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La suggestione c’era già, e veniva dal ribaltamento di ruolo del Movimento 5 stelle fu Vaffa: da forza antipartitocratica a vincitrice delle elezioni, e subito alleata con il partito di destra che ci stava, salvo poi allearsi con la sinistra, dopo la rottura, pur di restare alla guida del governo.

Questo in Italia lo aveva fatto solo la Dc. La stessa idea di creare in fretta e furia un governo senza grandi obiettivi programmatici, pur di evitare l’immediato ritorno alle urne e la prevedibile batosta, sembra figlia dell’aurea massima democristiana esplicitata al tempo dell’ultimo governo prima di Tangentopoli da Giulio Andreotti: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.

Ora Luigi Di Maio aggiunge un nuovo tassello: arrivando a Shanghai per l’Expo, l’occasione più ufficiale possibile, parla delle polemiche interne sulla plastic tax e dichiara: “C’è chi guarda alle prossime elezioni e chi alle prossime generazioni”. Bella frase, presa però di peso dal più grande dei premier democristiani, Alcide de Gasperi. Per il quale quella è la differenza tra i politici e gli statisti. I maligni dicono che però nel panorama attuale ci si accontenterebbe anche dei primi..

Sorgente: Il M5s e il sogno di diventare la Dc della Terza Repubblica. Se Di Maio cita De Gasperi – Open

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