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Nel secondo giorno di festeggiamenti del 70° anniversario della Repubblica popolare cinese le borse asiatiche viaggiano tutte in rosso. Ieri Wall Street ha chiuso in deciso ribasso dopo la pubblicazione dell’indice manifatturiero (Ism), sceso a 47,8 a settembre, ben al di sotto del consenso del 50,1, segnando nel frattempo un nuovo minimo dal giugno 2009. A peggiorare la situazione, il fatto che il documento cita fra le ragioni del forte calo il conflitto commerciale fra Cina e Stati Uniti che ha pesato sulle vendite. A questo si aggiungono le violente proteste di Hong Kong e i dati poco brillanti dell’Europa.Alle ore 7:30 italiane il Nikkei cede lo 0,47%, mentre i listini cinesi sono chiusi, l’indice Asia Dow cala dello 0,84% e Singapore è in rosso per l’1,07%. L’indice Msci Asia Pacifico (ex Japan) è nel frattempo calato al livello di un mese fa. I mercati vendono ancora oro (-0,37%) che scende a 1.483,5 dollari per oncia, mentre risale il petrolio Wti americano dell’1,38% a 54,36 dollari il barile. L’euro nel frattempo è tornato a 1,09 da 1,08 di ieri (1,0935), mentre lo yen cede appena lo 0,08% a 107,84 e la sterlina lascia sul terreno lo 0,2% a 1,228. Gli investitori in Asia vendono anche il T bond Usa a 10 anni, il cui rendimento sale dall’1,64% all’1,66%. I futures su Wall Street sono positivi per lo 0,25%, mentre il bitcoin scambia a 8.200 dollari.

Sorgente: L’Asia vende azioni, bond e oro dopo Wall Street – MilanoFinanza.it

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