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«Savoini va accreditato». Ecco la mail del Viminale che smentisce Salvini

I documenti di Palazzo Chigi che svelano i contatti tra il ministero dell’Interno e l’ambasciata in occasione della trasferta del ministro a Mosca. La missione del consulente D’Amico

di Fiorenza Sarzanini

«Agli incontri del signor Ministro con le autorità russe saranno presenti anche l’onorevole Claudio D’Amico e il dottor Gianluca Savoini»: eccola la mail che smentisce la versione del titolare dell’Interno Matteo Salvini. È stata inviata mercoledì 11 luglio 2018 alle 15.27 dal capo cerimoniale del ministero dell’Interno all’Ambasciata italiana a Mosca. Il leader leghista ha sempre negato che Savoini facesse parte della delegazione, ma i documenti allegati alla relazione consegnata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Parlamento ricostruiscono ogni passaggio. E rivelano il ruolo di primo piano a lui assegnato per quella missione, proprio su richiesta del Viminale. Carte che potrebbero rivelarsi preziose anche per l’inchiesta avviata dai magistrati di Milano proprio per chiarire che cosa accadde prima dell’incontro del 18 ottobre 2018 al Metropol, quando Savoini trattò con tre russi e due italiani una fornitura di carburante per fare arrivare nelle casse della lega 65 milioni di dollari. Numerosi elementi sulla rete di contatti sono gia stati acquisiti grazie all’esame di computer e telefonino di cui Savoini ha chiesto ieri il dissequestro.

Le due liste

Si torna dunque all’estate di un anno fa. Il governo è insediato da poco più di un mese, Salvini programma un bilaterale per il 16 luglio 2018 per incontrare presso la sala delle riunioni del Ministero dell’Interno della Federazione Russa i rappresentanti del Consiglio per la sicurezza nazionale, Yuri Averyanov e Alexandr Venediktov, e il ministro dell’Interno Vladimir Kolokoltsev. Cinque giorni prima, l’11 luglio, parte la richiesta del Viminale. Il 13 luglio «con nota verbale della Ambasciata italiana a Mosca indirizzata al Ministero degli affari esteri della Federazione Russa veniva comunicata la lista della delegazione ufficiale e dei partecipanti agli incontri in programma e in entrambe le liste erano presenti l’onorevole Claudio D’Amico e il dott. Gianluca Savoini, indicati nello “Staff del Ministro Salvini”». Il 10 luglio scorso, quando il sito Buzzfeed pubblica gli audio della riunione al Metropol, Salvini prende le distanze da Savoini e nega che abbia mai fatto parte del suo staff. E di fronte alle foto dell’incontro di un anno fa afferma: «Posso produrre i documenti di chi ha viaggiato con me. Savoini al tavolo? Che ne so cosa ci facesse, chiedete a lui». Versione che il premier Conte demolisce nel corso dell’audizione in Senato.

I viaggi di D’Amico

Ora rimane il mistero su chi abbia finanziato i viaggi di Savoini e quelli di Claudio D’Amico, il consigliere strategico di Salvini a palazzo Chigi, che fanno la spola tra l’Italia e Mosca almeno una volta al mese. E insieme guidano l’associazione Lombardia Russia, ritenuta strategica per curare le relazioni tra i due governi. Il 22 luglio il Corriere ha presentato una richiesta di accesso agli atti alla presidenza del Consiglio per conoscere i dettagli delle missioni svolte per conto del governo, con i relativi costi e ieri sera è stata data la risposta ufficiale. Secondo le informazioni raccolte dal segretario generale di palazzo Chigi «il consigliere Claudio D’Amico dal 29 agosto 2018 è stato inserito, con decreto del Vice Presidente Salvini, nei suoi uffici di diretta collaborazione, come consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale, con un compenso annuo lordo di euro 65.000. Dal 29 agosto 2018 ad oggi, il consigliere D’Amico si è recato una sola volta in missione istituzionale in Russia (a Mosca) dal 16 al 18 ottobre 2018». È la trasferta durante la quale Salvini partecipa all’evento organizzato all’hotel Lotte dai vertici di Confindustria Russia Luca Picasso ed Ernesto Ferlenghi. Il 17 ottobre al termine del convegno, il ministro ha un incontro di «massima riservatezza», poi partecipa alla cena al ristorante Rusky dove è invitato anche Savoini. La mattina dopo c’è la riunione al Metropol, con Savoini, l’avvocato Gianluca Meranda e il suo socio Francesco Vannucci. Scrive palazzo Chigi: «Per quanto il signor Gianluca Savoini, nessun costo o missione è stata mai posta a carico della Presidenza non esistendo alcun rapporto di collaborazione e/o consulenza del signor Savoini e in occasione della missione del 16-18 ottobre 2018 il signor Savoini non ha fatto parte della delegazione al seguito del Vice Presidente Salvini».

Sorgente: corriere.it
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