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Oggi il premier inglese presenterà un’offerta finale a Bruxelles per porre fine allo stallo della Brexit, l’ultima possibilità per evitare una caotica uscita senza accordo. Sterlina sotto pressione ed euro stabile dopo Draghi e la forte contrazione del settore manifatturiero statunitense. Atlantia ancora in calo, male gli industriali. Tra le banche resiste Ubi grazie alle voci di M&A. Rally di Safilo su anticipazioni di MF

| Partenza vista in calo per le borse Ue, focus sulla Brexit

Borse europee in calo in avvio di seduta in scia a quelle asiatiche e a Wall Stret dopo la forte contrazione del settore manifatturiero statunitense. Per il presidente Usa è tutta colpa della Fed. L’Ism di settembre ha evidenziato la maggior contrazione del settore dalla fine della recessione 2007-2009 a 47,8 punti dai 49,1 punti di agosto.

Per Trump, il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, ha causato il rafforzamento del dollaro, danneggiando i produttori: “Come predetto, Jay Powell e la Federal Reserve hanno consentito che il dollaro diventasse tanto forte, soprattutto nei confronti di tutte le altre valute, da colpire negativamente i nostri produttori. I tassi della Fed sono troppo alti. Sono i peggiori nemici di se stessi, non hanno la minima idea” di cosa fare. “Patetico”, ha concluso Trump. Ma a incidere non sarebbe stato tanto il dollaro forte, quanto la guerra commerciale con la Cina.

Invece in Europa il presidente della Bce, Mario Draghi, ieri durante un discorso ad Atene, ha osservato che “quando i Paesi sono sotto pressione da parte del mercato, in genere sono costretti a entrare in programmi di aggiustamento macroeconomico e attuano riforme che sono progettate male e facilmente invertite. Questo di solito significa, tra l’altro, consolidare i bilanci aumentando le tasse, il che peggiora la recessione”. Quando diversi Paesi “si trovano in questa posizione, poiché non sono previsti sostegni per arrestare il contagio, questo si diffonde e prolunga la crisi per l’intera Unione Monetaria”, ha affermato il numero uno della Banca centrale europea.

Inoltre per Draghi i progressi nella condivisione dei rischi tra i vari nell’Eurozona e nell’Unione bancaria e dei mercati dei capitali non sono stati sufficienti. “Solo il 25% circa degli shock locali viene attenuato attraverso i mercati finanziari dell’Eurozona. Non abbiamo ancora istituito il sostegno Esm per il fondo di risoluzione unico e un sistema europeo di assicurazione dei depositi. E ci sono stati pochi progressi significativi nel coordinamento della politica fiscale” tra i vari Paesi.

Intanto in campo valutario l’euro/dollaro si è riportato sopra 1,09 a 1,09233 (-0,04%), mentre il cross sterlina/dollaro viaggia a 1,2264 (-0,18%). Oggi il primo ministro inglese, Boris Johnson, presenterà un'”offerta finale” a Bruxelles per porre fine allo stallo della Brexit, affermando nel suo discorso conclusivo alla convention 2019 del partito conservatore che il suo piano è un “compromesso equo e ragionevole” e offrendo l’ultima possibilità per evitare una caotica uscita senza accordo. Il messaggio è nuovo accordo o no deal. Johnson affermerà che se l’Ue non fosse d’accordo a discuterne, la Gran Bretagna si rifiuterà di negoziare ulteriormente.

L’uscita del Regno Unito dalla Ue senza accordo “resta al momento lo scenario più plausibile”, ha detto ieri all’Assemblee Nationale a Parigi il ministro degli esteri francese, Jean-Yves Le Drian. La posizione della Francia, in ogni caso, “è che l’accordo di recesso sia la soluzione migliore. Tuttavia non ci sono novità tali da indicare che possa effettivamente essere raggiunto”. L’Hard Brexit avrebbe un impatto negativo sul pil italiano di 0,4 punti percentuali nel 2020, secondo la stima contenuta nella Nota di aggiornamento del Def in corso di presentazione alle Camere nella sua versione definitiva. Si tratta della consueta analisi di rischio sulle variabili esogene che condizionano l’andamento del pil, atteso in crescita dello 0,6% il prossimo anno. Una prolungata guerra commerciale, invece, peserebbe sul 2021 e 2022 (rispettivamente di 0,5% e 0,4%).

Lo spread Btp/Bund staziona a quota 140,7 punti e a Piazza Affari l’indice Ftse Mib scende dello 0,16% a quota 21.891 punti. Banche miste: i prestiti in sofferenze del settore bancario sono in netto miglioramento, ma i crediti deteriorati del settore delle costruzioni sono ancora molto elevati, secondo la valutazione del governo nella Nota di aggiornamento del Def. Nei prossimi mesi sarà probabilmente più chiaro in quale misura la riduzione dei nuovi crediti deteriorati sia effetto del ciclo economico o sia piuttosto da ricondursi a un cambiamento strutturale del mercato.

