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Voto disgiunto quasi assente

Anche in Veneto si vota con un sistema misto che consente agli elettori di esprimere due voti, uno per il candidato-presidente (voto maggioritario) e l’altro per una delle liste in campo (voto proporzionale). Questo consente di votare un candidato-presidente e una lista che non fa parte della sua coalizione. È il cosiddetto “voto disgiunto”. Ci aspettavamo di vederne tracce nei nostri dati. Non è così. Poca roba. Chi è intenzionato a votare Zaia intende votare la sua lista personale o altra lista della sua coalizione. Il fatto è che, tra il 2015 e il 2020, il centro-destra ha allargato le sue basi di consenso in una regione dove era già maggioritario passando dal 50,1% di allora al 74 % stimato di oggi. Grazie a Zaia, ma anche grazie al successo delle altre componenti dello schieramento tranne Forza Italia. Notevole è il risultato di Fratelli d’Italia che passa dal 2,6% delle regionali 2015 e il 6,8% delle Europee 2019 al 10,3% stimato di oggi. Il voto per Zaia è maggioritario in tutte le categorie socio-professionali con una punta del 92% tra gli operai.

Sorgente: Veneto, Zaia verso il record. Le due Leghe al test del voto – Il Sole 24 ORE

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