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Si saprà fra 90 giorni se a Jacopo Bindi, Paolo Andolina e Maria Edgarda Marcucci, i tre ragazzi torinesi che hanno combattuto l’Isis in Siria a fianco delle milizie curde verrà applicata la sorveglianza speciale, una misura di prevenzione che, fra le altre cose, vieterebbe loro di frequentare la città e partecipare alle manifestazioni pubbliche.Il pubblico ministero Manuela Pedrotta sostiene che i tre potrebbero attuare in Italia le tecniche militari apprese combattendo a fianco delle milizie curde nel Rojava, regione a nord della Siria. Al termine dell’udienza Claudio Novaro, che difende i tre ragazzi, ha dichiarato che “i processi di prevenzione si fanno sulla base di accertamenti probatori pieni, non puoi imbastire un giudizio sulla base di elementi indiziali, bisogna accertare i fatti. Ho criticato l’impostazione della pubblica accusa ma in parte anche quella del tribunale, che ha ritenuto di dovere acquisire delle annotazioni di polizia e su queste costruire una piattaforma probatoria. La Cassazione e la Corte Costituzionale sono perentori, deve esserci un accertamento pieno, altrimenti la misura di prevenzione non la puoi utilizzare. Due dei tre ragazzi sono incensurati, hanno dei carichi pendenti modestissimi, non si capisce perché si voglia applicare questa misura. In ogni caso abbiamo la.possibilità di impugnare la decisione del tribunale e andare in Cassazione. La partita è ancora lunga”.

Sorgente: Ex combattenti torinesi in Siria: fra 90 giorni la decisione del tribunale sulla sorveglianza speciale [VIDEO] – Torino Oggi

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