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L’onda verde da Milano a Palermo, passando per Torino, Firenze, Roma e tanti altri centri grandi e piccoli. Striscioni e clima festoso: “Ci avete rotto il clima”. A Venezia studenti con maschera e boccaglio: “Abbiamo l’acqua alla gola”. Conte: “Impegno per trovare soluzioni”

ROMA – Greta chiama e gli studenti italiani rispondono: “Siamo più di un milione”, esultano. Il terzo sciopero globale per il clima di Fridays for future Italia con l’adesione di Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza è stato caratterizzato da cortei in più di 180 città. Secondo Gianfranco Mascia di Friday For Future “sono duecentomila a Roma, la piazza più partecipata, seguita da Milano con 150 mila. A Napoli sono circa 80 mila, 50 mila a Firenze, 20 mila a Torino e Bologna e 10 mila a Palermo e Bari”.

“Immagini incredibili da tutta Italia!”, commenta con entusiasmo su Twitter Greta Thumberg ritwittando foto delle manifestazioni.

 

Di “immagini straordinarie” parla anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che come il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, assicura l’impegno del governo ad agire in tempi rapidi.

Roma

Nella capitale il clima è festoso, i ragazzi espongono manifesti, molti in inglese, che denunciano l’emergenza climatica. Migliaia di studenti, ma anche molti adulti, nessun simbolo di partiti politici, ma tanti cartelli che chiedono un cambiamento urgente delle politiche ambientali: da ‘diritto al futuro’ a ‘stop emission’, passando per ‘vi siete goduti le stelle e ci avete lasciato un cielo a pecorelle’ o ‘ci avete rotto il clima’. Colori, cori, maschere e addirittura un dinosauro che si fa spazio tra la folla. Ma la fantasia dei ragazzi si manifesta soprattutto nei cartelli: ‘We want a hot girl, not a hot climate’.

Milano

Da piazza Cairoli, nel centro del capoluogo lombardo, partono anche tanti bambini accompagnati da genitori o nonni. Il sindaco Giuseppe Sala annuncia: “Sì, faccio un salto al corteo dopo la riunione di giunta”. Gli studenti del Politecnico su un grandissimo lenzuolo hanno stampato i risultati di una ricerca svolta con i docenti sulla curva del cambiamento climatico dal Pleistocene a oggi e con lo scenario futuro. “Se l’umanità non agirà adesso – è la loro tesi scritta sul grafico – causerà danni irreversibili alla vita sulla Terra, che si estenderanno per migliaia di anni”. “Potremmo essere più dei 100mila del 15 marzo – spiega Miriam Martinelli, considerata la “Greta italiana” fra un coro e l’altro urlato al megafono -. Questa estate qualcosa è cambiato, c’è più consapevolezza”.

rep

Torino

Nel capoluogo piemontese il corteo parte da piazza Statuto, attraversa il centro storico e termina, secondo il programma, in piazza Vittorio Veneto. “Il protocollo di Kyoto non è un film erotico giapponese”, “Ci avete rotto i polmoni”, “Proteggi la tua casa” sono alcuni dei cartelli esposti. “Da Palermo alla Valsusa la Terra è una e non si abusa” è lo slogan scandito da un gruppo di giovani . “Se gli adulti non non fanno il loro compito e scioperano dal loro dovere, allora tocca a noi”, ha affermato un manifestante interrogato sulle ragioni della sua presenza. I ragazzi delle scuole sono accompagnati da maestre e insegnanti.

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Bimbi in corteo a Cagliari

Le altre città

In migliaia in piazza anche a Firenze, Bologna, Genova, Napoli, Bari, Palermo, Parma, Cagliari, Trieste, Pescara.

Nel capoluogo ligure oltre 10 mila giovani, ragazzi e bambini partecipano al corteo urlando “Ci avete rotto i… polmoni”. E hanno chiuso la manifestazione con un concerto in piazza Matteotti.

Anche a Cagliari sono in 10 mila. “Vi sommergeremo prima del mare. Vogliamo giustizia climatica sociale”, lo striscione in testa al corteo.

Momenti di tensione, invece, a Palermo dove unn gruppo di una trentina di giovani vestiti di nero ha provato a dividere il lungo serpentone all’altezza dell’ex palazzo del Msi, creando il panico. Tanta gente, anche genitori con i figli delle scuole medie, ha rischiato di essere schiacciata sul cantiere della metropolitana. C’è stato un fuggi fuggi e sono intervenuti gli agenti in assetto antisommossa.

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A Venezia gli studenti sul Ponte di Rialto hanno indossato maschera e boccaglio per dire “Abbiano l’acqua alla gola”. Proprio Venezia è forse la città più a rischio da un punto di vista di innalzamento del livello del mare.

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Le manifestazioni di oggi in Italia e in tantissimi altri Paesi chiudono la settimana di mobilitazione che nei giorni scorsi aveva già portato in piazza centinaia di migliaia di studenti in diverse nazioni, dall’Australia alla Thailandia, dall’Indonesia all’India. Lunedì scorso, 23 settembre, a New York, c’è stato il summit delle Nazioni Unite per il clima, uno degli appuntamenti più importanti della settimana.

L’impegno del governo

Conte parla di “immagini straordinarie dalle piazze, con così tanti giovani che partecipano con tale passione”. “Da parte mia e del governo – prosegue su Twitter – c’è il massimo impegno a tradurre questa richiesta di cambiamento in soluzioni concrete. Abbiamo tutti una grande responsabilità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Ambiente Costa: “Diamo ai giovani lo spazio che meritano e che si sono guadagnati,senza mettere alcun cappello sui loro messaggi, e consapevoli che le loro proteste sono rivolte verso di noi, verso le scelte della politica nazionale e internazionale, dobbiamo ascltarli e agire subito”.

Intanto, partirà una campagna di informazione e formazione ambientale nelle scuole che si chiamerà ‘L’ambiente siamo noi’. La prevede una delle norme contenute nella nuova bozza del decreto Clima. L’istituzione della campagna sarà avviata già nell’anno scolastico 2019-2020. L’obiettivo, informare e sensibilizzare gli studenti di tutte le scuole italiane sui temi dell’ambiente e degli effetti climatici. Le risorse messe a disposizione dal ministero dell’Ambiente sono 500 mila euro dal 2019.

Sorgente: Fridays for future, ragazzi in piazza in 180 città italiane: “Siamo più di un milione” – Repubblica.it

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