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Il bilancio della protezione civile: 3916 ammalati, 523 i guariti. Le misure del governo per fronteggiare l’emergenza. Oggi il decreto su nuovo zone rosse. Tra le decisioni del governo anche l’assunzione di circa 20 mila medici e personale sanitario. Giustizia: tribunali fermi per due settimane e poi, fino al 31 maggio, udienze solo per i casi gravi

ROMA – “E’ arrivato, anche io il coronavirus, sto bene ma dovrò rimanere a casa per i prossimi giorni”, l’annuncio di Nicola ZIngaretti arriva via facebook. Il segretario del Pd e presidente della regione Lazio ha continuato. “Ovviamente mi attengo e sarò seguito secondo tutti i protocolli previsti per tutti in questo momento. Sto bene e quindi è stato scelto l’isolamento domiciliare. Sto a casa e continuerò da casa a seguire quello che potrò seguire, anche la mia famiglia sta seguendo i protocolli. La Asl sta contattando le persone che mi sono state in questi giorni più vicine per le verifiche del caso. Ho informato il vicepresidente della Giunta regionale così come il vicesegretario del Pd Orlando”, spiega ancora Zingaretti. “Ho sempre detto niente panico, combattiamo e quanto mai in questo momento darò il buon esempio seguendo le indicazioni dei medici e combatto come è giusto fare in questo momento per il Paese. A presto”, conclude.

Nel giorno in cui, ieri, il dottor Mike Ryan dell’Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità, ha affermato “non c’è al momento alcun segnale che ci dica che in estate il coronavirus sparirà come una normale influenza”, si rafforzano in Italia le misure prese dal governo per rallentare la diffusione del virus. Oggi il presidente del Consiglio firmerà molto probabilmente un nuovo decreto contenente le indicazioni sulle nuove zone rosse e sone gialle più diffuse. Tra le decisioni, quella che riguarda possibili norme anti-assembramenti e quella che riguarda la giustizia che si fermerà per due mesi e mezzo: tribunali fermi per due settimane e poi, fino al 31 maggio, udienze solo per i casi gravi. E, soprattutto, si procederà assunzione straordinaria negli ospedali di 20.000 tra medici, paramedici e operatori sanitari – chi da settimane lavora senza sosta in prima linea per curare gli ammalati da Covid-19 – per far fronte all’emergenza sanitaria legata all’epidemia del coronavirus.

Il bilancio

Intanto nel Paese si sfiorano i 4000 contagiati. Sono stati registrati 620 malati in più in un giorno, 25 l’ora, con il primo caso in Vaticano; 49 morti in più rispetto a giovedì, con un aumento del 33,1%, che fanno arrivare il totale a 197, il 4,25% del totale dei malati. Secondo l’ultimo quotidiano bollettino della Protezione civile – il prossimo è atteso oggi alle 18 – ieri ci sono stati 49 morti, per cui le vittime sono salite a 197, mentre i guariti sono 523. Il numero dei positivi in Italia è di 3916 casi totali.

Agente penitenziario positivo a Vicenza

Un agente penitenziario è stato trovato positivo a Vicenza. Si trova in coma farmacologico

Sono 543 i positivi in Veneto, aumentano a 13 i decessi

Salgono a 543, 32 più di ieri, i casi positivi al coronavirus in Veneto. A dirlo è il bollettino della Regione Veneto aggiornato alle nove di questa mattina. Aumenta purtroppo anche il numero dei deceduti arrivando e 13, un caso in più di quanto registrato ieri pomeriggio.

Positivo un uomo deceduto in Abruzzo

Un uomo morto ad Ortona nei giorni scorsi tramite è risultato positivo al coronavirus attraverso l’esame necroscopio. L’uomo è morto per complicanze cardio-respiratorie. Potrebbe dunque trattarsi del primo caso di decesso da Covid-19 in Abruzzo. Attivate tutte le procedure di sicurezza per ricostruire i suoi movimenti e tracciarne i contatti. Positivo al primo test eseguito a Pescara anche un 35enne residente nella città adriatica che ha riferito di avere avuto contatti con un altro caso positivo. E’ asintomatico e per questa ragione non è stato ricoverato, ma messo in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte della Asl. Con loro i casi di coronavirus in Abruzzo salgono a 11.

In Vaticano un solo contagiato, per alcuni è quarantena

In Vaticano resta un solo caso di persona risultata positiva al coronavirus. Un’altra persona controllata – quella per cui ieri sono stati temporaneamente chiusi e sanificati uffici della Segreteria di Stato – ha dato invece esito negativo. Lo spiega il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Risultano quindi false alcune voci, circolate ieri, secondo cui in Vaticano i contagiati dal Covid-19 fossero già di più, almeno quattro o cinque. In conseguenza del primo caso di positività, però, che riguarda uno dei partecipanti agli eventi promossi nell’Aula Nuova del Sinodo e nell’Auditorium della Conciliazione il 26-27-28 febbraio dalla Pontificia Accademia per la Vita, alcune altre persone sono state poste in quarantena.

