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Legge elettorale, c'è l'accordo su un proporzionale corretto

Il Pd ha detto no a un proporzionale puro e si è escluso dal raggio di azione il sistema maggioritario. Il ministro per le riforme D’Inca’: «Sarà un modello anti frammentazione»

di Alessandro Trocino

Un primo accordo è raggiunto ma dovrà essere perfezionato in una prossima riunione, già convocata per mercoledì prossimo. I partiti della maggioranza hanno raggiunto una convergenza su una legge elettorale sul modello del proporzionale corretto. Il Pd ha detto no a un proporzionale puro e si è escluso dal raggio di azione il sistema maggioritario, compreso il doppio turno nazionale caro al Pd.

Nelle prime simulazioni i partiti hanno ragionato sulla creazione di una serie di collegi medio piccoli che hanno lo scopo di correggere il proporzionale, richiamandosi quindi al modello spagnolo. Il vero scoglio attualmente sembra essere la soglia di sbarramento. I partiti della maggioranza propendono per una soglia di ingresso sul 4-5 per cento. Ma trovano la comprensibile opposizione di Leu, uno dei partiti più piccoli della maggioranza, che chiedono di abbassare sensibilmente il livello. Il ministro per le riforme Federico D’Inca’ ha spiegato: «Sarà un modello anti frammentazione»

sorgente: corriere.it

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