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Dalla ong ribattono: “Non è vero, mai rifiutato, aspettiamo navi che prendano a bordo le persone”. L’accordo tra i due stati prevede che i 54 salvati dalla ong siano portati a La Valletta che ce ne consegnerà altri 55. Salvini firma il decreto per non far attraccare la nave Alex in porto. Tredici persone, tra le quattro donne incinte e bambini portati a terra da una motovedetta della guardia costiera. Gli altri restano sull’imbarcazione stipata all’inverosimile, con poca acqua e casi di scabbia e pidocchi.

A BORDO DELLA NAVE ALEX  – Sono da poco passate le due di pomeriggio quando dal Viminale arriva la notizia. Accordo totale tra Italia e Malta. La Valletta,”è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex, e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell’accoglienza sull’isola”.

In pratica non si accettano i migranti salvati dalla Ong che stanno al largo di Lampedusa  ma quelli che ora sono a Malta sì, come dire: non è questione di migranti  ma di chi interviene. E il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua la linea dura con le ong colpevoli di salvare vite in mare, firmando il decreto per non far attraccare la nave Alex in porto.

Viminale: "Mediterranea rifiuta di andare a Malta, è una provocazione"

 

Passano le ore con la barca strapiena al largo quando in serata arrivano parole pesanti dal Viminale.  “Mediterranea rifiuta l’offerta del governo italiano, ovvero il trasbordo degli immigrati per condurli a La Valletta, a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex. E’ una provocazione, una scorciatoia per dribblare le norme di un altro Paese membro dell’Unione europea. Vogliono l’impunità”.

Ma dalla Ong ribattono alle affermazioni del ministero dell’Interno:  “Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiane o maltesi che prendano a bordo queste persone”. Così Alessandra Sciurba,  portavoce di Mediterranea Saving Humans,  da bordo della Alex, replica al Viminale  dopo una giornata cominciata con l’annuncio dell’accordo scambio migranti.

Viminale: "Mediterranea rifiuta di andare a Malta, è una provocazione"

Le ore sotto il sole tra chi viene sbarcato e chi ancora spera
Poco dopo l’annuncio dell’accordo e il divieto di entrata in porto da parte di Salvini, tredici naufraghi, dei 54 soccorsi dalla  barca Alex della ong Mediterranea, ferma davanti Lampedusa, vengono i trasbordati su una motovedetta della guardia costiera: sono uomini, 4 donne incinte, 4 figli piccoli, 2 papà, 2 accompagnatrici e un bambino di 11 anni solo, senza parenti. Verranno portati in ospedale, visitati, reidratati. Un’evacuazione medica decisa dai sanitari della capitaneria di porto per stato di necessità. Equipaggio e migranti vengono rifocillati  dagli uomini della Capitaneria che portano panini e acqua, mentre arriva la notizia che  forse unità navali maltesi si stanno muovendo per venire a prendere i migranti rimasti al largo.

Viminale: "Mediterranea rifiuta di andare a Malta, è una provocazione"

Sotto il sole che non dà tregua restano equipaggio e 41 naufraghi, stretti  su una nave di 18 metri stipata fino all’inverosimile, senza cabine, con la linea di bordo bassissima per il peso umano di chi ha attraversato il deserto, i centri di detenzione libica, per arrivare ad un passo dalla salvezza.  “Non possiamo riprendere il mare al largo, con la prima onda i migranti cadrebbero in acqua”, dicono dalla Alex dove si registrano casi di scabbia e di pidocchi, mentre ragazzi e ragazze della ong si arrangiano e industriano per porre al riparo dal caldo soffocante chi da ore sta sulla tolda. Hanno usato persino le coperte termiche annodate per creare una sorta di tendone.

Viminale: "Mediterranea rifiuta di andare a Malta, è una provocazione"

“Non siamo attrezzatti per arrivare a Malta”
“La Nave Alex  di Mediterranea, è un’imbarcazione che non è attrezzata per garantire a lungo la sicurezza di un numero così alto di persone, e che è  stata costretta a imbarcare i naufraghi per una questione di vita o di morte”, scrive su Twitter Mediterranea Saving Humans,  “Per questo era ed è impossibile affrontare la traversata verso Malta. Aspettiamo navi attrezzate della Guardia Costiera  italiana o delle autorità maltesi per trasportare queste persone in sicurezza. La giornata di oggi è stata lunghissima. Per loro, interminabile. Sono passate 3 ore da quando il Ministero della Difesa ha annunciato di aver messo a disposizione navi della Marina Militare per evacuazione, trasferimento e sbarco a Malta delle 41 persone salvate ora a bordo di nave Alex. Niente pare muoversi. – conclude Mediterranea – Chi sta intralciando l’operazione?”.

La Difesa ha messo a disposizione mezzi della Marina Militare per il trasbordo. Dal titolare del Viminale non è però arrivato il via libera. “E’ una questione di principio, non decidono loro dove sbarcare”, dicono al Viminale, che non vuole far riprendere il mare all’imbarcazione umanitaria dopo aver portato a termine la sua missione. L’obiettivo è il sequestro. Meglio se a La Valletta.

Le reazioni alle parole di Salvini
E nell’attesa che qualcosa accada, arrivano le prime reazioni alle decisioni di Salvini di vietare il porto alla barca a vela. Dalla Cgil, al Pd, al senatore Gregorio De Falco, gia Cinque Stelle e ora al gruppo misto, si moltiplicano le prese di posizioni, le proteste:   “Ad Alex non può essere impedito di entrare in porto. È una barca che non può offrire protezione alla gente in coperta. In quelle condizioni, sotto un sole cocente, l’integrità fisica è a rischio”. dice su twitter il senatore Gregorio De Falco, già M5s e ora al misto.
“Questo non è un film. Qui si gioca con la vita delle persone e degli equipaggi. Salvini deve fare i conti con le migliaia di morti che ha sulla coscienza, fa eco Luca Casarini di Meditrerranea Saving Humans, replicando al vicepremier Matteo Salvini che ha definito ‘pirateria’ la decisione della barca Alex con 54 migranti a bordo di non andare a Malta o Tunisia.

Sorgente: Viminale: “Mediterranea rifiuta di andare a Malta, è una provocazione” – Repubblica.it

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