di tutte le età, compresi tra i 17 e gli 84 anni — posto di fronte alle armi automatiche, ndr), e quello di Vallucciole, nell’Aretino, dove oltre cento tra uomini, donne e bambini vennero uccisi per rappresaglia (13 aprile 1944). Nel 2018 una troupe del Tg1 scovò il criminale di guerra nella sua abitazione nei pressi di Monaco. «Provo compassione, ma non sono certamente nella condizione di perdonare», ha detto Italo Rovali, presidente del comitato delle vittime dell’eccidio di Cervarolo (Reggio Emilia) e parente di tre persone uccise, commentando la notizia. «Il nostro Stato italiano — ha aggiunto — non si è mai seduto coi tedeschi, per la paura di chiedere i risarcimenti».

L’eccidio di Cefalonia

Di Stork – la cui esecuzione penale risultava ancora pendente nel 2020, al pari di quella per Stark – solo di recente si è saputo che è morto il 28 ottobre 2018. L’ex caporale dei Cacciatori di montagna (Gebirsgjager) è stato condannato per l’uccisione di «almeno 117 ufficiali italiani» sull’isola di Cefalonia, nel settembre 1943. Aveva confessato in passato agli inquirenti tedeschi di aver fatto parte di uno dei plotoni di esecuzione attivi alla «Casetta rossa», dove venne trucidato l’intero stato maggiore della Divisione Acqui. Stork ha sempre ignorato il processo italiano e non ha nemmeno impugnato la sentenza di primo grado: la condanna all’ergastolo è diventata così definitiva.

L’Armadio della Vergogna

Sono stati 60 gli ergastoli inflitti dalla magistratura militare italiana dopo la scoperta, nel 1994, del cosiddetto «Armadio della vergogna», nel quale vennero ritrovati centinaia di fascicoli di stragi nazi-fasciste, occultati nel 1960. Nessuno degli ergastoli, però, è stato eseguito, perché le richieste di estradizione o di esecuzione della pena nei Paesi dei condannati sono sempre cadute nel vuoto. Gli unici a espiare le condanne inflitte in questa stagione processuale sono stati l’ex capitano delle SS Erich Priebke, condannato nel 1998 — al termine di un lungo processo — all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944 (vista l’età avanzata – aveva già 85 anni – fu mandato ai domiciliari), e il caporale «Misha» Seifert (conosciuto anche come il «boia di Bolzano», per gli efferati crimini compiuti nei campi di Fossoli e di Bolzano), estradato dal Canada e morto durante la detenzione a Santa Maria Capua Vetere.

Sorgente: Morti gli ultimi due criminali di guerra nazisti condannati in Italia: Alfred Stork e Karl Wilhelm Stark- Corriere.it


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