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Nella giornata che avrebbe dovuto metterlo nell’angolo sul Russiagate, Salvini incassa la copertura di Conte in Senato, la fiducia sul decreto sicurezza alla Camera e gli applausi sul Tav.Ma è davvero alla spalle il ‘Russiagete leghista’? Riflessione e sospetti da Lucia Annunziata sull’Huffington Post.

Salvini ad Alta velocità, ma sul caso Russia troppi servizi segreti in coda

Nella giornata che avrebbe dovuto metterlo nell’angolo sul Russiagate formato padano, «Zar Salvini» (qualcuno sfotte), lui trionfa. Sintesi politica prima dei retroscena spionistici promessi dal titolo: 1) il leader leghista incassa la copertura di Conte in Senato, 2) la fiducia sul decreto sicurezza alla Camera, 3) e gli applausi su Tav che torna forse ad Alta velocità dopo mille rallentamenti, ‘mentre i grillini ingoiano il rospo’, rilevano in molti. Interpretazioni in politichese sull’intervento di Conte, ineguaglaibile del dire il non dire. Ma non tutti i conti sul ‘fronte russo’ tornano.

Non è il momento di celebrare troppo
suggerimento di osservatori non amici

«La manina tedesca nella nuova guerra fredda ai populisti», titolo l’Uffington Post un lungo articolo della sua direttore editoriale Lucia Annunziata ed ex presidente Rai, che non è firma da poco. «Dietro il Russiagate i segnali di un nuovo attivismo dei Servizi tedeschi contro i sovranisti, di un diverso paradigma della leadership di Berlino in Europa, di un’America che non vuole lasciare campo a Putin». Dalla sintesi del titolo al sottinteso, probabile ‘manina tedesca’ sull’esempio dell’altro ultradestro sovranista austriaco Strache (e chi sa cos’altro arriva), ma anche l’America non è soltanto Trump, e già si prepara al dopo ‘amicizie pericolose’ attorno a Putin. Avvertimenti anche sul fronte italiano.

Manina tedesca nella
nuova guerra fredda

Lucia Annunziata dunque, cercando perdono per la sintesi rude. L’integrale sul sito www.huffingtonpost.it. Caso Salvini/Mosca: chi ha incastrato il leader della Lega, vice premier e ministro dell’Interno italiano? Solo serie ipotesi. Europa ancora forgiata sulla Guerra Fredda. Poche distrazione ammesse, e chi rompe troppo paga. A poche ore dal nuovo voto europeo, un video rimasto in frigo per due anni, che svela l’imbecillità Strache, un faccendiere quantomeno truffaldino, e di finti oligarchi russi per via mignottesca. Sembra il copione del film riproposto ora in Italia in versione un po meno rozza.
‘Chi c’è dietro quella trappola?’, si chiede Annunziata. «Molti parlano degli stessi russi, ma molti vedono un ruolo tedesco, magari non di organizzazione, ma certamente di ‘facilitazione’». I rapporti fra Russia e Germania fra i più stretti nella storia europea, fatti di patti o di guerra. Basta pensare alle due parti della Germania. Dal passato di Merkel e Putin. I sospetti mai provati su ‘Anghela’ cresciuta nella Ddr, tempi della Stasi, spie della Germania dell’Est, e l’attuale presidente Putin, Kgb e spia operativa a Dresda, sempre Ddr. Maliziosa Lucia.

Due mesi dopo l’Austria
gli audio della Lega che tratta

Il 8 luglio, la pubblicazione, quella degli audio di un gruppo di leghisti che, certamente a nome della Lega di Matteo Salvini, tratta per un finanziamento illegale con dei russi a tutt’oggi non identificati. La trattativa non va in porto nemmeno come accaduto ad Ibiza con Strache. La Lega si difende disordinatamente dallo scandalo, parla di trappola, di Servizi segreti, di francesi perché ci sono gli sgarbi di Macron, della Massoneria, prezzemolo di ogni trama. Per la fantapolitica, i russi arrabbiati per il tradimento di Matteo con Trump. Mosca della trattativa segreta della Lega a caccia si soldi, Mosca capitale orientale di tutte le spie del pianeta. Infiniti spifferi a disposizione. Lucia Annunziata si aspetta molto, nel prossimo futuro, dai colleghi dell’Espresso.

New York Times ela pista americana

«La trappola stavolta viene resa nota per vie americane, Buzzfeed e New York Times. E non è audace sostenere che è questo il passaggio che serve: laddove la questione austriaca era molto europea, il rapporto con Mosca di Matteo Salvini, vincitore delle elezioni europee e astro nascente del nazionalismo europeo, ci porta dritti dritti agli americani, oggi alleati del leader leghista tanto quanto Putin. E la domanda che si pone è: Washington sapeva o meno? Gli Usa sono stati protagonisti o solo spettatori? E sono stati contenti o meno? Questa è la seconda parte della storia, che è appena iniziata». Annotazione ‘tecnica’ fondamentale. ‘Oggi tutti sanno tutto di tutti”, e la Germania ha sempre lavorato insieme a inglesi, francesi e americani. E l’Aise nulla sapeva?

Trump, amici di Salvini
e ammiratori di Putin?

E qui esce la Lucia Annunziata, collaudata inviata di prima linea. Rover Norquist, compagno di avventure in America Centrale del colonnello Oliver North, Contras e porcate assortite. Norquist ha incontrato Salvini nel suo recente viaggio americano, e sul rapporto Russia/Usa non ha nessuna incertezza: «l’America non sta con Putin e non intende lasciare via libera alla Russia in Europa». Quindi? Quindi attento a te Matteo, che Trump passa ma l’America resta, anti Russia. Basta guardarsi un po’ attorno. La Nato che doveva essere ridimensionata e invece cresce e si espande. E il rapporto fra Putin e i nazionalisti europei, probabilmente sottovalutato, che ha indebolito sì l’Ue (col placet di Washington a spinta Bannon), ma ora con i nazionalisti visti come l’quinta colonna’ per il rientro della Russia in Europa.

Ammonimento finale
di politica italiana

«L’asse coltivato in Italia con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla trattativa per la procedura di infrazione, andata a buon fine, fa pensare non solo ad una alleanza anti-Salvini, ma anche a un’anticipazione di politiche di alleanze che spaccano i fronti dentro ogni territorio nazionale», valuta l’accorta Anninziata. Segnali più o meno amici a «Zar Salvini» oggi vincente, Tav compresa, ma ‘attento ai tunnel’. Dalla nuova squadra che sta nascendo a Bruxelles il segnale che l’Europa non ha intenzione di smobilitare, e che con i sovranisti si prepara a uno scontro. E l’overdose di migranti e di bullaggine da parte di Salvini stancano. Con la certezza che di Russigate alla padana, sentiremo ancora parlare.

Sorgente: Salvini ad Alta velocità, ma sul caso Russia troppi servizi segreti in coda –

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