Unicredit, che ha tagliato l’ultimo legame che la univa a B&C Foundation, fondazione creata nel 2000 da Bank Austria, che le conferì tutte le proprie partecipazioni in imprese industriali austriache, separando così il business bancario dagli altri, contiene le perdite (-0,06% a 10,68 euro). L’istituto guidato dall’ad, Jean Pierre Mustier, ha siglato un accordo per la cessione della posizione di beneficiario ultimo (in base alla quale in caso di liquidazione della fondazione le partecipazioni sarebbero tornate in capo a Unicredit ) e un’intesa relativa a tutti i precedenti diritti nella fondazione stessa.

Già nel 2008 Unicredit  aveva ceduto i diritti sulla partecipazione agli utili delle società presenti nel portafoglio della fondazione. Tra le partecipazioni attualmente detenute da B&C si segnala il 50% di Lenzing, leader nella produzione di cellulosa da legno, il 52,7% di Amag, produttore di semi lavorati in alluminio, e il 54,2% di Semperit, società specializzata in componenti plastici per i settori medico e industriale. Sale nel settore contro corrente solo Ubi (+0,81% a 2,613 euro) con il governo intenzionato a promuovere fusioni ed aggregazioni tra le banche. Di riflesso sale anche Banco Bpm  (+0,21% a 1,90 euro).

Vendite, viceversa, su Mps  (-1% a 1,48 euro) da cui il Tesoro deve uscire. Nel frattempo la banca senese ha concluso con successo il collocamento di un covered bond con scadenza 7 anni, destinato a investitori istituzionali, per un ammontare pari a 1 miliardo. Il titolo ha scadenza ottobre 2026 e prevede una cedola annuale pari allo 0,875% e, tenuto conto del prezzo di reoffer sotto la pari al 99,622%, il rendimento a scadenza è pari allo 0,931% annuo.

Ancora sotto pressione, invece, Atlantia  (-0,51% a 21,54 euro) dopo che anche il ministro degli Esteri, nonché capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ieri ha ribadito che, in seguito alla tragedia del ponte Morandi di Genova, “non molliamo sulla revoca della concessione ai Benetton” che controllano Autostrade per l’Italia, controllata di Atlantia . “Chi non ha fatto il suo dovere deve pagare. Chi sbaglia paga, soprattutto se sapeva di dover fare manutenzione. Tutte le perizie ci danno particolari inquietanti, sapevano di dover fare manutenzione e non hanno voluto farla. Sono contento che in tutto il governo ci sia l’ok, contento che ci sia nel Pd”. E’ importante, ha aggiunto Di Maio, “che siamo tutti d’accordo su una linea partita dal M5S. Siamo a tanto così da poter revocare queste concessioni”.

Mentre, anche se sono tornate a crescere a settembre e immatricolazioni del gruppo Fca : in Italia sono state immatricolate 31.418 vetture dei marchi della casa del Lingotto, in crescita dell’11,43% rispetto allo stesso mese di un anno fa, l’azione cede l’1,09% a 11,63 euro. Fa peggio Cnh Industrial  (-1,63% a 9,056 euro) che sta lavorando a una riorganizzazione di alcuni stabilimenti italiani, in un’ottica di maggiore sostenibilità ed efficienza. La società ha infatti presentato ieri una bozza che prevede un piano che sarà messo in atto nei prossimi anni e riguarda gli stabilimenti di Torino Motori, San Mauro Torinese, Foggia e Pregnana Milanese.

E se Enel  (-0,45% a 6,78 euro) ha annunciato alla vigilia il trasferimento della proprietà della centrale a carbone Reftinskaya Gres dalla sua controllata Enel  Russia a Kuzbassenergo, società controllata da Siberian Generating Company (a fronte di un corrispettivo totale dell’operazione pari a 20,7 miliardi di rubli, circa 292 milioni euro al cambio corrente, Enel  Russia ha ricevuto le prime due tranche, pari a un totale di 16,7 miliardi di rubli, circa 236 milioni di euro al cambio corrente), a seguito dell’ottenimento del nulla osta da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Italgas  (-0,03% a 5,85 euro) ha perfezionato il trasferimento di 2.897.778 azioni, corrispondenti al 1,98% del capitale sociale di Toscana Energia, per le quali i Comuni di Bientina, Buti, Calcinaia, Casciana Terme Lari e Palaia avevano a suo tempo esercitato il diritto di recesso. In virtù dell’operazione il capitale sociale detenuto da Italgas  è passato dal 48,68% al 50,66%.

Infine, è debole Fincantieri  (-1,42% a 0,94 euro) nel giorno in cui la controllata Vard Holdings Limited ha consegnato “Hanseatic Inspiration”, la seconda unità di una nuova serie di navi da crociera di lusso di piccole dimensioni per la compagnia tedesca Hapag-Lloyd Cruises, decisamente meglio Safilo  che schizza del 7,61% a 1 euro in scia alle anticpazioni di MF-Milano Finanza secondo cui il colosso francese Kering è interessato alla possibile acquisizione dell’azienda. Non è un segreto che Kering, con l’arrivo nel top management dell’ex ceo di Safilo , Roberto Vedovotto, ora presidente e ceo della divisione Eyewear, abbia deciso di puntare con decisione sull’occhialeria. Il gruppo di Pinault sta potenziando lo staff italiano (sono circa 40 le posizioni al momento cercate sul mercato) per il nuovo polo logistico di Vescovana (Padova).

Sorgente: Mercati europei in calo nel D-day per Boris Johnson – MilanoFinanza.it

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