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na copertina con Giuseppe Conte e Abdel Fattah Al Sisi che si stringono la mano sorridenti, con alle spalle le piramidi di Giza. Per il lettore italiano è un’immagine che sottolinea l’ironia del titolo “Scampagna d’Egitto”, anche perché in primo piano ci sono due navi da guerra. Il lettore arabo però quelle parole non le capisce. Ne ha approfittato il quotidiano egiziano Al Masry Al Youm, uno dei principali del paese, per costruire un articolo che capovolge il senso del servizio di Carlo Tecce pubblicato all’inizio di ottobre . Trasformandolo in un peana all’amicizia tra i due Paesi. E giustificando un invito a riaprire al più presto le rotte del turismo verso Sharm el-Sheikh, amatissima dai turisti della penisola.

«L’immagine del presidente Abdel Fattah El-Sisi, con Giuseppe Conte, primo ministro italiano, è stata sulla copertina della rivista italiana “L’Espresso”, per la gioia della comunità egiziana e del popolo italiano», scrive il quotidiano egiziano. Che ignora del tutto la presenza nell’illustrazione di Alessio Melandri delle navi da guerra, piuttosto incongrue in una copertina che dovrebbe magnificare l’amicizia tra due Paesi. E calpesta anche il titolo e il sommario, che suonava così: «In agosto il governo Conte approva in silenzio l’atto finale della vendita di due navi militari ad Al Sisi. Era stato presentato come un ricco affare, invece ora l’Italia rischia di perdere 140 milioni. Un pasticcio che coinvolge Marina, aziende di Stato e Palazzo Chigi. Mentre è sempre più buio su Giulio Regeni».

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Al Masry Al Youm parla invece di un servizio importante «per la comprensione e il riavvicinamento tra i due Paesi e l’inizio di un ritorno alla cooperazione turistica con l’Egitto, in particolare riguardo alla città di Sharm El Sheikh, che i turisti italiani amano da quando si è aperta al turismo». E prosegue elencando le proposte di Ahmed Badawi, un esperto turistico italo-egiziano, che suggerisce di «istituire in Italia un ufficio per il marketing turistico che si occupi di tutta l’Europa, visto quanto gli italiani amano l’Egitto»: un amore rafforzato dagli aiuti del governo di Al Sisi all’Italia all’inizio dell’epidemia di Covid. Badawi consiglia anche di puntare sul «turismo medico, in particolare a Sharm El Sheikh e Hurghada, per le cure dentistiche». E aggiunge «di aver presentato ufficialmente questa idea al Dr. Khaled Al-Anani, Ministro del Turismo e delle Antichità».

Il ritratto idilliaco che calpesta non solo lo scandalo per la vedita delle navi, ma soprattutto la ferita ancora aperta dell’uccisione di Giulio Regeni, continua con le parole di Thanaa Al-Shorbagy, uomo d’affari egiziano residente nel nostro Paese che lega l’amore per l’Egitto del popolo italiano «al riavvicinamento avvenuto durante l’era del presidente Abdel Fattah Al Sisi». Chiude il quadro Sarah Blomo, una donna italiana sposata con un egiziano, che spiega: «L’Egitto è un paese vicinissimo all’Italia. E gli italiani amano Sharm El Sheikh per il clima, la pulizia e la natura pittoresca».

Sorgente: Così al Cairo la Scampagna d’Egitto diventa un peana per l’amicizia tra Italia e Al-Sisi – l’Espresso

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