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di Eliseo Bertolasi

L’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk il giorno 11 maggio ha celebrato con grande enfasi il quinto anniversario della sua fondazione.
Sono già passati 5 anni, era l’11 maggio 2014 quando tramite un referendum popolare la maggior parte degli abitanti della regione votò per l’indipendenza da Kiev.

Il referendum sull’autodeterminazione si svolse sullo sfondo di un’operazione militare già lanciata dall’esercito ucraino contro i residenti del Donbass, colpevoli di non aver riconosciuto il cambio di regime a Kiev succeduto alla rivolta di Maidan nel febbraio dello stesso anno.
Il “partito della guerra” di Kiev non diede altra scelta agli abitanti di Donetsk e Lugansk se non di optare per l’autodifesa e la sopravvivenza, quindi per l’indipendenza. In quei giorni burrascosi i combattimenti erano già in corso nel nord della regione di Donetsk, intorno alla città di Slavjansk (attualmente sotto il controllo di Kiev). Ma presto i combattimenti sarebbero arrivati fino alla periferia di Donetsk.
Molti residenti lasciarono il Donbass, in fuga dai bombardamenti. Le strade della città erano deserte, quasi tutte le attività commerciali erano chiuse: negozi, bar ristoranti.. non c’erano né viveri, né medicinali.. Giorno e notte nella città di Donetsk si udiva il fragore dei bombardamenti in direzione dei quartieri a nord e dell’aeroporto, che presto divenne un enorme cumulo di macerie, teatro di furiosi combattimenti.

Il 12 febbraio del 2015 a Minsk, si arrivò alla firma di un accordo finalizzato a risolvere il conflitto. Tuttavia, nonostante la tregua dichiarata, ancor oggi non si è arrivati a un cessate il fuoco completo. Di fatto, attualmente, anche se in confronto al 2014 e 2015 le operazioni militari si sono decisamente attenuate, la guerra è ancora in corso, congelata sui due versanti contrapposti della frontiera-fronte che separa l’Ucraina dalle due Repubbliche del Donbass: la DNR e la LNR.
I legami economici con Kiev sono stati distrutti, l’Ucraina ha imposto un blocco dei trasporti, economico e sociale contro le due repubbliche, sperando di soffocarle con i loro milioni di abitanti. Questo blocco però, dettato solo dalla russofobia e dalla totale mancanza di prudenza e di lungimiranza strategica da parte di Kiev, non ha fatto altro che sancire il distacco definitivo delle due repubbliche dall’Ucraina, per orientarle sempre di più verso l’unico sbocco di sopravvivenza, la Russia.
Nonostante la guerra, le decine di migliaia di vittime soprattutto tra i civili, la sofferenza e la distruzione, la Repubblica di Donetsk (come pure quella di Lugansk) non solo è ancora in piedi, ma facendo passi da gigante in breve è diventata un Repubblica indipendente in grado di governare sul suo territorio.

cekebrazioni a Donetsk

Tutti i previsti ministeri e organi di governo sono stati creati e funzionano a pieno regime: le leggi vengono emanate e applicate, le autorità repubblicane versano pensioni, sussidi sociali e pagano gli stipendi ai propri dipendenti statali. Vengono rilasciate targhe automobilistiche e passaporti.. La DNR ha una propria costituzione, una bandiera, un inno e uno stemma. La lingua ufficiale è il russo, la moneta adottata è il rublo, addirittura c’è un locale operatore telefonico “Phoenix” che conta già quasi 1,5 milioni di abbonati.
Importanti lavori di ricostruzione sono iniziati, come pure la ripresa di varie attività produttive e commerciali.

La Repubblica Popolare di Donetsk, per il momento, è riconosciuta reciprocamente solo dalla vicina Repubblica Popolare di Lugansk e dall’Ossezia del Sud. Tuttavia sotto l’abile guida del ministro degli Affari Esteri della DNR, plenipotenziario nel gruppo di contatto sulla risoluzione del conflitto nel Donbass, Natalia Nikonorova e di tutto il suo staff, la DNR è costantemente impegnata ad un eventuale riconoscimento anche da parte di altri paesi.
Nell’Unione Europea si stanno moltiplicando i Centri della DNR, attualmente presenti in Italia, Francia, Germania, Finlandia.
Numerose e sempre di più sono le delegazioni straniere che regolarmente si recano nella DNR, in tali occasioni vengono valutate possibili forme di cooperazione bilaterale. Soprattutto, di rientro al loro Paese, queste delegazioni hanno modo di testimoniare la natura pacifica e democratica della giovane Repubblica; una corretta informazione atta a scalzare le versioni, false, che descrivono le due Repubbliche del Donbass come territori sotto occupazione militare russa.

Festaeggiamenti a Donetsk

Alla festa dell’11 maggio tra le numerose delegazioni straniere giunte a Donetsk, anche una cospicua delegazione italiana calorosamente accolta dal ministro degli Affari Esteri della DNR Natalia Nikonorova. Non va dimenticato che da quasi 3 anni in Italia è attivo un Centro di Rappresentanza della DNR a Torino, un secondo Centro è stato aperto quest’anno anche a Verona.
Dall’Europa, oltre che dall’Italia, delegazioni sono giunte: da Germania, Francia, Norvegia, Austria, Svezia, Finlandia, Belgio, Serbia, Repubblica Ceca, e Repubblica Slovacca.

Monumento a Aleksandr Zakarchenko

Le celebrazioni sono iniziate con la deposizione di fiori davanti al monumento del nuovo parco dedicato ad Aleksandr Zakarchenko, il carismatico capo della DNR assassinato l’anno scorso in un attentato terroristico a Donetsk. Poi, tutti gli ospiti sono stati invitati ad uno spettacolo di canti e balletti tradizionali nel Teatro dell’Opera e Balletto di Donetsk. Dal palco il capo della Repubblica Denis Pushilin ha augurato a tutti i partecipanti, a tutti gli ospiti stranieri: “buona festa della Repubblica”.

Festeggiamenti a Donetsk

Tutta la città di Donetsk era un tripudio di bandiere della DNR e bandiere russe, numerosi i cartelloni sulle pareti delle case e tra le vie con scritto “buon compleanno DNR 5 let” (in russo – 5 anni). Anche la sfilata e la grande festa popolare tenutasi in centro, in piazza Lenin, è iniziata con il riferimento ai 5 anni: nella scena iniziale una bambina si rivolge alla mamma per chiederle come mai nel giorno del suo 5° compleanno, intorno a sé vede così tanta gente che festeggia? La mamma le risponde perché è anche il 5° compleanno della Repubblica dov’è nata.
Ora col decreto di Putin che prevede una procedura privilegiata per il rilascio della cittadinanza russa ai cittadini del Donbass in possesso del passaporto della DNR o LNR si stanno aprendo grandi possibilità e prospettive.. i cui sviluppi si faranno sentire a breve.

Donetsk 5 Anni dall’Indipendenza

Valutando la situazione attuale, a distanza di 5 anni, la storia ci dimostra che davanti alle minacce, all’aggressione militare e al blocco di Kiev, non c’erano altre alternative; il popolo del Donbass, giustamente optò per la libertà e l’indipendenza, pur consapevole degli enormi sacrifici a cui sarebbe andato incontro.
D’altro canto come avrebbe potuto andare diversamente: è sufficiente studiare la storia per capire la tempra e la tenacia del popolo russo. Non a caso il famoso generale Aleksandr Suvorov disse: “Noi siamo russi e per questo vinciamo”.

Sorgente: controinformazione.info | La Repubblica di Donetsk festeggia cinque anni d’indipendenza

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