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Al via le consultazioni di Fico con le forze della maggioranza giallo-rossa. Zingaretti: «Il premier uscente la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari». Crimi: accantonare il Mes, tema divisivo

Crisi di governo: da Merzagora a Fico, tutti i mandati esplorativi

I Cinque Stelle, il Pd e Leu “blindano” Giuseppe Conte. Matteo Renzi, invece, si tiene ancora le mani libere, chiedendo un approfondimento sui “contenuti”, e un «documento scritto» sul programma, ricordando che per Italia Viva «le idee vengono prima dei nomi». E confermando la sua preferenza per «un governo politico ad uno istituzionale». Una mossa che inevitabilmente complica la trattativa per il futuro governo.
Tuttavia l’impressione alla fine della prima giornata di consultazioni del presidente della Camera Roberto Fico è che Renzi abbia sminato la bomba Mes e mostrato un certo ottimismo sul fatto che «nell’interesse degli italiani un punto di caduta» possa essere trovato.

Un punto importante a favore del lavoro di Fico è che si sia iniziato a lavorare concretamente sul programma. Insomma, sembra partire nelle difficoltà previste il compito del presidente della Camera Roberto Fico di “esplorare” la possibilità di avere un nuovo governo solido, frutto di una intesa all’interno della ex maggioranza giallorossa. Ma è solo solo il primo giorno di un confronto che probabilmente tra alti e bassi, andrà avanti sino a martedì.

Nei suoi uffici a Montecitorio, Fico avvia le consultazioni con tutte le forze dell’ex maggioranza giallorossa per assolvere il mandato ricevuto ieri dal presidente della Repubblica. Un calendario dei lavori fitto: dalle 16 sino alle 21, prima Movimento Cinque Stelle, poi Pd, quindi Italia Viva e infine Leu. Domani alle 14 sarà la volta del nuovo gruppo, l’ultimo a dialogare con Fico, quello degli europeisti.

Crimi: accantonare i temi divisi come il Mes

Il capo politico dei Cinque Stelle, Vito Crimi, definisce «indiscutibile» l’indicazione del Movimento a favore di Giuseppe Conte. Quindi avanza alcune richieste: «Abbiamo posto l’esigenza che si lavori a un cronoprogramma dettagliato in temi e tempi, che dia comunicazione certa del lavoro che il governo dovrà fare, e che dovrà essere solennemente sottoscritto da tutte le forze che parteciperanno al governo». Poi pianta un paletto chiaro sulla strada del confronto: «Abbiamo chiesto che siano accantonati alcune temi, strumentali e divisivi, penso al Mes» e «prendere atto che non c’è una maggioranza» che lo appoggia e quindi che «venga tolto dall’agenda e ci si concentri sulle questioni che hanno un sentire comune e siano più importanti».

Zingaretti: serve lealtà

Anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, prima di incontrare Fico, ribadisce su Fb che il suo nome secco Conte, definito come «la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari». Ora è necessario, aggiunge il leader dem, «sviluppare in queste ore quel confronto programmatico richiesto da tutti e che noi ci auguriamo sia franco, approfondito e privo di strumentalità e di confusi diversivi e obiettivi politici. Mantenere la dignità della politica è un tutt’uno con la ricostruzione di un governo ampio fondato su un programma vincolante e strategico», insomma rilancia un patto di legislatura. Quindi punzecchia implicitamente Matteo Renzi, ricordando «la distanza ormai quasi insopportabile tra il sentimento degli italiani e le loro preoccupazioni quotidiane e un dibattito politico ai più incomprensibile, chiuso in se stesso, in alcuni casi mosso da soli interessi personali o di partito». Dopo il colloquio con Fico, sempre Zingaretti chiede “lealtà” a tutti gli alleati e «un patto di legislatura», perchè, conclude, «questo punto non si può davvero sbagliare».

Renzi: prima i contenuti, poi i nomi

Infine, la posizione di Matteo Renzi, che senza indicare nomi di premier chiede che si parli prima di “contenuti” e che è necessario «un documento scritto». Quanto al Mes, e alla richiesta dei Cinque Stelle di non parlarne, Renzi usa toni più cauti che nel passato: «Se il M5s è contrario cercheremo di capire le ragioni e di affrontare tutti i punti in discussione, non solo sul Mes. Se siamo disponibili a trovare soluzioni sul Mes lo siano anche gli altri».

Sorgente: Crisi di governo: Pd, M5S e LeU confermano sostegno a Conte. Renzi: sì a esecutivo politico ma serve documento scritto – Il Sole 24 ORE

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