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di Michele Giorgio Roma, 14 luglio 2020,

Nena News – «Persone care, sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate sani e salvi. Famiglia, amici, amici del lavoro e dell’università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto possa esprimere in poche frasi. Un giorno sarò libero e tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima». Così ha scritto in una lettera Patrick George Zaky, il 29enne studente egiziano dell’università di Bologna, arrestato al suo ritorno al Cairo il 7 febbraio scorso e da allora nel carcere di Tora in Egitto con l’accusa di “propaganda sovversiva”, poco prima della sentenza con cui i giudici l’altro giorno hanno rinnovato per altri 45 giorni la sua detenzione preventiva.“Una decisione assurda, atroce, arbitraria e crudele”, ha commentato su Twitter Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.Prima della sentenza si erano accese delle speranze dopo che il governo egiziano aveva concesso la grazia a 530 detenuti per decongestionare le prigioni. Nei giorni scorsi peraltro era stato scarcerato Mohamed Amashah, uno studente di medicina, cittadino americano ed egiziano, su pressione degli Stati Uniti. Niente da fare invece per Zaky. La difesa ha chiesto, invano, la sua immediata liberazione, anche per motivi di salute, visto che il giovane egiziano è asmatico e che le condizioni di detenzione appaiono incompatibili con l’emergenza coronavirus.Gli attivisti italiani mettono in guardia che “dopo la decisione della Corte si prevede che la detenzione continuerà fino alla fine del periodo supplementare di 45 giorni, che segnerà sei mesi di detenzione preventiva di Patrick senza la sua comparizione davanti alla procura né alla corte che è incaricata di decidere del suo stato di detenzione». Perciò chiedono di non abbassare la guardia[…]

Sorgente: EGITTO. Per Patrick Zaky altri 45 giorni di detenzione preventiva

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