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La riforma spiegata in cinque domande e cinque risposte sul futuro della legislatura e del governo. Milanofinanza.it ha sentito l’esperto Mario Lavia

di Mauro Romano

Sarà un referendum popolare a decidere sul taglio dei parlamentari. Lo ha annunciato il senatore del Pd, Tommaso Nannicini. “Al Senato abbiamo appena raccolto la 64esima firma per indire un referendum sul taglio dei parlamentari. Così capiremo se arriveranno una buona legge elettorale e i correttivi istituzionali che la maggioranza si è impegnata a introdurre. E l’ultima parola spetterà ai cittadini”.

Ma in concreto cosa accade ora, visto che il premier Giuseppe Conte ha detto che non cambia l’agenda di governo? Milanofinanza.it lo ha chiesto al giornalista Mario Lavia, già vicedirettore di Europa e Democratica, esperto di politica e di centro sinistra.

1) Con il referendum sul taglio dei parlamentari la legislatura si accorcia o si allunga? Non c’è una conseguenza automatica. Diventa però possibile che qualcuno approfitti della mancata entrata in vigore del taglio per tentare di andare ad elezioni che eleggerebbero, come adesso, quasi 1000 parlamentari. Evitando così problemi per la propria ri-elezione.
2) Il taglio porterà davvero risparmi? I risparmi sarebbero poca cosa. Lo stesso Parlamento, in un suo documento ufficiale, ha detto che è sbagliato collegare il taglio dei parlamentari con il tema dei costi della politica.
3) il PD cosa farà ora, molti firmatari sono di FI. A parte che fra i firmatari c’è anche un esponente importante del Pd come Tommaso Nannicini, il partito di Zingaretti ha sempre detto che al taglio dei parlamentari va accompagnata una buona legge elettorale. Ma su quest’ultima ancora non c’è accordo. Quindi per ora non c’è nessuna decisione sul tipo di voto al referendum.
4) La vita del governo è sempre appesa agli umori tra PD e M5S, quanto può durare così? Superato lo scoglio della legge di bilancio, la strada di Conte dovrebbe essere in discesa, soprattutto se imposterà un efficace “cronoprogramma” per i prossimi mesi. D’altra parte, nessuno dei partiti della maggioranza sembra avere interesse a andare alle urne, il cui responso, per Renzi e il M5s, potrebbe essere negativo.
5) La Casta con il taglio dei parlamentari è sconfitta? Non c’è dubbio che questa riforma, portata avanti dal M5s, si collochi nella scia dell’antipolitica. Forse 1000 parlamentari sono troppi ma il taglio del loro numero può incidere negativamente sulla rappresentanza del popolo. La cosa migliore sarebbe un intervento complessivo e non a spizzichi e bocconi ma i partiti hanno scelto proprio quest’ultima strada. Alla fine, com’è giusto, decideranno i cittadini.

Sorgente: Passano le firme sul referendum per il taglio dei parlamentari, che accade ora – MilanoFinanza.it

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