I partiti della sua maggioranza lo accusano spesso di essere un temporeggiatore, incline ad annunci e passerelle. Ma al dunque, quando sono costretti a guardarsi in casa, non possono dire di godere di buona salute. E così dalla sommatoria delle debolezze di Pd, M5S, Iv e Leu il premier Giuseppe Conte trae linfa vitale. E rafforza il suo potere. Ma restando vigile, ché i numeri della maggioranza al Senato preoccupano eccome.La crisi del M5SIl Movimento Cinque Stelle è da tempo la stampella più fragile del Governo, lacerato com’è da lotte intestine, diverbi ormai palesi sulla linea tra i diarchi Beppe Grillo e Davide Casaleggio, insofferenza dei parlamentari. Gli Stati generali, su input del garante, sono rinviati all’autunno, comunque dopo le regionali di settembre, ma non c’è intesa sulla governance futura né su come arrivarci.