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Per eleggere i 300 deputati del nuovo Parlamento, soglia al 3%

Sono circa 10 milioni i greci chiamati domenica 7 luglio alle urne per le elezioni politiche anticipate. I seggi apriranno alle 7 locali (le 6 in Italia), per poi chiudere alle 19 (le 18 in Italia). Immediatamente dopo la chiusura sono attesi gli exit poll, e attorno alle 21 le prime proiezioni basate su dati reali che dovrebbero dare un’indicazione pressoché certa del risultato. Il sistema elettorale greco è un ‘proporzionale rafforzato’: il partito che prende la maggioranza relativa a livello nazionale ottiene un bonus di 50 seggi, per avere la maggioranza assoluta dei 300 seggi che compongono il parlamento monocamerale greco servono dunque 151 deputati.

Una parte di seggi vengono assegnati sulla base dei voti presi nelle varie regioni (il Paese è diviso in 56 circoscrizioni, che corrispondono grossomodo alle regioni, con le aree più popolose, come Atene e l’Attica, che sono a loro volta divise in sotto-circoscrizioni). Con il 40,5% dei voti si ha la certezza di avere la maggioranza assoluta. Ma è una soglia molto difficile da raggiungere: per cui, il raggiungimento dell’autonomia parlamentare è condizionato, per i partiti maggiori, dalla presenza o meno nel ‘Voulì’ (il nome del parlamento in greco) delle formazioni politiche minori, che devono superare la soglia di sbarramento del 3%. Meno ce ne sono, più bassa è la percentuale necessaria ad avere la maggioranza assoluta.

Sorgente: La Grecia al voto, in 10 milioni chiamati alle urne – Mondo – ANSA

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