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Gridano, minacciano, gesticolano, insultano. Centocinquanta voci, coordinate da una decina di capipopolo, circondano i cinque palazzi in quarantena a Mondragone. Altri trenta cittadini entrano senza permesso in Municipio, ma qui la voce predominante è quella delle donne. «Vergogna, vi dovete vergognare» urlano al sindaco e ai poliziotti, mentre affollano l’anticamera dell’ufficio del primo cittadino, Virgilio Pacifico. La manifestazione in Comune, così come quella ai Palazzi Cirio sfociata in guerriglia, ovviamente non è stata autorizzata. «A manganellate li dovete prendere: perché vi siete fatti prendere in giro per tutti questi anni? Hanno preso in giro tutta la città, solo qui a Mondragone si è osato violare una zona rossa: reagite, dove reagire, o lasciate fare a noi: voi giratevi dall’altra parte». Chiedono misure forti, i cittadini di Mondragone, e sono pronti a fare da «soli». La violazione della zona rossa ieri mattina da parte dei bulgari residenti nel quartiere focolaio e la fuga di alcuni di loro intenzionati a non sottoporsi a screening ha scatenato una violenza sfociata in assalto di matrice razzista e in danneggiamenti. Chiedono la linea dura, i circa 200 manifestanti, e non si preoccupano di passare per gente avvezza alla «giustizia fai da te», men che meno si ci si preoccupa di passare per razzisti.

Sorgente: Covid a Mondragone, incubo pulizia etnica: «Mandate via i bulgari o facciamo da soli»

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