La situazione allo Spallanzani di Roma

In questo momento sono ricoverati allo Spallanzani 71 pazienti. “I pazienti covid positivi sono in totale 37”. E’ quanto emerge dal bollettino medico di oggi dello Spallanzani che evidenzia come “i pazienti in osservazione siano 26”. Poi aggiunge: “I pazienti ad oggi dimessi che hanno superato la fase clinica e che sono negativi per la ricerca dell’acido nucleico del nuovo Coronavirus sono 252. In giornata sono previste diverse dimissioni di pazienti gia’ negativi al primo test e comunque asintomatici”.

Carabiniere positivo a Palermo, era rientrato da una vacanza in Trentino

Un carabiniere in servizio al comando provinciale dell’arma di Palermo è risultato positivo al coronavirus. Il militare, tornato da poco da una vacanza in Trentino Alto Adige dopo avere fatto scalo a Verona, è ricoverato all’ospedale civico.

Il decreto: i medici non positivi possono rientrare

E’ stata accolta dal Governo la norma proposta ieri dal governatore Luca Zaia che consente ai medici posti in sorveglianza, ma non positivi al Covid-19, di rientrare al lavoro. Lo rende noto la Regione Veneto, illustrando le disposizioni dell’art.11 del nuovo decreto. Si spiega che la norma sull’isolamento “non si applica agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali che vengono sottoposti a sorveglianza”, aggiungendo che questi “sospendono l’attività nel  caso di sintomatoloogia respiratoria o esito positivo al Covid-19”.

LA MAPPA I contagi in tempo reale

La bozza

Nella bozza predisposta dal governo si prevede che fino al 31 luglio o a fine emergenza Coronavirus potrà disporre “la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere” per assicurare “le forniture” e “implementare il numero di posti-letto specializzati”. Lo prevede la bozza del decreto sulla sanità sul tavolo del Cdm. Possibile anche la requisizione “temporanea” di beni immobili (non solo gli alberghi) idonei ad ospitare le persone in quarantena.

Non solo. Sono in arrivo 5mila impianti per la ventilazione assistita per potenziare i reparti di terapia intensiva. Secondo quanto previsto dalla bozza del decreto sulla sanità sul tavolo del Consiglio dei ministri, per gestire i pazienti critici contagiati dal Coronavirus gli acquisti saranno affidati alla Protezione Civile che potrà procedere, attraverso Consip, in deroga alle procedure ordinarie per gli appalti e quindi in modo più rapido. Per questi acquisti sono previsti 185 milioni che però al momento avrebbero ancora problemi di coperture.

Speranza “risposta forte, ora serve l’impegno dei cittadini”

“Ieri notte in Consiglio dei ministri abbiamo approvato un piano straordinario di assunzioni e investimenti sul personale sanitario. E’ una risposta forte da parte dello Stato che avrà un impatto rilevante sulla nostra capacità di fronteggiare l’emergenza. Dobbiamo continuare a lavorare ogni giorno per garantire il diritto alla salute a tutti”. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza che aggiunge: “Voglio però essere chiaro: questo sforzo non sarà sufficiente senza l’impegno di ogni singolo cittadino a rispettare le raccomandazioni che abbiamo diffuso. E’ questa la cosa più importante per vincere la sfida”.

Scuole chiuse, disagi per oltre 5,1 milioni lavoratori

La chiusura delle scuole (disposta dal governo fino al 15 marzo, per contenere la diffusione del virus Covid-19), in Italia, si riflette negativamente sull’organizzazione familiare di 5 milioni 139.000 lavoratori (dipendenti e autonomi): a tanto, stima la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, ammonta la quota di connazionali che dovranno conciliare l’attività occupazionale con la cura dei congiunti, soprattutto dei figli minori. E, di questi, 2 milioni 697.000 sono donne (su cui la gestione familiare ‘pesa’ di più) e 2 milioni 442.000 uomini.

Post-it sui citofoni di Piacenza: “Tutto andrà bene”

Un cuoricino accanto alla scritta “Tutto andrà bene”. Decine di questi post-it sono comparsi in questi giorni sui citofoni di abitazioni di una zona periferica di Piacenza e sono immediatamente rimbalzati in modo virale sui social dei piacentini.

Affissi da una o più persone sconosciute, sono un invito a non mollare in questo momento, con l’emergenza Coronavirus che sta mettendo a dura prova il territorio. Piacenza è la provincia emiliano-romagnola più colpita dall’epidemia: degli 870 casi positivi registrati, secondo l’ultimo bollettino, 426 sono nel Piacentino (e di questi circa la metà sono persone in isolamento nella propria abitazione).

 

 

Sorgente: Coronavirus, Zingaretti: “Sono positivo”. In Italia si sfiorano i 4000 contagiati. Verso nuovo zone rosse – la Repubblica

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